10 - Io sono coglione il doppio di te, perché in fondo ti amo, stronzo.

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Friends will be friends
When you're through with life and all hope is lost
Hold out your hand 'cause friends will be friends
Right till the end
Friends will be friends  - Queen

Erano passate quasi due settimane, e gli organizzatori del Live aid ci avevano comunicato che ormai non potevamo più partecipare. Ci spiaceva, ma soprattutto non riuscivamo a toglierci di dosso la sensazione di non avere fatto abbastanza per riavere Freddie con noi.

Avevamo provato a chiamarlo, ma nessuno rispondeva, e quindi ci eravamo limitati ad attendere di avere sue notizie.

L'attesa era straziante, l'unica cosa che riuscivamo a fare era suonare le nostre canzoni. Ci ricordavano tantissimo lui, ed allo stesso tempo ci aiutavano a credere in un suo ritorno.

Come ho già detto, erano passate due settimane. E in quella piovosa giornata di marzo noi eravamo rinchiusi nella sala delle prove, io suonavo distrattamente la chitarra, Roger faceva andare su e giù la bacchetta della batteria, John suonava due corde del basso, una alternata all'altra, producendo un suono ripetitivo ed ipnotico.

Jim era appena uscito per fumare una sigaretta, e nessuno diceva una parola. Eravamo in attesa di qualcosa, di qualcuno. E finalmente quel qualcuno si è presentato.

È entrato per la porta senza dire una parola, lo sguardo basso. Il suo aspetto era migliore rispetto a quello che mi ero immaginato parlando con lui al telefono, e questo mi ha tranquillizzato perché probabilmente quella sera aveva semplicemente bevuto troppo, ma senza riportare gravi danni fisici.

Riflettendo su questo la rabbia si è impossessata ancora una volta del mio corpo, portandomi a suonare più forte una delle corde che stavo accarezzando poco prima. Dalla chitarra si è levato un suono forte e deciso, che ha iniziato a sfumare nel silenzio solo dopo qualche secondo. Per non guardarlo oltre mi sono concentrato sullo strumento, dilettandomi nell'assolo introduttivo di Bijou.

Anche se quella canzone mi ricordava moltissimo la nostra storia, era l'unico modo per non essere costretto ad incontrare i suoi occhi. Perché sapevo che ero arrabbiato con lui, con quel Paul, con il suo progetto e, in definitiva, con tutto ciò che rappresentava Freddie Mercury per me e per il mondo intero.

Nonostante lo stato nel quale lo avevo sentito durante la telefonata riuscivo solo a pensare che lui mi aveva abbandonato.

Anche gli altri, per quanto riuscivo a capire, stavano concentrandosi su ciò che stavano suonando per non essere costretti a parlare. John ha iniziato a fare un complicato giro di basso mentre Roger ha preso ad osservare la bacchetta della batteria con crescente curiosità, come se fosse stata la prima volta che ne vedeva una o che la prendeva in mano.

Freddie allora si è schiarito la gola, per attirare la nostra attenzione.

"Sei tornato." Ha affermato Roger allora, stanco di osservare la bacchetta. Ha alzato lo sguardo e nei suoi occhi vedevo furia, rabbia e sollievo.

"Perché sei qui?" Ha sbottato John. Forse per metterlo alla prova, oppure per vero e proprio fastidio. Fatto sta che aveva appena punzecchiato Freddie Mercury, e non aspettavo altro che la sua risposta.

Ho camminato fino al divano e si è seduto al suo posto, quello di fianco al mio. Ostinatamente ho continuato a suonare, ed una volta completata la canzone ho ricominciato dall'inizio l'assolo. Spiavo le sue gambe e i movimenti degli altri ragazzi, che si erano alzati e si erano andati a posizionare ai propri posti.

Probabilmente Freddie si aspettava che io dicessi qualcosa, ma non sentendomi proferire verbo ha preferito dare un colpo di tosse ed iniziare.

"Roger, John, Miami" (allora c'era anche lui. Non l'avevo visto rientrare.) "Ricciolino."

♥︎ 𝐬𝐚𝐯𝐞 𝐦𝐞 - [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚] ♥︎Where stories live. Discover now