Capitolo 3.

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Newt stava scrivendo. Erano mesi che scriveva, ed ormai era arrivato alla lettera S.
La S di Salamandra. Anche la S di Snaso, ma Salamandra lo faceva pensare.

"Una particolarità di questo animale sono gli occhi:" scrisse "essi, quando l'animale è sott'acqua, appaiono particolarmente luminosi a chi l'osserva. Come fuoco, fuoco nell'acqua."
E fu lì che realizzò.

Ecco cos'avevano gli occhi di Tina.
Come quelli della Salamandra, brillavano. Anche se scuri, erano capaci di illuminarsi. Come fuoco nell'acqua.
Fra sé e sé si chiese se mai lei avrebbe potuto capirlo.

Chiuse il manoscritto e posò il pennino imbevuto di china. Si passò le mani fra i morbidi capelli chiari e sospirò.
A volte ancora sentiva la sua presenza al suo fianco, a volte ancora sentiva sulla sua mano sinistra i capelli scorrergli fra le dita.
Ora si sentiva solo i suoi occhi addosso. Occhi infuocati, meravigliosamente colmi di potenza. Erano gli occhi che avrebbe voluto vedere davanti ai suoi per il resto della sua vita.
Quanto avrebbe pagato Newt per rivederli un'altra volta.

Decise di infilarsi nel letto, ormai stanco e spossato.

- Non sei capace di amare, non sarai mai capace di amarLA. -
Nella sua testa una voce stressante lo assordava.
Immerso in questi pensieri, cadde in un sonno tremendamente tormentato.

E quella notte sognò i suoi occhi, sognò New York, il porto. Sognò casa Goldstein e la cioccolata che non aveva mai bevuto. Sognò Jacob, sognò Queenie.
E soprattutto, quella notte Newt sognò Tina.

ANGUOLO

_divoratriceofbooks_ TIENI

Salamander's Eyes - NewtinaWhere stories live. Discover now