IMMAGINA MINHO // 2 PARTE

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Richiesta questa seconda parte da Selfy05

Fatta sera, Minho e Thomas sono ritornati nella Radura e sono entrati nella stanza delle mappe. Adesso stiamo cenando. Frypan ha superato se stesso con questo delizioso pasticcio di carne. Trascorro la serata parlando e scherzando con Newt. E' fantastico. Diciamo che lui è diventato in poco tempo il mio migliore amico, la mia spalla. Frypan ci viene incontro.

<< Ehi y/n, potresti portare le porzioni a Thomas e Minho? Non sono ancora usciti dalla stanza delle mappe.>> mi chiede porgendomi i piatti.

Mi chiedo se l'ha fatto apposta a chiederlo a me piuttosto che a un sacco di radurai. Ma non faccio tanto caso a questo, anzi, accetto senza problemi. Mi alzo e corro verso la stanza delle mappe. Almeno adesso ho una scusa per parlargli. Quando sono vicino alla porta, sento i ragazzi parlare. Curiosa, appoggio l'orecchio sulla porta.

<< E' carina.>> dice Thomas.

<< Uhm, insomma. Ce ne sono più carine.>> dice Mihno.

Stanno parlando di me?

<< Io la trovo simpatica.>>

<< Io la trovo strana. Non è niente di che, è solo una ragazzina priva di carattere.>>

Il mio cuore a quelle parole si spezza. Come mi sono potuta prendere una cotta per un ragazzo così meschino? Cerco di non fare uscire le lacrime e busso. Ad aprire è proprio lui. Senza guardarlo gli do i piatti.

<< Tieni, Frypan mi ha incaricato di darveli.>> dico in fretta e corro via.

--

E' appena l'alba. Stanotte non ho chiuso occhio e mi sono nascosta vicino alle mura. Il Labirinto inizia ad aprirsi e, a causa del tremolio del terreno, perdo l'equilibrio e cado. Mi rimetto in piedi, faccio un respiro profondo ed entro nel Labirinto. Corro velocissima, sperando di non essere vista né da Thomas né da Minho. Voglio morire. Mi sento morire. Non posso ancora credere che abbia detto quelle cose. Le lacrime escono dagli occhi, trasformando il mio viso in una fontana. Fortunatamente, mi sono portata una bottiglietta d'acqua. Niente cibo, solo acqua. Mi accovaccio, guardando di tanto in tanto se arriva qualcuno.

Le mura si stanno chiudendo. Il cielo è fatto nero. Ci siamo. Dei rumori di ferro metallico che tocca terra si fa vicino. Mi alzo. Con passi lenti esco allo scoperto. Il Dolente è a dieci passi lontano da me. Appena si accorge di me, corre immediatamente e fa uscire dalla sua lurida e schifosa pelle gelatinosa un braccio di metallo con un gigantesco ago. E' vicino, vicinissimo. Chiudo gli occhi. Sento il mio corpo gettarsi per terra. Riapro gli occhi. Minho è di fronte al Dolente. Gli salta addosso e con forza strappa il braccio e lo trafigge. Disgustata, distolgo lo sguardo. Minho scende e, a passo svelto, mi si avvicina.

<< Ma sei completamente fuori di testa? Ti abbiamo cercato disperatamente tutto il giorno.>> alza la voce.

<< Dovrei crederti?>>

Inarca un sopracciglio. << Che vuoi dire?>>

<< Ho sentito quello che tu e Thomas dicevate su di me l'altra sera. E' questo che pensi di me? Che sono strana e priva di carattere?>> ricomincio a piangere.

Minho avvicina la sua mano ma la respingo.

<< Y/n, lascia che ti spieghi. Hai frainteso tutto. Non pensavo veramente quelle cose. Le ho dette solo perchè mi sentivo in imbarazzo, te lo giuro.>>

Sembra dispiaciuto.

<< Sul serio?>> chiedo tra i singhiozzi.

<< Sul serio.>> annuisce e sorride.

Quanto è bello quando sorride!

Fa due passi verso di me. Si china e fa scontrare le nostre fronti. Sento il suo respiro fondersi con il mio. Unisce le sue labbra alle mie e mi da un bacio a stampo.

<< Ti prego, non farmi mai più spaventare. Temevo di perderti.>> sussurra.

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