Sono stati loro

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Venerdì 20 aprile, ore 23:00

La musica era molto alta, le note della nuova canzone di Achille Lauro invadevano il soggiorno. Federica le passò la sigaretta, Eleonora declinò l'offerta, fumare non le era mai piaciuto. Controllò l'orario per la quarta volta in dieci minuti, lo schermo dell'iphone riportava le "23:00". Come diamine era possibile che Edoardo non fosse ancora arrivato, in fondo non si spostava con i mezzi e per di più la sua casa e quella di Fede non erano molto distanti. La tentazione di scrivergli l'aveva pervasa molte volte, solo che non aveva per niente di voglia di passare per la fidanzata cozza e noiosa, si era decisa ad aspettare che si presentasse alla festa. Questo è quello che aveva deciso più di quaranta minuti prima, ma ora? Si diresse in bagno, sicuramente lì avrebbe potuto parlare più liberamente e la musica non era così assordante. Aprì la rubrica, selezionò il nome "EdUardo" e premette la cornetta, era libero. Dopo circa due minuti la segreteria rispose al posto del ragazzo, ma che fine aveva fatto? Eleonora cercò di rimanere calma, fissò il suo riflesso nello specchio con uno sguardo deciso e disse ad alta voce -Ele NO-. Poi si sistemò il rossetto che le era finito sui denti, raddrizzò la giacchetta militare ed uscì.
In mezzo a tutti quei corpi che se la ballavano e cantavano scorse Eva e fece per raggiungerla quando la rossa uscì dalla stanza per rispondere al telefono, Eleonora non sapeva che fare per distrarsi dalla sua preoccupazione. Cercò con lo sguardo Silvia ma non la trovò, poi vide Sana, stava parlando con Elia e l'ultima cosa che avrebbe voluto fare era raggiungerli e dover parlare con il ragazzo. Si sentiva ancora profondamente in colpa per averlo usato, dopotutto lui non si era mai comportato male nei suoi confronti nemmeno dopo aver capito come stessero davvero le cose. Fede invece stava raccontando qualcosa a Martino e Giovanni, forse avrebbe potuto raggiungerli? Una chioma rossa le si parò davanti -Ele è successo un casino-.

Sabato 21 aprile, ore 00:23

Eleonora si mordicchiava le unghie mentre stava seduta su una poltroncina senza schienale. La sala d'attesa del pronto soccorso le aveva sempre messo molta inquietudine; vicino a lei Eva invece sfogliava nervosamente un giornale di gossip e fingeva di essere interessata alle vicende amorose di Belen. -Senti- disse Eva rompendo il silenzio -sono dentro da circa un'ora ormai, io sto iniziando a preoccuparmi- Eleonora dal canto suo cercò di mostrarsi lucida di fronte all'amica -ma no Eva, vedrai che staranno finendo di mettere i punti-. La porta bianca, che stava davanti alle due, si aprì tanto irruentemente che il foglio "vietato fumare" cadde a terra. Edoardo con un occhio nero ed un vistoso taglio sul labbro aveva uno sguardo quasi da indemoniato, la mora non riuscì a guardarlo per più di qualche secondo. Dietro di lui c'erano Federico e Rocco, entrambi con lividi violacei sul volto; Eva corse incontro a Federico ed iniziò a riempirlo di domande, il ragazzo cercò di tranquillizzarla dicendole che era tutto finito e ora stava bene. Edoardo uscì dalla porta scorrevole e si mise a fumare nel parcheggio delle ambulanze, Eleonora non sapeva che fare, che cosa dire. Si sentiva così stupida per aver pensato di conoscere davvero quel ragazzo, ora l'unica cosa che aveva voglia di fare era andare a casa sua, non le fregava niente se Eva prima avesse cercato di farle il lavaggio del cervello dicendole che erano stati gli altri, "gli stronzi", ad attaccarli.
"Loro si erano solo difesi".
Era stufa di sentire tutte quelle stronzate, come potevano pensare di risolvere tutto con la violenza. Uscì anche lei nel parcheggio e raggiunse Edoardo.
-Edoardo, io vado a casa- il riccio annuì ma non rispose, non l'aveva davvero ascoltata.

•cose di poco conto
Ehiiiiiiiiiiii
Sono tornata. Finalmente. Scusatemi davvero tanto io non lo faccio apposta ma ho dei momenti no (per quanto riguarda l'ispirazione) che vanno e vengono in continuazione, sicuramente il primo lockdown non ha aiutato. Voi come state? Come ve la state passando? In che zona ci trovate? Io rossa...
Però l'uni mi aiuta a distrarmi.
Detto questo, ho già scritto il prossimo capitolo che pubblicherò nei prossimo giorni. Scusatemi ancora.
Emma

Teniamoci stretti che c'è vento forte Where stories live. Discover now