PARTE 7

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PARTE 7

Il giorno dopo Jongin aprì gli occhi per la luce del sole che entrava dalle tende socchiuse. Era nella stanza di Kyungsoo, nel suo letto. Sorrise da solo per un istante, poi si voltò e si girò sul fianco nella direzione del compositore.

Kyungsoo dormiva profondamente, supino, con le braccia sotto il cuscino, le labbra socchiuse e la coperta che lo lasciava scoperto dalle scapole in su. La sua pelle dorata creava un meraviglioso contrasto con le coperte blu.

Il minore diede uno sguardo alla sveglia sul comodino dell'altro. Segnava le sette e un quarto e indicava una sveglia impostata per le sette e mezza.

Jongin sospirò e si avvicinò al corpo addormentato del maggiore, appoggiandogli una mano sulla schiena nuda lasciata scoperta e baciandogli delicatamente una spalla. La sua pelle era tiepida al tocco, vellutata.

Il compositore non si mosse, il suo sonno continuò imperturbabile.

Allora il più giovane cominciò ad accarezzarlo, sulla schiena, compiendo morbidi e ampi giri da una spalla all'altra, fermandosi qualche volta ad accarezzare la nuca.

Kyungsoo sospirò, spingendosi contro la sua mano come un gatto, e aprì gli occhi, neri e lucidi per il sonno.

"Che ore sono?" chiese, con voce arrochita dalla notte.

Jongin sorrise. "Le sette e venti." gli disse, prima di sporgersi a baciarlo.

Il compositore ricambiò il bacio, uno di quelli morbidi e lenti della prima mattina, poi mormorò, sfiorando le sue labbra ad ogni lettera. "La mia sveglia è alle sette e mezza."

Jongin lo baciò a stampo, mentre un sorriso divertito gli si disegnava sulle labbra."Ho pensato preferissi una sveglia così anche se dieci minuti prima."

"Preferivo dieci minuti di sonno."

Il minore lo guardò male, ritraendosi. "Cazzo se sei simpatico." disse, offeso.

Kyungsoo ridacchiò leggermente. "Torna qui, idiota, stavo scherzando."

"Ma proprio simpatico." continuò Jongin, mettendosi seduto.

Il compositore alzò gli occhi al cielo. "Ti sei offeso?!"

Jongin scostò le coperte e scese dal letto, indossava ancora i pantaloni della sera prima, quindi dovette solo afferrare la camicia da terra e cominciare a indossarla.

Kyungsoo si sedette a sua volta sul letto. "Jongin," lo chiamò, il minore non gli rispose. "Jongin, andiamo!"

Il castano finì di abbottonarsi la camicia e prese le scarpe, dirigendosi verso la porta.

Kyungsoo allora scese dal letto e gli andò dietro.

Alla porta Jongin si fermò per potersi infilare le scarpe prima di uscire e Kyungsoo lo abbracciò da dietro, infilando in un gesto fluido le mani sotto la sua camicia lasciata fuori dai pantaloni e accarezzandogli il petto. "Dai, scemo...stavo scherzando." gli disse, baciandogli una spalla da sopra la stoffa.

Jongin sospirò mentre si godeva le sue carezze sulla pelle. "Sei irritante."

"Ti sei mai guardato allo specchio?"

A quel punto Jongin sorrise leggermente. "Sì, ma tu sei uno stronzo."

"Me lo dicono in tanti."

Le mani di Kyungsoo gli accarezzavano il petto, sfiorando i capezzoli, scendendo lungo la linea degli addominali e accarezzandogli lascivo l'orlo dei pantaloni, poi lo afferrò per i fianchi e lo voltò, spingendolo contro la porta e premendosi su di lui.

Sex Songs -KaisooWhere stories live. Discover now