5. Quinto Capitolo

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Sarebbe molto romantico dire che Harry e Louis dopo aver assistito al loro matrimonio tornarono nel loro tempo felici e emozionati; ma non fu così, perché vinti dalla curiosità decisero di andare ancora avanti nel tempo.
Approdarono nel 2026, e lo scienziato che venne ad accoglierli sorrise loro con gratitudine: "mi avete reso famoso!" ringraziò. "Quindi, datemi il vostro telecomando e apporterò una modifica ai circuiti."
Aprì lo sportellino, mettendo in bella vista tutte le particelle che componevano quella piccola, eppure complicatissima apparecchiatura, e dopo aver aggiunto un filo e aver avvitato una minuscola vite, spiegò loro che adesso il telecomando poteva portarli ovunque volessero. Stavolta fu Harry a sorridere, grato, e anche Louis ringraziò prima di dire ad alta voce il luogo in cui voleva arrivare ed essere trasportato, insieme ad Harry, in un batter d'occhio a casa loro.
Si ritrovarono davanti a un'enorme villa, la cui insegna dorata accanto al grande cancello davanti all'abitazione recitava: Tomlinson-Styles.
Louis suonò al citofono. "Chi è?" chiese quella che, inconfondibile anche attraverso il suono elettronico, era la voce di Harry.
"Siamo...voi" ridacchiò quello del passato, e la voce di Louis del presente in sottofondo esclamò "ce ne stavamo quasi dimenticando!" prima che il cancello si aprisse e i due li lasciassero entrare.
Si diressero alla porta, trovando ad accoglierli loro due poco più che trentenni; nascosta dietro alle gambe di Louis, c'era una bambina che li fissava ingenuamente.
Genitori, riuscirono solo a realizzare Harry e Louis del passato prima di immobilizzarsi lungo il vialetto.
"Avanti, non statevene lì impalati!" sorrise il più adulto, facendo loro segno di avvicinarsi. Si rivolse alla bambina nascosta dietro di lui: "tesoro, quelli sono papà Louis e papà Harry tredici anni fa."
"Fatti vedere, principessa" la incitò dolcemente Harry, prima che quella si sporgesse appena oltre le gambe del genitori e salutasse timidamente.
"Ciao" rispose Harry del passato senza fiato, avvicinandosi a lei con gli occhi che brillavano e con un sorriso enorme sulle labbra. "Come- come ti chiami, piccola?"
La bambina guardò i genitori, cercando la loro approvazione, poi tornò a puntare gli occhioni azzurri su di lui e ostentò un sorriso timido.
"Roxanne Gemma Tomlinson Styles" recitò alla perfezione. E, nel momento in cui la bambina pronunciò il nome di sua sorella maggiore, Harry sgranò gli occhi.
Perché, adesso che ci faceva caso, Roxanne somigliava tantissimo a sé stesso e a Louis. Come se fosse la loro figlia naturale.
Harry sollevò subito il viso, cercando gli occhi di Louis del futuro per trovarci dentro delle spiegazioni; quello, più maturo e meno incline agli scherzi, gli sorrise rassicurante.
"Vi spiegheremo tutto davanti a una bella tazza di the" propose, "che ne dite?"
E Harry, decisamente, si era appena innamorato di Louis per la seconda volta.

*****

Roxanne si trovava giusto a pochi metri da loro, ad accarezzare il micetto bianco che le faceva teneramente le fusa; Louis sorrideva automaticamente ogni volta che la guardava, mentre sé stesso del futuro raccontava della nascita di loro figlia.
"Volevamo una bambina che avesse il nostro sangue" spiegò, mentre Harry del passato lo fissava come ipnotizzato, "perciò, dopo averci pensato per tre anni dal nostro matrimonio, abbiamo deciso di realizzare le idee che avevamo in testa."
"Gemma l'ha fatta nascere" continuò Harry al posto suo, sorridendo. "Non le ho mai voluto così tanto bene come in quel momento, quando ha acconsentito."
"Io sono il padre naturale" raccontò ancora Louis, e Harry del passato si sentì morire di felicità all'idea di una bambina che avesse il suo patrimonio genetico -occhi azzurri, come i suoi, lei ha gli occhi di Louis dentro agli occhi- , "ma Roxanne ha inaspettatamente ereditato gran parte delle caratteristiche di Harry, anziché di Gemma."
"L'avete visto anche voi" ridacchiò Harry; "è timida, dolcissima e..."
Si voltò verso la sua bambina, distraendola dai giochi. "Tesoro, fa' un bel sorriso!"
Sua figlia eseguì, divertita da quella solita domanda; e mise in mostra due adorabili fossette agli angoli delle labbra.
"È perfetta" sospirò l'Harry più giovane, con aria quasi sognante e felice, dannatamente felice.
"Eccome" conciliò il suo ragazzo. La fissarono in silenzio per qualche secondo, poi Louis del passato si schiarì la voce.
"Sapevate che saremmo arrivati, quindi?" domandò, perché aveva delle domande da fare e perché, pensò con un sorriso, di tempo per fissare sua figlia ne avrebbe avuto tantissimo nel futuro.
"Sì" annuì Harry del presente, con un sorriso. "Ce lo ricordavamo, aspettavamo solo voi."
"Ma vi eravate dimenticati il giorno esatto" rise Harry del passato, ricordando la conversazione al citofono. Louis ammise che era vero, ridendo.
"E quand'è..." Louis abbassò di poco la voce, a quella domanda, "che avete fatto coming out?"
Harry e Louis del presente si guardarono un secondo negli occhi, prima di tornare a guardarli e a sorridere tranquillamente.
"Prima di quello che pensate, ragazzi" concluse il più giovane. "E sarà...bellissimo."
Allora Roxanne si avvicinò, posando le manine morbide sulle ginocchia dei due futuri genitori e scrutandoli con attenzione.
"Voi due siete proprio uguali ai papà" decretò infine.
"Anche tu lo sei" commentò Louis, intenerito. Harry la sollevò da sotto gli incavi delle spalle, mettendola seduta sulle sue cosce e rivolta per metà a lui e per metà a Louis.
"Sei bellissima!" si complimentò, facendola arrossire. "È perché ho le fossette e gli occhi azzurri" spiegò la bambina, con l'aria di chi aveva sentito quella frase talmente tante volte da averla imparata a memoria, "la zia Gemma me lo dice sempre."
Harry sorrise nel vedere che, nonostante lui non fosse il suo padre naturale, sua figlia lo considerasse ugualmente come tale.
"E zia Gemma? Ha dei bambini?" le chiese, curioso. Lei annuì con entusiasmo.
"Ho tre cugini simpaticissimi!" raccontò. "Anche i figli di zia Lottie sono divertenti" proseguì, imbronciandosi, "ma sono anche antipatici, certe volte."
Si guardò intorno con aria sospettosa, prima di sussurrare: "papà Harry ha detto di non dirlo a nessuno" bisbigliò, "ma mi ha spiegato che tutti i Tomlinson sono sfacciati e dispettosi."
Harry scoppiò a ridere, e anche Louis non poté trattenere qualche risata.
Quella bambina, decisamente, era la cosa più bella che avessero mai visto.
E, anche se non era ancora nata, la figlia migliore che potessero sperare di avere.

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