Epilogo

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Tre mesi dopo...

Come stabilito due mesi prima, i capi di stato dell'intero globo si riunirono a Washington, in un gigantesco auditorium vicino alla Casa Bianca. Quando tutti i politicanti si sedettero - con alle orecchie degli auricolari per comprendere la lingua altrui - a prendere la parola fu il Segretario della Difesa americana, John Keller. L'uomo infatti si mise in bella mostra dietro a un seggio, con l'età che avanzava sempre di più.
"Buongiorno a tutti voi. Tutti voi conoscete il disastro di Hong Kong, e il recente attentato avvenuto in Italia, tutta opera dei Transformers. Vi ho chiesto di venire qui per decidere come risolvere questa tremenda piaga".
A dire la sua per primo fu il rappresentante di Cuba.
"Io non credo che siano una minaccia, almeno non tutti. Gli Autobot ci hanno aiutato contro i Decepticon, e meritano di essere protetti e di vivere con noi e di essere considerati come eroi".
Quando terminò, fu il turno del Giappone.
"Ma chi dice che quando i Decepticon saranno sconfitti definitivamente, gli Autobot faranno i bravi? Chi ci dice che non potrebbero addirittura rivoltarci contro?".
"Esattamente" disse semplicemente l'Australia.
"I Transformers non ci servono!" sbraito' la Russia "Servono solo a romperci il cazzo!".
Tutta la mattinata fu un bombardamento da parte dei capi di stato di tutto il mondo di insulti nei confronti degli alieni, ma solo Cuba era decisa a non descriminarli. John Keller non mosse un dito, con la testa ancora là, al giorno in cui aveva scoperto l'esistenza dei Transformers.
"Ottimo" disse dopo un po', raffreddando i bollenti spiriti degli altri politicanti "siamo d'accordo?".
Tutti espressero le loro idee con delle votazioni, i cui risultati vennero registrati su un enorme schermo led da chissà quanti pollici. Dopo un minuto, comparve 99,9% scritto in rosso: tutti i presenti erano d'accordo sulla caccia agli alieni.
"La maggioranza vince sempre" confermò Keller "una nuova era è appena iniziata, e l'era dei Transformers, è terminata".

Un mese dopo...

"Finito!", esclamò Heather.
Con fierezza, contemplò il suo capolavoro: una riproduzione della testa di Starscream, ricreata nei minimi dettagli con del ferro ricavato da dei rottami, in scala 1:1. Non si vedeva neanche la differenza con quella originale. Esausta, si svesti' dei abiti da lavoro e degli accessori, poi uscì dal laboratorio. Casa sua era una casetta al di fuori dei centri urbani, poco lontana dalla spiaggia cubana, un paesaggio completamente diverso da quello delle campagne di Chicago. Il laboratorio era fuori casa, un piccolo capannone di metallo rossiccio, come agli inizi di quella strampalata avventura. La ragazza andò da Starscream, mentre lui era indaffarato a contemplare il tramonto, di un arancione sempre più proteso al rosso.
"Ho fatto un capolavoro", attaccò lei.
Il robot la guardò ridendo, distogliendo lo sguardo dal meraviglioso paesaggio.
"Modestia portami via", ribadì lui.
"Vuoi vederlo?".
"Ovviamente".
Si alzò e seguì Heather mentre lo portava al laboratorio, mostrandogli con fierezza l'opera.
"Wow" fu il suo commento "sei stata brava".
"Grazie. Dobbiamo soltanto metterla da qualche parte nel mondo".
"A quello ci penso io. Spero solo di non dover incontrare la brutta faccia di Megatron".
La ragazza rise mentre il compagno prendeva la testa.
"Vado e torno".
Poi volò via.

Tornò alla sera, atterrando sul suolo cubano con un silenzio irreale di sottofondo. Guardandosi attorno, vide Heather dormire su un'amaca, legata a due alberi vicini alla casa, cosa solitamente insolita dato che un letto vero e proprio ce lo aveva. Ma non per lei; lei preferiva dormire all'aperto, al fresco. Starscream la prese delicatamente e se la mise sul braccio destro come fosse un bebè, poi si sedette, accarezzandole la guancia con una delicatezza mai vista in sé stesso. Guardò il cielo, ormai ricoperto di stelle, e ripensò alla sera in cui erano scappati da Megatron, rifugiandosi in Canada.
Il mio posto è dove stai tu, le aveva detto, prima che cominciasse tutto.
Guardò Heather, mentre questa dormiva beata su un letto di metallo alieno.
Tu mi hai salvato più volte la vita. Ora penserò io a te



Angolo Autore:

Eccoci qua. Ecco risolti i misteri che ci hanno reso la visione di Transformers: The Last Knight così complicata, dato che è completamente diverso rispetto al quarto.
Questa storia non avrà un sequel, ma spero comunque che vi sia piaciuta.
Per il momento non scriverò più. Vorrei rilassarmi e concentrarmi sulla scuola, dopodiché deciderò il prossimo lavoro, perché in bacheca ne ho di progetti...

ALLA PROSSIMA GENTEEEEEE

The Wanted Decepticonحيث تعيش القصص. اكتشف الآن