Second.

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- Quindi voi mangiate il formaggio grigliato con il ketchup? -

- Lei mangia il formaggio grigliato con il ketchup. - precisò Kenna, indicandomi.

Il nostro nuovo vicino rise brevemente, scuotendo la testa. - È la cosa più strana che io abbia mai sentito. -

- Questo perché sei pieno di pregiudizi, - lo ammonii io. - sono sicura che ti farebbe impazzire se lo assaggiassi. -

- Non fidarti di lei, Noah, ci ha convinte con la stessa scusa. La decisione peggiore della nostra vita. - Becky si esibì in un'espressione disgustata.

- Smettetela di fare le drammatiche. - sbuffai io, porgendo il toast con sopra il mio intruglio preferito al ragazzo di fronte a me, che alla fine si decise ad assaggiarlo, seppure riluttante.

- Dio, Charlie, è la cosa più disgustosa che abbia mai assaggiato. - asserì lui, sputandolo nel tovagliolo di carta, scoppiando in una breve risata e facendo ridere anche noi.

Avevamo conosciuto Noah il giorno stesso in cui ci eravamo trasferite nel nostro temporaneo appartamento in Canada e, siccome era l'unica persona nel condominio al di sotto dei sessant'anni, avevamo finito per legare quasi subito; tanto che quasi ogni sera si fermava a cena da noi.

Era un ragazzo simpatico, gentile, con la battuta sempre pronta e si, anche attraente, con quel sorriso contagioso, gli occhi grandi e la voce roca e seducente, ma non ci facevo troppo caso, in realtà. Ero uscita soltanto un mese prima da una relazione durata quasi due anni e il pensiero di imbarcarmi nuovamente in qualcosa di serio mi terrorizzava. E dico qualcosa di serio perché né io né lui eravamo favorevoli ai cosiddetti "rapporti usa e getta", come definiva sempre Kenna le notti di sesso occasionale.

In più, passati i miei due mesi in Canada sarei tornata a Sydney (a differenza delle mie due amiche, che avrebbero frequentato lì il college) e io e Noah probabilmente non ci saremmo mai rivisti; quindi mi godevo semplicemente la sua compagnia e la sua amicizia. Era un po' come avere un Cole canadese sempre accanto.

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Sentii bussare leggermente alla porta e, senza il bisogno di chiedere chi fosse, la spalancai per accogliere l'ormai abituale ospite. Il suo appartamento era sul nostro stesso piano e spesso, durante le giornate uggiose e fredde in cui Becky e Kenna andavano alla ricerca di un lavoro in centro, io e lui passavamo interi pomeriggi a guardare vecchi film d'amore, a sgranocchiare pop corn e a bere birra.

- Oh, ma dai! - borbottai io, con la bocca piena. - Non esiste cliché più eclatante del bacio sotto la pioggia, eppure lo infilano in qualunque cavolo di film. -

- Non sei una fan del romanticismo eh? - ghignò lui, rivolgendomi un'occhiata di traverso. - Ma che vi insegnano in Australia? -

- Oh no, io adoro il romanticismo, ma non i cliché. - alzai le spalle, senza staccare lo sguardo dalla tv. - Prendi quegli stupidi film in cui il capitano della squadra di football, bello come il sole, con i denti perfetti, un fisico da far invidia ai modelli di Abercrombie e con l'intera scuola ai suoi piedi si innamora della tipica ragazza sfigata e asociale, che nella vita reale nessuno si filerebbe nemmeno di striscio, solo perché al ballo di fine anno si mette addosso un bel vestito, si sistema i capelli e si mette un po' di trucco. -

Lui rimase in silenzio, perciò mi voltai e mi accorsi che mi stava osservando con un'espressione divertita sul volto. - Che c'è? - domandai sorridendo.

- Oh nulla, altre cose assurde da contestare o opinioni impopolari che vuoi condividere? - chiese, con un ghigno.

- Non credo nel "e vissero per sempre felici e contenti", penso che Spiderman sia mille volte meglio di Batman, non vedo come il sedere gigante di Kim Kardashian possa essere considerato attraente, la liquirizia mi nausea e mangio la torta Sacher solo se in mezzo c'è la marmellata, odio quella con il cioccolato. -

Lui mi squadrò con gli occhi spalancati, poi scoppiò a ridere senza ritegno, accasciandosi sul divano ancora di più. - Come ti è venuto in mente di parlare del sedere di Kim Kardashian? -

Io scrollai le spalle ed indicai lo schermo del televisore, dove stava andando in onda una pubblicità di dei cereali in cui c'erano degli ippopotami che ballavano in tutù (che poi cosa hanno a che fare gli ippopotami in tutù con i cereali? Mah). Noah si immobilizzò per un istante con gli occhi spalancati, e poi prese a ridere ancora più forte, mentre piccole lacrime si formavano agli angoli dei suoi occhi. - Hai appena paragonato Kim Kardashian ad un ippopotamo? -

- No, io ho paragonato il suo sedere a quello di un ippopotamo. - precisai, bevendo un sorso di birra, mentre lui rischiava di soffocare.

- Oddio, sei la persona più strana che abbia mai incontrato. - sospirò, cercando di ricomporsi.

- Me l'hanno detto spesso, si. - annuii, rivolgendogli un sorriso.

- Soprattutto perché non puoi pensare che Spiderman sia meglio di Batman! - esclamò lui, portandosi le mani alle tempie e fingendosi sconvolto.

- Ma andiamo! - ribattei io, alzando gli occhi al cielo e voltandomi verso di lui. - Spiderman spara ragnatele dalle mani e grazie a quelle vola tra i grattacieli di New York! È molto più fico! -

- Ma dico, hai visto la Batmobile? E vogliamo parlare dell'armatura di Batman in confronto alla calzamaglia che si ritrova quella specie di insetto gigante? -

- Oh, ma sta' zitto. - borbottai io, dandogli una leggera spinta al braccio e tornando a concentrarmi sulla tv. Questa volta, però, con un sorriso stampato sul volto.

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Grace scoppiò a ridere. - Questa sembra decisamente una delle discussioni che avete sempre tu e papà. Ma lui odia i film d'amore. -

La osservai divertita. - Quindi credi che Noah non possa essere il prescelto? -

- Non lo so. - ammise. - Lui è un sacco divertente, come papà, ma noi non siamo in Canada, quindi no, non credo che sia lui. -

- Mmh. A questo punto hai molto su cui ragionare, direi che possiamo continuare domani. - sorrisi io, muovendomi per alzarmi dal letto.

- NO! - esclamò mia figlia. - Non riuscirò mai a dormire se non so come finisce la storia. -

- Grace, è tardissimo. Prometto che domani andremo avanti, ma ora dormi. -

- Ti prego. - supplicò lei, mettendo su un adorabile broncio e facendo gli occhi dolci.

A quel punto, io sospirai pesantemente, ma poi mi sedetti di nuovo accanto a lei, pronta a continuare con la storia.

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Ed eccoci qui al secondo capitolo. Siete sempre più confusi? Perché in questo caso il mio intento sarebbe pienamente raggiunto ;)

Secondo voi, può Noah essere il nostro protagonista? Ma soprattutto, chi dei quattro pensate che sia in realtà?

Commentate, commentate, commentate! :)

Baci,

accolasvoice

Latte e menta [5sos]Where stories live. Discover now