SEQUEL di "REUNITED"
Si consiglia di leggere prima Reunited per evitare spoiler e per comprendere meglio gli avvenimenti di questo libro.
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Quattro anni sono ormai trascorsi.
Le vite di tutti proseguono, più o meno parallele, ma ci sono ancora a...
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Curse missed opportunities Am I part of the cure Or am I part of the desease?
You are home Home Where I wanted to go
Clocks [Coldplay]
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«Secondo te Niall è disposto a cedermi un posto in macchina per farmi tornare a Londra con voi?»
«Idiota, non puoi mica piantare in asso Anne e Robin! Non devi andarli a prendere all'aeroporto, stasera?»
«Mhm»
Per un paio di minuti nell'aria intorno a noi non vi furono altro che gli schiocchi delle nostre labbra, già impazienti di ritrovarsi, ed ogni secondo che passava caricava sempre di più il bacio di quell'angoscia pungente che prelude alle separazioni.
Avevo sentito Niall poco prima, ed entro pochi minuti sarebbe arrivato a prendermi per riportarmi a casa. Il velo scuro del crepuscolo stava lentamente ricoprendo il cielo di Manchester, e le ombre che si allungavano sembravano quasi deridere il mio tempo con Harry che invece si accorciava inesorabilmente.
«Non credo che ti farò salire su quella macchina» mormorò il ragazzo, le labbra che sfioravano la linea del mio collo appena sotto il lobo dell'orecchio sinistro. «Sto pensando di rapirti e tenerti qui con me a Manchester»
Mio malgrado ridacchiai a quell'idea strampalata, sentendo subito anche gli angoli della sua bocca sollevarsi contro la mia pelle.
«Temo che tua madre vorrebbe delle spiegazioni»
«Oh, ti garantisco che non ne avrebbe nessun bisogno» sogghignò lui, scostandosi appena per potermi guardare in viso. «Sarebbe talmente felice che non ci penserebbe un secondo prima di accoglierti come una regina»
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa, seppur divertita dal suo fare giocoso.
«James verrebbe a cercarmi fino in capo al mondo» scherzai, dandogli un leggero buffetto sul naso. «Non può permettersi di perdere la dipendente migliore che abbia mai avuto»
Harry sollevò entrambe le sopracciglia, fingendo un'espressione ben poco convinta.
«Scendi dal piedistallo, principessina dei fast food» mi canzonò, gli occhi ridotti a due fessure. «Avrei modi molto convincenti di spiegare a quel moscerino perché non ti rivedrebbe mai più»
«Sei sempre il solito» lo rimbeccai, tentando senza successo di trattenere un sorriso. «Devi sempre risolvere tutto con... ah, quella è l'auto di Niall»
