Promise.

Cap 1 | Eccomi.

Ho 16 anni e sono un errore. Nel senso che tutto quello che faccio è sbagliato. Sono autolesionista, e non dovrei tagliarmi perché avere una figlia così è una vergogna; sono bulimica, e non dovrei vomitare perché così sporco solo il bagno; sono una pazza da chiudere in psichiatria. Sono solo una pazza.

Mi sento sbagliata praticamente da sempre. Mio padre non mi ha mai voluto davvero bene, ma è per colpa mia, perché non sono come lui mi vuole, non sono estroversa e sicura di me come lui e sua moglie mi vorrebbero. Quando andavo da loro me ne stavo in un angolo, non disturbavo nessuno, così ero sicura di non sbagliare nulla, anche se era proprio quello l'errore. Parlo al passato perché io e mio padre non ci vediamo da un anno e l'ultima cosa che gli ho detto è stata 'muori'. Non me ne sono pentita, ma continuo a pensare che se avessi un carattere diverso, più solare, sarei piaciuta a mio padre.

Un'altra cosa che mi fa sentire sbagliata? La scuola. I miei compagni. I miei insegnanti. Sono vittima di bullismo, ma non fisico. Forse preferirei una spinta e uno schiaffo, a tutte quelle parole che si aggiungono al repertorio di mio padre e sua moglie. Sono acida, sfigata, asociale, antipatica, stronza, permalosa, cicciona. Sono una ballerina, con un fisico da ballerina, ma per loro sono cicciona lo stesso. Devo morire, per loro. Chissà cosa mi diranno quando scopriranno che sono una Lovatic.

Sì, sono una Lovatic. Ma non sono una di quelle fan che non manca a un concerto, perché non me lo posso permettere. Io mi accontento di Youtube. Se potessi vedere Demi starei in silenzio, non urlerei, perché le stelle sono la cosa più bella del mondo, ma nessuno le guarda urlando. Ecco, lei è la mia stella. La mia salvatrice. Io vado avanti solo perché gliel'ho promesso. In silenzio, nella mia mente, gliel'ho promesso. 

"Te lo giuro, avanti ci vado, in un modo o nell'altro."