Bionda bellissima

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Mercoledì 13 marzo, ore 10:30

Eleonora uscì dalla classe per andare in segreteria, era arrivato l'attestato che certificava il livello B2 di inglese. Dal lato opposto, dalla palestra, uscì la 5ªB, la classe di Edoardo. Lo vide, lui le sorrise e si limitò ad un cenno della mano. Gli studenti di 5ª le passarono davanti, lui si fermò davanti a lei e ci fu un leggero silenzio imbarazzante -scusa per sabato e per non essermi più fatto sentire-.
Eleonora fece spallucce -non è un problema-
silenzio
-anzi meglio così-.
Edoardo la guardò male -devo davvero credere a questa stronzata? Dai Eleonora lo sai meglio di me che alla fine non ti sei annoiata- lei guardò dietro di lui, per accertarsi non spuntasse Silvia all'improvviso -non sei così antipatico, va bene così Mr. Incanti?-.
Lui sorrise, per l'ennesima volta.

Mercoledì 13 marzo, ore 16:00

Il baretto, come al solito, era pieno di gente e i posti a sedere erano finiti.
Sana ed Eleonora cercarono di farsi strada fra la gente dopo che ebbero individuato le altre, sedute al tavolino più piccolo e lontano dalla porta.
-ragazze non potete capire oggi che giornata di merda- Silvia fu la prima a parlare.
-che è successo?- le chiese Eva mentre le altre rivolgevano uno sguardo interrogatorio alla bionda -è successo che mia madre ha deciso di fare la carbonara ed io non sono riuscita a resistere- Fede rise -ma che cazzo dici Sil?- intervenne Eleonora.
-spero tu stia scherzando- le altre continuarono a non capire -è tutta settimana che sto facendo detox per arrivare in splendida forma venerdì-.
-che c'è venerdì?- questa volta a parlare fu Sana -come che c'è? Eva non glielo hai ancora detto?- la rossa sorseggiò un po' della sua coca cola -sì raga non vi ho detto che siamo invitate alla festa di compleanno a casa di Edoardo- pausa -cioè Fede ci ha invitato-.
-poco importa, io come ci entro nel vestito?- in quel momento arrivò il cameriere -ragazze prendete altro?-
Eleonora guardò Sana -una coca cola e un succo all'ace, grazie- Silvia intervenne -per me invece un caffè- le altre la guardarono male -che c'è?-.
-c'è che sei super informa Sil, la dovresti smettere con ste stronzate- Silvia guardò Eleonora -ma cosa ne vuoi sapere tu che sei magra?- la ragazza stava per controbattere quando Fede intervenne -dai ragazze, stavamo parlando della festa di venerdì- nessuno disse nulla -che famo per il regalo?-.

Giovedì 14 marzo, ore 8:10

Quella mattina Filo aveva occupato il bagno per almeno un'ora, così ora stava correndo a perdifiato anche se era inevitabilmente in ritardo per la prima ora.
Si fermò e fece mente locale, c'era la Martini quindi non l'avrebbe fatta entrare. Tolse il telefono dalla tasca e scrisse un messaggio alla sua compagna di banco

 Tolse il telefono dalla tasca e scrisse un messaggio alla sua compagna di banco

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Attraversò la strada e si rintanò in caffetteria. Fu proprio lì che lo vide, seduto, in un tavolo in disparte,
Edoardo insieme ad una ragazza bionda. Guardò meglio credendo di essersi sbagliata. Era lui. Decise di sedersi dove non sarebbe stata vista, non le andava di vederlo.
Avrebbe potuto ripassare latino per la versione della quarta ora, ma inspiegabilmente era curiosa, voleva vedere cosa sarebbe successo fra quei due. Il cappuccino quella mattina non le andava particolarmente così non riuscì a finirlo, cercava in tutti i modi di ignorare la coppietta ma le era impossibile. Si diede della stupida più volte, lo sapeva benissimo che lui non era uno serio; allora perché non riusciva a smettere di fissarli?
Fu proprio in quel momento che lui la vide, abbassò immediatamente lo sguardo ma era troppo tardi ormai. L'aveva vista.
Cercò di fingersi interessata al telefono e di messaggiare ma si sentiva lo sguardo del ragazzo addosso, decise di andarsene.
Pagò ed uscì. Mancavano ancora trenta minuti al cambio dell'ora, che cosa avrebbe fatto? Entrò nel cortile della scuola e si sedette su una panchina di pietra lontano dall'ingresso. Mise le cuffie e iniziò a cercare la canzone da ascoltare ma non le andava di sentire nulla, così rimase ferma a cercare di non pensare alla scena a cui aveva assistito fino a pochi minuti prima. Iniziò a far mente locale e ricordare se avesse già visto la ragazza, ma sapeva benissimo che era più grande di loro e una così bella era difficile dimenticarsela. Quindi non poteva essere della scuola, forse un'ex studentessa più grande, oppure la madre?
Stronzate. Come poteva essere sua madre?
Le vibrò il telefono.

 Come poteva essere sua madre? Le vibrò il telefono

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Bloccò il telefono. Cosa voleva quel ragazzo da lei? L'uscita l'aveva già ottenuta e le sembrava che lei fosse stata chiara, sarebbero usciti solo una volta.

 Cosa voleva quel ragazzo da lei? L'uscita l'aveva già ottenuta e le sembrava che lei fosse stata chiara, sarebbero usciti solo una volta

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Alzò gli occhi dal telefono e lo vide camminare verso di lei. Bene.
-non pensavo che fossi una che salta le lezioni- lei non alzò lo sguardo dal telefono -non mi conosci-. Edoardo sbuffò -ci risiamo?- Eleonora lo guardò -non ho mai smesso di detestarti, mi spiace- disse in modo sarcastico.
-va bene, ok, hai vinto tu per oggi- lei sorrise. Si alzò e si incamminò verso l'ingresso, ancora oggi non sa darsi una spiegazione del perché ma non le andava che si rassegnasse così -che ti è successo Edoardo hai perso la lingua?- lui si girò e le mostrò il medio ridendo.

***

•cose di poco conto
Ciao amici, spero vi stia piacendo
Fatemi sapere

Teniamoci stretti che c'è vento forte Where stories live. Discover now