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Il fuoco bruciava attorno a lui. Yoongi era seduto nel centro del salone, mentre guardava un quadro, probabilmente di gran valore, bruciare lentamente. Il fumo impediva di vedere il soffitto, ma il corvino non se ne curava.

Il suo telefono squillò, il nome di Seokjin sullo schermo appariva chiaro. Rispose in pochi secondi

-JIMIN! PRENDI JIMIN- furono le parole che Jin ripeteva ad alta voce, presumibilmente tra le lacrime. Yoongi si alzò e inizio a camminare tra le fiamme, chiamando qualche volta il nome del bimbo.

Quando sentì il pianto di un bambino provenire da oltre una porta vi si avvicinò.

-Jimin? Sei qui? - allungò la mano verso la maniglia, per poter entrare nella stanza. Ritrasse subito la mano quando sentì il metallo bruciare a contatto con la sua pelle.

-Yoongi... Ho paura- disse Jimin tra le lacrime. Si alzò in piedi e andò verso la porta.

-la donna ha chiuso con la chiave- sussurrò il piccolo. Provò a spingere la porta, senza successo.

-Jimin, ho bisogno che ti allontani dalla porta. Ti porto fuori di qui- Yoongi aspettò qualche istante, prima di prendere letteralmente a calci la porta. Sulla porta di legno di formò un buco.

-Jimin ci sei? - chiese il corvino, mentre continuava a dare calci alla porta. 

-ora ti porto in salvo, mi hai sentito? Andrà tutto bene piccolo- nemmeno lui sapeva da dove arrivava così tanta gentilezza. Diede la colpa al fatto che stesse parlando con un bambino di 11 anni.

Appena il buco fu abbastanza largo, Jimin si accovacciò e raggiunse il maggiore, il quale lo prese, prontamente, in braccio. Si fece largo tra le fiamme, mentre il piccolo soffocava i singhiozzi contro la sua spalla.

Yoongi raggiunse la porta principale, ma, purtroppo, non vi trovò una bella situazione. Aveva impiegato talmente tanto tempo a sfondare quella fottuta che aveva permesso ai poliziotti di arrivare. Resse Jimin con una mano, posizionandola sotto le sue natiche, mentre con l'altra estrasse la pistola calibro 21.

-Jimin facciamo un gioco? - parlò il maggiore, mentre contava i poliziotti attraverso una fessura della porta. 10, a dire la verità pensava peggio.

-devi contare fino a 10, poi appa Jin arriverà e ci porterà a casa, okay? - preparò la sua pistola, pronto a fare fuori i piedi piatti.

-inizia pure- disse, mentre spalancava la porta.

-... Uno- il primo corpo cadde a terra, seguito da un secondo. I poliziotti no spararono nemmeno, troppo preoccupati per la salute di quelli che, ai loro occhi, era un piccolo ostaggio: Jimin.

-due- altri colpi caddero a terra, mentre in lontananza si vedeva già il minivan arrivare, con tutti gli altri dentro.

-dieci- finalmente Jimin finì di contare. In quel esatto momento Yoongi aprì la portiera della vettura. Jin, che aveva fatto cambio di posto con Hoseok, tentò di afferrare Jimin e farlo staccare da Yoongi. Peccato che il piccolo non aveva per nulla intenzione di staccarsi da Yoongi.

Il corvino, per Jimin, rappresentava la salvezza.



PyromaniacWhere stories live. Discover now