wet pillow

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Riposare era l'ultima cosa a cui potevo pensare, avevo perso mio figlio, avevo perso una parte di me. Le voci nella mia testa mi dicevano di mettere fine alla mia vita mentre le lacrime salate bruciavano la pelle bianca del mio volto. 

-Mio piccolo James- sussurrai mentre lo stomaco si contorceva, mille emozioni si mescolavano dando vita a un ciclone impossibile da controllare. Il cuscino bianco si bagnò per le lacrime, lacrime che non potevo trattenere. Il mio bambino non avrebbe mai visto il sole o la neve, bellissima ma fredda, non avrebbe mai sentito il suono della pioggia. Non avrebbe mai provato la sensazione di leggere mentre fuori pioveva, non avrebbe mai sentito la pioggia estiva, così dolce e tormentata. Il mio piccolo era morto, il suo corpicino era solo una massa di carne che non aveva un'anima. Era tutta colpa mia, la mia stupida vita, il mio stupido corpo.

-Silver- la voce di Jamie mi fece sussultare, feci finta di dormire.

-Lo so che sei sveglia- disse poi sedendosi sul letto accanto a me e baciandomi il capo.

-E' colpa mia- sussurrai più a me che a lui.

-No- disse mentre le lacrime scivolavano sul mio volto.

-Tornerà da noi quando Lucifero verrà sconfitto- continuò stringendo la mia mano.

-Se verrà sconfitto- dissi io con la voce stanca, come potevamo noi sconfiggere il signore delle tenebre? Era una missione suicida anche per l'angelo più forte dei regni celesti.

-Abbiamo con noi creature di ogni tipo, non siamo soli- disse Jamie rispondendo alla mia domanda.

-Devi solo riposare- continuò lasciandomi un bacio sulle labbra e sistemando le coperte che erano un groviglio.

-Dove è?- chiesi mentre si allontanava.

-Cosa?- chiese lui girandosi verso il letto dove ero stesa.

-James- dissi a voce bassa mentre la nostalgia si impadroniva della mia mente.

-Aspetta- disse Jamie allotanandosi, uscì dalla stanza e cercai di seguire il rumore dei suoi passi o delle ali. Rientrò con un corpicino avvolto in una coperta grigia, si avviccinò e si sedette lasciandomi vedere. Era il corpo di una bambino, la pelle bianca, le ali piccole e senza colore; era un corpo senza vita, freddo, spento. 

Una lacrima solitaria scese sul mio volto e chiusi gli occhi abbandonandomi alle tenebre.

-Questo è l'ultimo, e fa anche schifo, spero che non si svegli- sentii una voce femminile e improvvisamente un sapore di pesce marcio invase la mio bocca, sputai e aprii gli occhi.

-Che è?- chiesi asciugandomi la bocca con la mano.

-Forza- esordì Robert guardandomi con i suoi occhi da felino. C'era delusione nella sua voce, come se non importasse quello che stava succedendo.

-Bevi- disse May seria, aveva cambiato colore di capelli, ora erano turchesi; un colore che le donava. Feci come disse e chiusi gli occhi per non sentire il sapore, subito dopo mi sentii bene; avevo voglia di alzarmi e fare qualcosa.

-Come ti senti?- chiese jamie sorridendo.

-Bene, andiamo?- chiesi alzandomi dal letto, sentivo il sangue bruciare nelle vene e non potevo stare ferma.

-Dove?- chiese lui guardandomi stranito.

-Non dovevi allenarmi?- chiesi sorridendo, il mio corpo era come una pila carica, troppo carica.

-Vieni- disse prendendomi la mano, mi guidò fino alla stanza degli allenamenti e chiuse la porta a chiave. 

-Se vuoi uscire- disse guardando la chiave nella sua mano.

-Devi battermi- continuò sorridendo. 

-Perfetto- dissi indossando la tunica bianca, lui prese quella nera.

-La prima cosa da sapere è che le ali hanno tutto il potere- disse strappando una piuma dalle sue.

-Maleficum- disse a voce bassa rivolto alla piuma, strappai una delle mie piume e davanti a me comparì una sfera di luce che brillava ad intermittenza.

-Jamie- sussurrai alla piuma, la sfera scomparì e improvvisamete si frantumò contro jamie. Lui strappò due piume.

-Curami- disse soffiando sopra ad una.

Prima che potesse usare la seconda, ne strappai un'altra delle mie.

-Maleficum- dissi piano e un'altra sfera esplose su jamie, strapppai un'altra piuma.

Mi avventai su jamie e lanciai la piuma che divenne un pugnale, lui lo fermò con la mano e saltò sopra una trave del tetto. 

Strappai un'altra piuma e lo guardai.

-Esplodi- dissi lanciando la piuma che divenne una sfera di luce scura, quando raggiunse jamie esplose e lui scivolò dalla trave. Prima che toccasse terra lanciai una piuma a terra.

-Maleficum- dissi mentre la sfera eslodeva contro le ali di jamie. Lui non si rialzò e mi inginocchiai accanto a lui.

-Ho vinto- dissi sorridendo.

-Devo dire che non sei male...- disse alzandosi sui gomiti.

-Ti ho appena distrutto- dissi non lasciandolo finire, lo baciai.

-Devi ancora imparare ad usare la vista ma prima dobbiamo rafforzare questo- disse strappando una piuma.

-Acqua- disse e da sopra la mia testa iniziò a cadere acqua, bagnandomi.

Dopo sei ore di lotta la mia energia era esaurita.

-Basta, ti prego- dissi stendendomi in terra.

-Andiamo a mangiare?- chiese jamie tendendomi una mano.

-Ovvio- dissi prendendo la sua mano. Arrivati in cucina trovammo piatti rotti, il frigo aperto e vuoto. Davanti a noi si presentò uno spettacolo spaventoso ma poi i nostri occhi si posarono su uno spettacolo cruento. Il cuore iniziò a battermi e il sangue mi vibrava forte nelle vene. 

Black AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora