Capitolo 12

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<< Ti ho cercato da per tutto, dove sei stata stanotte? >> mi domandò Evelyn vedendomi arrivare nel corridoio per fare il test delle paure: << Prova ad indovinare? >> avevo un sorriso a trentadue denti: << Nooo, non ci credo >> mi sedetti di fianco a lei: << E invece devi crederci, sono stata tutta la notte nel suo appartamento, voleva che gli leggessi un libro e così gliel'ho letto, solo che mi sono addormentata sul divano, stamattina mi sono svegliata ed ero nel suo letto e lui che mi abbracciava >> ero talmente contenta che anziché parlare lentamente, parlavo a raffica: << Cassie >> mi chiamò Quattro: << Vado, ti racconto dopo >> la salutai ed entrai con Quattro nella stanza, mi sedetti sul lettino: << Allora Cassie, ti inietterò questo siero, quello che vedrai tu, lo vedrò anch'io, te stai tranquilla e vedrai che andrà tutto bene >> prese la siringa e me la iniettò nel collo, aspettammo qualche minuto finché pian piano non chiusi gli occhi; ero legata a una sedia, c'erano persone che non avevo mai visto, finché qualcuno si avvicinò e quel qualcuno era Eric e mi iniziò a farmi fuoco, urlavo, mi bruciava un sacco, ma mi ricordai che era una simulazione: << Questo non è reale >>, non so come, ma lo scenario cambiò, ero dentro a una macchina infondo a un fiume, l'acqua stava entrando, cercai di battere forte sui vetri sperando di romperli ma niente: << Aiuto, qualcuno mi aiuti >> urlai, l'acqua aveva sommerso tutto l'interno dell'auto, vedevo il mio riflesso nel vetro della macchina e pensai "non è reale".
Mi svegliai tutto di un colpo, mi guardai in giro e notai che ero nella stanza della simulazione: << Hey... hey Cassie, stai tranquilla respira >> avevo il respiro accelerato: << Cassie guardami, respira con me >> guardai Quattro e iniziai a respirare insieme a lui: << Così brava >> quando avevo ripreso a respirare tranquillamente chiesi a Quattro: << Allora? Come sono andata? >> Quattro si avvicinò al monitor: << Cassie? Il test attitudinale cosa ti aveva dato come risultato? >> mi domandò di punto in bianco: << Intrepidi >> mentii: << Perché? >> mi alzai dal lettino e mi avvicinai a lui: << Perché sei stata "assente" per tre minuti... solo alcune persone riescono a stare via così poco tempo... sono i divergenti >> sbiancai, l'aria tornò a mancarmi, così mi appoggiai sul lettino: << Cassie, stai tranquilla non lo dirò a nessuno, te lo prometto... i tuoi risultati li manometterò quindi puoi tranquillizzarti >>
<< Quattro, ti prego... non devi dirlo a nessuno, soprattutto a Eric, non lo deve sapere >> feci per andarmene, ma Quattro mi chiamò: << A quante fazioni sei appartieni? >> mi fermai sulla porta con la mano sulla maniglia: << A tutte e cinque >> dissi senza girarmi e uscii dalla stanza, ad attendermi fuori c'era Eric: << Com'è andata Pacifica? >>
<< Bene >> tagliai corto, non volevo che facesse ulteriori domande sul test, anche perché non sapevo cosa risponderci, così mi allontanai sempre di più da lui, sperando che non mi seguisse.
Ero in camera da sola, seduta sul letto, non pensavo che qualcuno, a parte Tori, scoprisse il mio segreto, quello che mi preoccupava di più era se Eric lo veniva a scoprire; dalle informazioni che avevo preso quello stesso pomeriggio, Eric lavorava per Janine e da quello che so l'aiuta nello scovare i divergenti e ucciderli "Morirò per mano dell'uomo che é il mio fidanzato", non volevo pensarci così mi alzai e uscii per strada finché non passai davanti a un fiumiciattolo: << Devo essere pazza per quello che sto per fare >> mi guardai in giro e vidi una macchina abbandonata, entrai e provai ad accenderla, l'unico modo per capire come superare una paura è affrontarla: << Ti prego, fai che parta >> girai la chiave e partì in retromarcia, misi la prima e accelerai, entrando in acqua, la macchina stava venendo risucchiata dal fiume, così come nella mia paura; l'acqua iniziò ad entrare anche all'interno dall'auto

Ero in camera da sola, seduta sul letto, non pensavo che qualcuno, a parte Tori, scoprisse il mio segreto, quello che mi preoccupava di più era se Eric lo veniva a scoprire; dalle informazioni che avevo preso quello stesso pomeriggio, Eric lavorav...

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presi l'ultima boccata d'aria e mi guardai attorno, non c'era niente per poter rompere il finestrino, picchiettai con le mani sul vetro, ma niente, il cuore iniziò a battermi forte, sarei morta per una mia pazzia e nessuno sarebbe venuto a salvarmi, finché fuori dall'auto vidi Eric, stava cercando di rompere il finestrino

presi l'ultima boccata d'aria e mi guardai attorno, non c'era niente per poter rompere il finestrino, picchiettai con le mani sul vetro, ma niente, il cuore iniziò a battermi forte, sarei morta per una mia pazzia e nessuno sarebbe venuto a salvarm...

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e poi il nulla.
Quando aprii gli occhi vidi che ero nell'appartamento di Eric

mi stava tenendo la mia mano sul suo volto, gliela strinsi, a quel tocco Eric alzò il viso: << Cassie?! >> non dissi niente lo guardai solamente: << Mi spieghi che cazzo ti è saltato in mente? Stavi per morire >> si era alzato, era arrabbiato: << ...

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mi stava tenendo la mia mano sul suo volto, gliela strinsi, a quel tocco Eric alzò il viso: << Cassie?! >> non dissi niente lo guardai solamente: << Mi spieghi che cazzo ti è saltato in mente? Stavi per morire >> si era alzato, era arrabbiato: << Scusa >> sussurrai piano: << No niente scuse, spiegami per che cazzo hai fatto quella pazzia?! >> pian piano mi tirai su e mi sedetti sul letto, con la schiena appoggiato allo schienale: << Volevo vedere come superare il test >> gli confessai, tralasciando molto cose: << Cristo Cassie, se non ti seguivo ti ritrovavi dentro a una tomba >> "Ci finirò lo stesso dentro a una tomba e forse sarà per mano tua" pensai, stava facendo avanti e indietro per la stanza, si avvicinò al comò e prese una lampada, la lanciò contro al muro e si ruppe in mille pezzi, saltai dalla paura: << Forse sarà proprio quello il mio destino e tu non potrai fare niente >> dissi senza accorgermene: << Che cosa stai dicendo? >> si sedette vicino a me, avevo i suoi occhi puntati sui miei: << Che morirò comunque, in missione, oppure domani o il giorno dopo >> spiegai sperando che non capisse il vero motivo che mi portava a dire quelle cose: << Non lascerò che questo succeda >>

mi stava tenendo la mia mano sul suo volto, gliela strinsi, a quel tocco Eric alzò il viso: << Cassie?! >> non dissi niente lo guardai solamente: << Mi spieghi che cazzo ti è saltato in mente? Stavi per morire >> si era alzato, era arrabbiato: << ...

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"È quello che succederà Eric".

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