Capitolo 18

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Deku POV

Esco dal salotto mentre digito il numero di Uraraka e imbocco il corridoio. Mi appoggio al muro e sento rispondere.

-Ehi Deku! Ma dove sei? Sono le sette passate!- urla Uraraka.

-Si hai ragione scusa ma girando abbiamo fatto più tardi del previsto. Faccio in tempo a venire da voi?-

-Ma certo! Ordiniamo una bella pizza, ti va?-

-Ottima idea! Vi raggiungo subito!- riattacco e mi giro per tornare nel salotto, ma una figura mi si para davanti.

È Kirishima e ha un'espressione seria in volto. Ho una brutta sensazione.

-Ehi Deku, senti sarò gentile con te ma.....- improvvisamente mi prende per il collo della maglietta e mi sbatte al muro.

-Voglio farti sapere una cosa: devi stare alla larga da Bakugo. Lui è mio- dice mente stringe con forza il colletto.

-Non permetterò che porti via Bakugo da me, lui è troppo per uno come te.-

In effetti ha ragione...........come fa ad amare una persona come me? Lui è perfetto. È bello, intelligente, forte e sicuro di se. Delle lacrime iniziano ad offuscarmi la vista

-Ti do un consiglio: vattene e non farti mai più vedere.- dice con un tono pieno di rabbia.

Lascia la presa e se ne va, io cado al suolo e mi lascio in un silenzioso pianto. Ha ragione, ha perfettamente ragione. Come può amarmi Kacchan?

Mi alzo e vado in salotto, Kirishima parla con Sero e Kaminari e Mina giocano ai Nintendo, Kacchan guarda il cellulare.

-Scusate ragazzi ma io devo andare ora, è stata una bella serata. Grazie di tutto- dico attirando la loro attenzione.

-Figurati, torna pure quando vuoi!- esclama Sero

-Aspe, ti accompagno a casa- dice Kacchan.

Con la coda dell'occhio vedo che Kirishima mi lancia un occhiata seria.

-Non serve, tranquillo posso andare da solo- dico nervosamente.

-No no insisto- dice un tono più serio.

È inutile, è proprio testardo a volte.

-Forza, andiamo- mi prende per il polso e mi porta fuori da casa.

Non so perché ma mi ricorda quel giorno in cui ci siamo incontrati la prima volta.

-Allora, che ti ha detto capelli di merda?-

-E-eh?- chiedo totalmente confuso.

-Quando tu sei andato a chiamare i tuoi amici e lui è "andato in bagno", che ti ha detto?- lui si ferma ma non molla la presa.

-Niente, non mi ha detto niente. Credimi-

-Che bugiardo- si gira e ora i nostri volto sono a centimetri di distanza.
Senza dire niente mi abbraccia, mettendo il viso nei miei capelli.

-A me puoi dirlo, anzi, devi dirlo. Non voglio segreti tra noi, non ci devono essere segreti tra noi- lo sento bisbigliare. Non so perché ma mi viene da piangere in quel momento.

-K-Kirishima mi h-ha detto d-di starti alla l-larga e c-che sei suo. I-inoltre ha detto c-che sei t-troppo per m-m-me- dico tra i singhiozzi mente ricambio l'abbraccio.

-Quel bastardo.....- lo sento sussurrare

-N-non preoccuparti, sto bene......- lo rassicuro io.

Sento stringere sempre di più, a quanto pare l'ha presa proprio male.

-Non devi ascoltarlo, io sono perfetto per te e tu sei perfetto per me. Siamo perfetti insieme.- dice mentre mi lascia per guardarmi negli occhi.

Non riesco a trattenermi dall'arrossire e nascondere il volto nel suo petto.

-Che hai? Troppo sdolcinato?- mi chiede mentre mi accarezza la testa.

-N-no è che sono così sollevato nel sentirti dire questo....- dico mentre mi asciugo le lacrime.

-Ricordati queste parole Deku: un giorno ti farò mio- dice mentre mi accarezza la testa.

Divento rossissimo, come sempre.

-Dai, andiamo ora- mi prende la mano e insieme torniamo a casa di Uraraka.

Arrivati a destinazione mi avvicino verso il cancello ma una mano mi tira da dietro, Kacchan non vuole lasciarmi. Che carino.

-Ahem Kacchan devo andare, io- non faccio in tempo a finire che delle calde labbra si poggiano sulle mie.

Stiamo così per qualche minuto per poi sentire una lingua passare sulla mia bocca.
Timidamente socchiudo le labbra per farla passare, ma le nostre lingue non fanno in tempo a toccarsi che sentiamo la porta aprirsi. È Todoroki.

In meno di un secondo ci stacchiamo e nascondiamo i nostri rossori, per fortuna stava guardando il telefono.

Alza lo sguardo e sembra stupito nel vederci o meglio, nel vedere Kacchan.

-Oh Midorya, sei tornato. Stavamo per ordinare le pizze- guarda Kacchan -Tu saresti?- dice mentre esce dal cancello.

-Un'amico di Deku- risponde freddo, probabilmente è arrabbiato per l'interruzione di prima.

-Deku? Non è un soprannome un po' offensivo?- chiede.

-Lui non ha problemi e poi lo chiamo come voglio- dice lanciando un'occhiata di sfida.

-Haha tranquillo, ormai sono abituato. Non pensarci- interrompo questa situazione tesa mettendomi tra i due.

-Grazie Kacchan per avermi riportato a casa- dico.

-Di niente Deku, alla prossima- si gira ma prima di andarsene mi fa l'occhiolino e li lecca le labbra, inutile dire che divento rossissimo.

Sarà uno stupido e a volte anche un pervertito, ma non riesco a smettere di amarlo.

My Angel | Bakudeku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora