III

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Attenzione: contiene scene erotiche



La luce che entra dalla finestra mi sveglia, ma ancor prima che possa anche solo pensare di aprire gli occhi, un conato di vomito mi sale su per la gola.

Districandomi dalle coperte rosa e dall'abbraccio possessivo di Natsu mi alzo di scatto dal letto e senza tante cerimonie corro verso il bagno.

 Nel momento esatto in cui, piegata sul water inizio a buttare fuori tutto, Natsu appare dietro di me, e scostandomi i lunghi capelli biondi me li tiene indietro sulle spalle.

"Devo averlo svegliato" penso.


Sinceramente non so per quanto tempo rimango qui a vomitare il niente che ho mangiato la notte prima, ma appena il mio corpo smette di tremare il mago mi prende tra le braccia e mi fa sedere sul bordo della vasca piena d'acqua calda. 

"Deve averla appena riempita."

Girandosi prende da uno degli attaccapanni un asciugamano, ne immerge un lato e dopo aver strizzato via l'acqua in eccesso me lo avvicina alla faccia iniziando, con una delicatezza disarmante, a pulirmi le labbra.


Con le mani in grembo fisso i miei occhi nei suoi e anche se non brillano dell'inquietante luce verde devo fare fatica per ricordare, a me stessa, che quello davanti a me non è veramente Natsu.

-Come stai? – chiede tirandomi fuori del groviglio che sono i miei pensieri.

-Bene- dico debolmente e dallo sguardo che mi lancia so che non crede nemmeno un po' alle mie parole. –Davvero- provo a sviare -sto meglio-

-Meglio, non è bene- mi fa notare alzandosi e trascinandomi con se.

-Non ti preoccupare, molto probabilmente non è niente- e mentre la mia coscienza mi urla "codarda" mi appoggio contro di lui. 

-Lucy- afferma prendendomi il mento tra le dita facendo in modo che io lo guardi –io mi preoccupo e mi preoccuperò sempre per te-

Una fitta mi colpisce dritto al cuore. "Lui non è Natsu"

E faro bene a tenerlo a mente prima di illudermi completamente. 

Ieri sera ho avuto un attimo di debolezza, volevo veramente che mi amasse con la stessa forza e intensità con cui io lo amo, ma non succederà più.


Prima che possa ribattere lui prende l'orlo del mio top e con uno strattone me lo strappa letteralmente di dosso. 

Un urlo di sorpresa mi esce dalla bocca mentre, con le braccia, provo a coprirmi il seno scoperto.

Mi ha visto nuda un sacco di volte, ma non riesco proprio a stare davanti a lui così, senza vergognarmi.

-Che stai facendo? – gli grido contro mentre indietreggio. E se fino a trenta secondi prima ero mezza intontita a causa del sonno e del brusco risveglio, ora sono attenta e vigile.

-Non mi piaceva- sentenzia togliendomi anche le chiavi magiche dal fianco per poi appoggiarle sul lavandino. 

E accidenti a me la notte prima ero talmente tanto sconvolta che sono andata a letto senza cambiarmi.

-Scusami? –

-Hai sentito benissimo-

-E perché? Non ti sei mai lamentato dei miei vestiti-

-Beh ora mi lamento- dice tirandomi giù la gonna e all'intimo, che insieme cadono inesorabilmente a terra circondando i miei piedi scalzi, e meno male che ieri almeno gli stivali ho avuto la decenza di calciarli via una volta varcata la soglia di casa.

Le fiamme dell'animaWhere stories live. Discover now