Compleanno

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Ricordo che il giorno del mio 18esimo compleanno fu una vera merda. Sei ore di lezione canoniche al liceo e tre nel pomeriggio a casa con l'istruzione domiciliare, che mi era stata assegnata per le troppe assenze. Le tre ore pomeridiane, divise tra matematica e latino, erano state devastanti. Dopo 9 ore di lezione, però, la mia giornata di fatiche non era finita lì. Dovevo andare a Monza a fare l'ozono terapia.(Se qualcuno è sensibile non legga le prossime righe, ma sinceramente non mi interessa più di tanto la vostra sensibilità: se siete così delicati non leggete le mie stupide storie. )

L'ozono terapia prevede che ti si prelevi il sangue, tanto sangue, dai 300 ai 400ml. Poi in questo sangue viene immesso ozono. Il tutto mescolato per  3 buoni minuti e poi cotto e mangiato. No, ovviamente te lo rimettono tutto nel corpo. Inutile spiegare che una terapia di questo tipo, oltre a farti venire un rilassantissimo mal di testa, ti fa sentire uno straccio. 

Una volta tornata a casa, quindi, non avevo più le forze di far niente. E si, questo è stato il mio fantasmagorico 18esimo compleanno. 

A quei tempi mi sottoponevo ancora a qualsiasi terapia con la speranza che tutto un giorno passasse. Che magari l'anno dopo avrei passato il mio compleanno da persona sana, senza dover andare a farmi bucare e  magari con  anche le forze per festeggiare. "Tanto se faccio tutte le cure adeguate, ne uscirò presto e potrò tornare a godermi la vita senza nessuna preoccupazione" pensavo. 

Indubbiamente ero una ragazzina molto stupida perché oggi, 4 anni dopo, la situazione ancora non è cambiata. Ecco, forse sono diventata un po' più intelligente e ho capito che non mi devo piegare a qualsiasi parere medico su qualsiasi tipologia di terapia. Se sia davvero intelligenza o se io mi sia semplicemente arresa non lo so. So solo che ormai, guardandomi indietro, ho perso anche la più piccola speranza (rispetto ad allora).

Detto ciò, non vedo l'ora che la giornata di oggi si concluda. Odio le ricorrenze, il mio compleanno incluso, perché mi fanno ricordare che il tempo passa. Che in realtà è una cosa bella che il tempo passi, ma non se la "situazione malattia" non cambia mai. Vedere che gli anni passano e ricordarsi "ah, il 18 esimo compleanno l'ho passato così...  Tutta la mattina del 21esimo invece sono stata in  ospedale per dei prelievi..." senza mai guarire. Rendersi conto che il mondo va avanti e tu rimani lì immobile e impotente. 

Oggi qualcuno mi ha scritto "auguri per questi meravigliosi 22 anni". Io non so... ma in questi 22 anni non ci vedo niente di meraviglioso. Forse lo sono stati i primi 9, dai, chiudiamo un occhio su i primissimi sintomi: i primi 14. Questi ultimi anni sono stati... niente sono stati e basta. Me li sono fatta scivolare addosso senza mai poter agire.

Come la solito ho buttato lì cose sconnesse, ma ehi, l'ho detto sin dall'inizio che questo vuole solo essere uno spazio di sfogo.   


Una Malattia. PensieriWhere stories live. Discover now