2. Secondo Capitolo

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"Vorrei parlare con lui" confessò Harry, senza avere il coraggio di guardare il maggiore negli occhi. "Con il Louis del tuo tempo, intendo. Voglio vedere...chi è diventato."
Sorrise, facendo apparire le fossette. "Sei più alto di lui!" rise.
"Una bella soddisfazione" annuì l'altro, ridendo. "Comunque, certo che puoi parlargli."
"Voi due sembrate molto...intimi" azzardò il minore. Harry annuì.
"Sì, anche tu e Louis" conciliò.
"Non- non intendevo in quel senso" si morse il labbro inferiore l'altro.
"Nemmeno io" sorrise il suo riflesso, divertito. Harry sbuffò.
"Non mi dirai niente, vero?" chiese, rassegnato. "Nemmeno un consiglio? Nemmeno un accenno?"
Scrutò il viso di sé stesso a lungo, e non trovò niente nella sua espressione se non la fermezza di non parlare.
Abbassò il proprio volto, lasciando andare un sospiro. "Sono così confuso, Harry" mormorò.
"So che lo sei" disse lui, intenerendosi. "Ma presto farai chiarezza."
"Cosa pensa Louis?" domandò il più giovane. "È protettivo e a volte sembra geloso, ma non capisco se scherza. E poi mi tocca i capelli e se mi allontano si avvicina e mi legge nel pensiero e mi -e mi sorride" Harry si sorprese della sua espressione. Era così...così innamorata.
"Come facevo ad avere dubbi?!" si chiese ridendo, ad alta voce. Il minore lo guardò confuso, interrompendosi, ma l'altro non gli concesse nessuna spiegazione. "Scusa, stavo solo pensando fra me e me."
Si fermò, rendendosi conto che effettivamente stava davvero pensando fra sé e sé, e Harry ne rise con lui.
"Davvero, uhm...non preoccuparti" provò a rassicurarlo, cercando di non lasciarsi scappare qualcosa di troppo. "Però, devo avvisarti che le occasioni di soffrire non mancheranno."
Harry lo guardò perplesso, senza dire nulla.
"Mi prometti una cosa, Harry?" chiese il maggiore, serio. Aspettò che l'altro annuisse, prima di continuare. "Anche se Louis ti fa soffrire o compie azioni che ti fanno del male, tu...tu non fargliene una colpa. Lo fa per te, lo fa per noi" spiegò con assoluta sincerità. "Promettilo, Harry."
"Prometto" sospirò il più giovane. "Ma quindi mi stai dicendo che stiamo -staremo insieme?"
Harry si morse un labbro con aria colpevole, ma alla fine sorrise.
"Tu che dici?"

*****

Louis non si sentiva molto a suo agio, con quell'Harry così adulto davanti. Era abituato ad essere lui il maggiore, non viceversa.
"Uhm." disse solo, come se bastasse. Lo guardò mentre lui studiava alcune foto attaccate sul muro sopra al suo letto. "Sei alto."
"Sono cresciuto in fretta" rispose Harry, senza voltarsi.
"I tuoi capelli sono meno ricci di adesso" continuò Louis.
"Cercano di darmi un'aria più adulta" spiegò l'altro.
"Perché non mi guardi mentre ti parlo?" sbottò il più giovane. Harry sorrise, alzando finalmente gli occhi su di lui.
"Perché so che non ti piace vedermi più grande di te" disse semplicemente, prima di tornare a guardare le foto.
Louis lo seguì con lo sguardo, ammirato. "Okay, Harry" riprese un secondo dopo, tossendosi nel pugno con enfasi, "quindi io e te stiamo insieme, nel futuro?"
Se Harry del 2013 gli capitolava tanto in fretta quanto quello del suo tempo, allora poteva ottenere una risposta solo da lui.
"Perché non lo scopri-"
"Da solo?" lo anticipò Louis, forte della sua posizione anche con degli anni in meno rispetto a lui. "Non ci penso nemmeno. Lo voglio sapere adesso."
Harry ridacchiò, pensando a come un tono simile l'avrebbe indotto a parlare subito. In effetti l'avrebbe fatto anche ora, se non fosse stato che rispetto al Louis del suo tempo quel ragazzo era un agnellino.
"Tu e Louis dovete esservi divertiti, mh?" non rispose, ignorando la domanda. "Scommetto che vi siete scannati a vicenda."
"Ha parlato di qualcosa circa il tuo vero odore e un profumo che indossi qui ad X-Factor" spiegò Louis con stizza.
"E alla fine l'ha avuta vinta lui" intuì Harry, ridacchiando. "Come sempre."
Il minore lo guardò fisso per un po', poi sorrise sicuro di sé. "Avanti, Harry, è così palese che mi ami."
Louis aveva mille sfaccettature che forse Harry non avrebbe mai conosciuto fino in fondo, ma era abbastanza certo di conoscere bene quell'aspetto di lui. Quello sfacciato, convinto, ma segretamente dubbioso e insicuro.
"Se è così palese come dici" rispose, "perché non ne hai ancora parlato con Harry?"
Louis si irrigidì. "Dimmi solo quand'è che iniziamo a stare insieme."
"Non ho mai nemmeno detto che sia vero" si affrettò a chiarire Harry.
"Oh, che palle!" sbuffò il più giovane. "Tu e Louis siete insopportabili."
Harry sorrise, divertito e malinconico. Louis era una tale testa calda, a quell'età -non che fosse poi cambiato molto negli anni.
"Non dobbiamo dirvi nulla, sai" confidò a bassa voce. "Ma magari, ecco, ti voglio più bene di quello che pensi."
Louis sospirò, insoddisfatto, poi riprese a parlare.
"Arrossisci come un bambino, ma a volte credo che tu lo faccia solo perché pensi che io sia sfacciato e prepotente e il mio obbiettivo nella vita sia quello di imbarazzarti" confessò, improvvisamente insicuro.
"Tu sei sfacciato e prepotente, Louis" ridacchiò il maggiore. "E adori mettermi in difficoltà."
Louis sorrise. "Voi due state insieme, ne sono sicuro."
"Ed ecco che ricomincia" alzò gli occhi al cielo Harry. "Se ne sei così certo e se ti piaccio" continuò, "allora vai a dirmelo, no?"
"Tu non mi piaci!" si difese Louis, di nuovo insicuro, lanciandogli una maglietta stropicciata addosso.
"Nemmeno un po'" lo prese in giro Harry, e per la seconda volta in assoluto lo vide arrossire.

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