Cap 10 | Salve, sono Demetria.

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"Devi chiamarla e dirglielo. Lo sai, voglio assolutamente il suo consenso. E anche parlarle non mi dispiacerebbe."

Queste sono le parole di Demi. E ha ragione. Sarà difficile, ma devo assolutamente convincerla ad accettare. Questa non è una decisione che ho preso alla leggera, sia chiaro, sono cosciente che lasciare l'Italia è un passo azzardato, ma mi è stata data una possibilità, un'enorme possibilità, e non voglio arrivare a novant'anni chiedendomi 'Come sarebbe andata se'.

Il concerto è stato fantastico. Era il primo per me, e assistere da dietro le quinte è stato speciale. Speciale, non ci sono altri modi per descriverlo. 

Ora è arrivato il momento di chiamare mia madre.

"Pronto?"

"Ciao mamma"

"Ah, finalmente, è tutto il giorno che cerco di chiamarti! Dove sei?"

"In albergo. Nella stanza di Demi."

"Signorina, sono già abbastanza arrabbiata, non mi prendere per il culo."

"E' vero, sono di fianco a lei! Senti non mi interessa se non mi credi, ma domani ti devo parlare. Seriamente. Ah, stasera dormo qui. Ti chiamo domani appena mi sveglio, ora sono troppo stanca. Buonanotte!"

Non ho avuto il coraggio, è vero, ma è vero anche che siamo stanche e affamate. Domani saremo tutte più pronte per affrontare una conversazione simile.

Ho dormito nella camera di fianco a quella di Demi, e stamattina è entrata per darmi il buongiorno. Mi è preso un accidenti. E' entrata urlando "BUONGIORNO! VESTITI CHE ANDIAMO A FARE COLAZIONE!"
Dopo la colazione siamo tornate in camera di Demi. Ho il telefono in mano e un po' di ansia. Un po' tanta.

"Buongiorno. Di cosa mi devi parlare? Quando torni?" - E' preoccupata, si sente che ci tiene a me.

"Proprio di questo. Ho conosciuto Demi, e mi ha sentita cantare. Dice che sono brava, e vuole che sia la sua terza corista. Prima che tu dica qualunque cosa, sappi che ci ho pensato tutta la notte prima di chiedertelo e sono convinta che è quello che voglio fare nella vita."

"Cosa!? Mi stai dicendo che la vuoi seguire in America!?"

"Esatto."

"Non se ne parla nemmeno. Come ti è venuto in mente anche solo di chiedermelo? Ho sempre detto che quella ragazza non è un buon esempio." - Ora mi sono arrabbiata davvero. Demi non si tocca.

"Non parlare così di una persona che non conosci! Se lo vuoi sapere, è lei che vuole il tuo permesso, ha detto che non mi farà andare con lei se non sei d'accordo. Mi pagherà le lezioni di canto. Mi farà abitare a casa sua. Mi darà una vita che amo, cosa che non avrò se rimarrò qui. Ha detto anche che puoi seguirci, se vuoi. Non ti basta?" - Urlo arrabbiatissima. Non sono arrabbiata perché non vuole farmi partire, ma perché giudica le persone senza conoscerle. 

Demi si accorge che sono arrabbiata. Mi fa ripetere in inglese quello che ci siamo dette.

"Fammi parlare con lei."

"Non sa l'inglese..."

"Metti il viva-voce e traduci"

Faccio come mi dice e comincia a parlare.

"Salve, sono Demetria. Capisco che è preoccupata per sua figlia, si vede che ci tiene a lei. Se ci vuole pensare ha tutto il tempo che vuole, davvero. Volevo solo dirle che ho visto sua figlia cantare, sul palco, e l'ho anche vista due ore prima, disperata per i suoi compagni. Niente, la differenza era incredibile. L'ho conosciuta come una ragazza insicura, timida, distrutta... Ma il cambiamento sul palco... Quello sì che dovrebbe vederlo. Ne vale la pena."

Mentre la ascolto ho le lacrime agli occhi, e lei la voce rotta. Capisco al volo che sta rivedendo in me la ragazza che era lei. Riesco a mala pena a tradurre tutto senza scoppiare in lacrime, e la reazione di mia mamma è inaspettata. Sta semplicemente in silenzio. 

"Mamma, tutto ok?"

"Sì. Le devo delle scuse, credo. Non avrei dovuto giudicarla senza conoscerla di persona. Per favore, diglielo." - Sono stupita. Mia mamma non chiede mai scusa, anche quando sa di avere torto marcio. Traduco a Demi e lei sorride e mi fa l'occhiolino.

"E' tutto a posto."

 "Credo che abbia ragione, ti ha descritta in un modo in cui non ti vedevo da un anno almeno."

"Quindi è un sì?"

"Potrebbe esserlo, sì. Voglio che tu sia felice."

Il mio sorriso si allarga e mi metto a piangere e a ridere insieme. Demi capisce e urla "SIIIIII".

"Grazie mamma. Ti voglio bene." - Non glielo dicevo da tanto tempo.

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