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Yoongi era comodamente disteso sul letto del sedicenne, mentre il ragazzo stava studiando la cartina del museo. Il maggiore lo osservava. Osservava la sua postura ricurva, pensando che non avrebbe giovato alla sua salute. Guardava i suoi capelli, alcune ciocche ribelli sbucavano dal caschetto giovanile.

Irresistibile.

La luce della lampada era l'unica fonte di luce, ancora accesa, in quella casa. Fuori era davvero molto buio e l'ora, per i bambini buoni, di andare a dormire era ormai passata da un pezzo. Persino Namjoon e Seokjin erano andati a letto.

Yoongi era rimasto sveglio solo per Jimin. Non che il minore glie lo avesse chiesto, semplicemente era rimasto per assicurarsi che non si sforzasse troppo. Mancava meno di una settimana al colpo e Jimin non riusciva a trovare un modo per entrare. Aveva già escluso tutte le finestre e le porte, poiché le riteneva troppo visibili all'esterno.

Lui non era un ladro professionista come quelli dei film. Quelli non esistevano. E, senza ombra di dubbio, le guardie di sicurezza non dormivano scomodamente su una sedia scomoda, con ancora delle briciole di ciambelle sulla divisa.

-dovresti fare una pausa- parlò Yoongi con voce ferma. Era davvero preoccupato per Jimin. Come fa un babysitter con il marmocchio che deve guardare?

No.

-perderei tempo prezioso, non posso farlo. Namjoon ha promesso a quel tipo che avremmo preso i quadri prima ancora dell'apertura del museo- disse Jimin, senza nemmeno voltarsi. La sua testa era piena di domande. La maggior parte delle quali interessava se stesso e Yoongi. Non tutte, però, si riferivano al rapporto che c'era tra i due.

-potremmo andare a mangiare qualcosa. Magari del ramen speziato- Yoongi sapeva bene come convincere Jimin. Sapeva che non riusciva tanto facilmente a dire di no al ramen.

-ma... La cartina? E il piano? Se non è pronto il prima possibile Namjoon si arrabbierà- disse, voltandosi verso il maggiore. Avrebbe amato mettere qualcosa sotto i denti. Lo avrebbe amato di più in compagnia di Yoongi. Ma non era possibile. Tutta colpa di questo colpo.

-allora arrotola la cartina. La portiamo con noi, così saremo in due a pensare ad un piano per farci entrare- il maggiore si alzò dal letto. Si diresse verso la scrivania e arrotolò la piantina del museo. -dobbiamo fare solo attenzione a non macchiarla-

-farci? - ripeté Jimin. Pareva che il ragazzo non avesse sentito altro che quel verbo. Si stava riferendo a tutta la banda o solo a loro due?

-non penserai mica che ti lasci andare li dentro da solo, vero? Non ti perderò di vista nemmeno per un secondo, ti devo proteggere- sussurrò Yoongi, mentre accarezzava la chioma a Jimin. Quello non era tanto un compito che Namjoon gli aveva affidato, era una cosa che si sentiva di fare. Anche senza la richiesta del leader, avrebbe seguito Jimin per assicurarsi che stesse bene. Lo aveva salvato più di una volta durante quei anni, ma ora era le cose stavano cambiando. Non c'era solo più in gioco la vita di Jimin, come se non fosse già una cosa importante.

Questa volta si trattava di qualcos'altro.

Si trattava di quella sensazione che Yoongi provava al centro del petto.

Forse, più che al centro, sulla sinistra.

PyromaniacWhere stories live. Discover now