8 - Prima o poi la regina si farà viva

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Love of my life,
don't leave me
You've stolen my love,
you now desert me
Love of my life - Queen

Alla sua uscita dalla stanza io mi sono accasciato contro una parete con la schiena. Volevo averlo ancora lì con me. Ma il muro a contatto con il mio corpo mi ricordava in una maniera troppo dolorosa la notte appena trascorsa. I baci e la successiva discussione.

Il mio corpo era sconquassato dai singhiozzi, tenevo gli occhi chiusi, non volevo saperne niente di nessuno. Volevo solo avere là con me Freddie.

Una mano mi ha afferrato per la spalla e mi ha tratto contro un corpo. Ingenuamente speravo fosse Freddie, ma i capelli biondi mi hanno smentito.

Ho singhiozzato ancora nel vedermi vicino Roger. Non Freddie, ma Roger.

Le sue braccia mi hanno stretto forte, e se quel contatto mi avrebbe rincuorato in un altro momento, allora non riuscivo a smettere di pensare a lui. A Freddie. Alla persona che aveva promesso di essere tutto per me, della quale mi ero innamorato.

"Bri, io... Mi spiace, Bri, lui... lui tornerà. Ne sono sicuro. Lasciagli solo il tempo di capire che noi siamo importanti per lui. Che tu sei importante per lui." Mi ha sussurrato in un orecchio. La mia mano si è spostata sulla sua schiena, e le mie dita hanno stretto il tessuto della camicia. Forse, molto probabilmente, gli ho fatto male, ma lui non si è sottratto dalla stretta, ma anzi l'ha rinforzata ancora di più.

"Sai che vi dico? Dico che è solo uno stronzo opportunista. Si è servito di noi come se fossimo dei burattini. Ha sfruttato le nostre capacità e poi se n'è andato, una volta trovatosi una nuova strada da percorrere, dei soldi migliori. Una compagnia migliore. Stronzate. Non tornerà da noi, non lo vedremo più. È solo un coglione." ha sbottato John irato.

Io ad ogni parola sussultavo di rabbia e di dolore. Roger si è staccato appena da me per girarsi verso di lui e per intimargli di fare silenzio, per fargli notare che non era quello il momento per accanirsi contro una persona che non c'era, che io stavo male a causa sua.

Ma non l'ho fatto nemmeno parlare, con una voce dura e inframmezzata dalle lacrime che continuavano a scorrere ho urlato: "Deacon, non permetterti di giudicarlo, non puoi giudicarlo. Credi che io voglia stare qua a sentire quanto stia male al pensiero di rischiare di non rivederlo? Pensi forse che io abbia il bisogno di sentire un ragazzo come te che va contro di lui? Non sei tu quello rimasto da solo, qua."

Mi sono interrotto per riprendere fiato, e poi ho ripreso: "Non sei tu quello a cui ha fatto tante promesse delle quali non ne ha mantenuta nessuna. Tu non hai il diritto di chiamarlo coglione. Perché lui è un coglione, sì, è uno stronzo, può darsi, ne sono praticamente certo. Ma mai, dico mai, tu lo potrai chiamare opportunista. Perché lui era qua, con noi, con me, a rischiare. Non ci ha mai sfruttati in alcun modo. Quindi stai zitto, John Deacon, una volta nella tua cazzo di vita." 

Detto questo, senza nemmeno dargli tempo di ribattere, sono uscito. Ho sbattuto la porta, forte, ma non talmente tanto da sentire l'urlo che proveniva da Roger in direzione di John. "Stronzo coglione. Stava male, idiota, come cazzo fai a non preoccupartene nemmeno un po'?"

Mi sono lasciato quei due alle spalle, e vorrei dire di essermi lasciato insieme a loro anche tutte le mie preoccupazioni. Eppure no, una volta arrivato a casa mi sono precipitato in camera.

Il letto era ancora sfatto, e quando mi ci sono sdraiato sopra ho sentito il suo odore, caratterizzato dalla nicotina. Un odore che, addosso a lui, diventava quasi buono, lo distingueva, eppure in quel momento era già troppo tenue. Sarebbe scomparso da lì a poco. Come era scomparso il suo possessore.

♥︎ 𝐬𝐚𝐯𝐞 𝐦𝐞 - [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚] ♥︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora