L'OLOCAUSTO CHE SI RIPETE

7 0 0
                                    

Forse non sarò un'esperta di storia.

Forse sembrerò solo polemica.

Ma provate a leggere ciò che scriverò:

1° Aprile 1933.

Adolf Hitler, dittatore e cancelliere, viene eletto.

Qualche anno prima (1925) lo stesso uomo espose nel suo libro "Mein Kampf" le sue idee politiche, sotto forma di autobiografia.

Hitler diceva:

"In un  imbastardito e 'negrizzato' sarebbero persi i concetti dell'umanamente bello e sublime."

"Perciò io  di  nel  del Creatore del : in quanto mi difendo dagli ebrei,  per le  del Signore."

"Provai profonda  per il grande  a sud delle Alpi, che pieno di fervido  per il suo popolo, non venne a  con il  interno all', ma volle annientarlo con ogni mezzo. Ciò che farà annoverare  fra i  della  è la  di non spartirsi l' con il , ma di  la sua patria dal  distruggendolo."

La storia racconta che quest'uomo fu artefice di uno sterminio.

Lo sterminio degli ebrei.

La motivazione, non credo sia valida,

ma lui convinse il mondo

che gli ebrei non fossero umani.

Che non meritassero di vivere.

Tutto succedeva silenziosamente,

il mondo non sapeva,

non era a conoscenza,

della crudeltà e della disumanità.

"La macchina dello sterminio venne costantemente mantenuta nella massima segretezza; nessuna indicazione veniva fornita sulla destinazione dei lunghi convogli ferroviari che da tutta Europa trasferivano gli ebrei, per tranquillizzare le vittime si diffondevano voci su nuovi insediamenti confortevoli creati appositamente per i deportati, - mentre - ai reparti tedeschi incaricati dell'annientamento nei campi vennero fornite notizie sul rischio di contagio proveniente da ebrei infetti da malattie epidemiche o sulla minaccia di una loro resistenza armata. "

Speravano di sterminare milioni di persone, senza lasciare nessuna traccia.

Ma la domanda che forse ogni essere umano si fece è:

"COME UN UOMO PUO' FARE CIO'?"

Un grande scrittore italiano, Primo Levi,

visse in questo periodo,

e riuscì a portare una testimonianza,

"Se questo è un uomo..."

Come a chiedere cosa esista di più malefico,

come un uomo possa fare ciò.

In una dedica ad "Alberto", Levi scrive:

"Ha capito prima di tutti che questa vita è una guerra; non si è concesso indulgenze, non ha perso tempo a recriminare e a commiserare se e gli altri, ma sin dal primo giorno è sceso in campo.

Lo sostengono l'intelligenza e l'istinto (...)"

La storia racconta a voce alta,

ma il popolo appare sordo.

Lo stesso Levi scrive:

"E' successo, e può succedere di nuovo"

Ma questo, non vuole avere una tematica storica.

Non voglio che nessuno, puntualizzi date e parole.

Voglio solo che voi capiate che l'uomo

è riuscito a creare un tunnel sotto la manica per collegare Francia e Inghilterra!

È riuscito a far sì che un Italiano compri un prodotto Giapponese!

E QUELLO STESSO UOMO,

non è capace di prendere per mano un uomo che non ha il suo stesso colore di pelle.

Aveva ragione Primo Levi

"non già la volontà di vivere,

né la cosciente rassegnazione:

che pochi sono gli uomini capaci di questo,

e noi non eravamo che un comune campione di umanità."

"QUESTO È L INFERNO, OGGI AI NOSTRI GIORNI DEVE ESSERE COSÌ"

lui parlava di una camera grande vuota,

io invece parlo di un barcone straripante di anime. 

La  Vita di AgneseWhere stories live. Discover now