Capitolo 20

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"È dal dolore che si cresce un po'"
-Irama,voglio solo te-




























Tivoli,tre dicembre.
09:34



















La Rossini quella mattina,era infuriata.
Anzi, è un eufemismo.
Era incazzata come una iena.
Ecco, forse è l'espressione giusta.
Era arrivata in classe con una lettera dal preside,e l'aveva fatta vedere a tutta la classe.
E se gli altri ridevano,Francesco no.
Si sentiva in colpa di aver salvato qualcuno dall'inferno.
















Comunicazione n° 234
Con la presente,si comunica che,a causa delle molteplici assenze della signorina Beatrice,e la mancanza di risposta da parte dei/l genitori/e,inizieranno le ricerche per trovare l'alunna.
Il 05/12 alle ore 08:56,richiedo nel mio ufficiale tutti gli alunni delle classi quarte e quinte,nella speranza che qualcuno sappia.

P.s È stata inviata una denuncia per scomparsa al procuratore generale e alla polizia.
Il preside.
Gaetano Marmi.









Giovanni,il suo compagno di banco gli era scoppiato a ridere in faccia.
E Francesco era ai limiti della sopportazione.
<<Sognatore,mica stai leggendo la Bibbia!>>aveva esclamato il giovane,mettendo gli occhiali da sole.
Francesco non aveva risposto.
Era troppo maturo per quella maledetta gente.
Così era scoppiato a ridere anche lui.
<<Giovà,togliti gli occhiali da sole! Mica c'è l'eclissi in classe!>> E con quelle parole aveva fatto zittire tutti.
E con loro,anche la Rossini che aveva osservato la scena.
<<Francesco c'è qualcosa che la disturba in questa comunicazione?>>aveva domandato la donna, evidentemente curiosa.
<<No,anzi,trovo giusto il fatto che queste ricerche vadano svolte>>aveva risposto monocorde Francesco.
<<Beh....simbolo di grande maturità se posso permettermi>>aveva detto la bionda,aprendo il libro.
<<Simbolo di tanto dolore>>aveva ripetuto fra sé e sé il giovane,per poi aprire il libro di arte e tuffarsi dentro.
















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Arrivato a casa,Francesco aveva trovato i suoi genitori a tavola.
Con Beatrice.
E se non fosse che,era appena tornato da scuola, volentieri non sarebbe entrato in quella casa.
Aveva posato lo zaino a terra.
E aveva raggiunto Beatrice al tavolo,che gli aveva sorriso.
E lui si era sentito un po' più rassicurato.
<<Signorino....ci spieghi perché oggi è arrivata questa a tutti i genitori della classe?>>aveva domandato sua madre,aprendo la mail e mostrando la comunicazione di quella mattina.
<<Figliolo.....ci avevi detto che questa ragazza era venuta qui di sua spontanea volontà e ci sarebbe rimasta pochissimo....>>aveva mormorato suo padre.
<<MA QUI C'È SCRITTO A CARATTERI CUBITALI "SCOMPARSA DELLA GIOVANE"....>>aveva urlato sua madre.
Poi si era calmata bevendo dell'acqua e aveva ripreso.
<<Quindi..... è tutta una messa in scena? Perché sei qui ragazzina?>>aveva chiesto la donna a Beatrice.
La ragazza aveva abbassato lo sguardo.
Sentendosi tremendamente sbagliata.
<<Io....mi.....mi dispiace>>aveva detto per poi sorridere amaramente.
La madre di Francesco aveva scosso la testa.
<<IMMEDIATAMENTE. FUORI. DA. CASA. MIA>>aveva scandito quasi urlando.
Beatrice aveva annuito,e chiedendo il permesso,se n'era andata.

Francesco l'aveva seguita in camera sua,mentre stava rifacendo la borsa.
<<No....aspetta .....aspetta Bea>>l'aveva pregata lui.
<<Non posso....devo tornare a casa>>aveva detto lei,sistemando i maglioni.
<<DIO SANTO! FERMATI!>>aveva urlato lui,in preda alla rabbia.
Facendo gelare sul posto Beatrice.
Aveva guardato il petto del giovane che si muoveva su e giù.
Per tranquillizzarlo gli aveva accarezzato una guancia e gli aveva lasciato un bacio leggero sulle labbra.
<<Fammi finire la valigia,poi mi accompagni a casa tu. Va bene?>>aveva domandato lei,fingendo che andasse tutto bene.
E Francesco,schiacciato al suolo da quella situazione aveva annuito.

Dopo nemmeno mezz'ora,Beatrice e Francesco si erano ritrovati in macchina del padre di lui.
Diretti verso casa di Beatrice.
<<Tu....sei sicura che va bene tornare?>>aveva chiesto lui,svoltando a destra.
<<Non è che ho molte possibilità....o la strada o mio padre>>aveva risposto lei amaramente.
<<Troverò una soluzione molto presto Beatrice.....io,io te lo prometto>>aveva promesso Francesco,lasciando un bacio sulla fronte della ragazza.
Lei li aveva abbracciato,stringendolo a sé.
Starò bene, ti ringrazio per tutto.
E così l'aveva lasciato ancora una volta.
Un'auto vuota,un dipinto concluso e un cuore martoriato.

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