2 CAPITOLO

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Uscii da quella casa meravigliosa ed iniziai a camminare da sola, come avevo sempre fatto, sin da piccola. Mi aveva molto colpito la madre di Andrea. Non pensavo che esistessero persone che non sopportavano quelli meno fortunati di loro. Ma in fondo era chiaro... lei era ricca, aveva una famiglia e non poteva capire cosa significasse essere sempre soli, senza un padre o una madre con cui confidarsi e sentirsi protetti. Loro non potevano capire. Nessuno di loro poteva. Neanche Andrea...


Ormai era quasi sera, stavo per cercare un posto dove passare la notte, quando qualcuno mi prese il braccio con forza. Mi girai verso quella persona. Era un uomo, sui trent'anni: aveva il volto sporco, i capelli in disordine e puzzava di alcool.

"ehi bellezza" disse, stringendomi con più forza "perché non vieni con me?"

"mi... mi lasci mi sta facendo male" dissi spaventata.

"e dai vieni!!..." Strinse più la presa. "ho bisogno di quacuna con cui passare la serata..."

Cercai di mollare la presa, ma niente. Era troppo forte.

"lasciala stare!!" disse Andrea

"e tu che vuoi?... Ah vuoi unirti a noi?"

Andrea ripeté di lasciarmi andare.

"la vuoi tutta per te, eh? mi dispiace ma l'ho trovata prima io"

Andrea perse la pazienza e lo colpi con un pugno. L'uomo cadde a terra stordito e iniziò a perdere sangue dal labbro.

"stai bene?" mi chiese

Ero ancora confusa da quello che era successo cosi feci cenno di si con la testa. Notai del sangue sulla sua mano che si era sporcata quando aveva dato il pugno all'uomo.

Facemmo per andarcene, ma prima Andrea disse all'uomo "non avvicinarti mai più a questa ragazza, hai capito?"

L'uomo intimorito rispose con un semplice "contaci"

Non sapevo cosa dirgli. Gli ero grata per avermi salvata, se non fosse stato per lui chissà cosa sarebbe successo... Non volevo neanche pensarci. Stavamo camminando da circa mezz'ora, senza parlarci o scambiarci uno sguardo. Perché era tornato a cercarmi? La madre gli aveva impedito di portarmi a casa e lui era tornato... perché?

Mi fermai. Lui se ne accorse e si fermò, fissandomi con uno sguardo interrogatorio.

"senti..." sospirai. "... volevo ringraziarti... per prima. Se non ci fossi stato tu..."

Mi interruppe. "non devi ringraziarmi. L'ho fatto perché... dovevo, sentivo che dovevo proteggerti"

A quelle parole mi immobilizzai.

"non potevo permettergli di farti del male, nessuno deve"

Sorrisi, lui ricambio'. Poi mi porse la mano. "vieni ti porto in un posto"

"ehm... cioè?"

Sospirai. "avevi ragione. Questo posto e... stupendo, meraviglioso!!".

Mi aveva portata su una collina, vicino casa sua. Da li lo spettacolo era meraviglioso. Non c'erano luci e questo permetteva di osservare tutta la lucentezza delle stelle.

"te l'avevo detto" rispose.

Dun tratto mi intristii. La madre, quella mattina, mi aveva cacciata da casa e probabilmente non le avrebbe fatto piacere che frequentassi Andrea. Non le piacevano le persone come noi, dovevamo stare lontano da loro. Eravamo diversi.

"dovresti tornare a casa..."

"cosa, perché?"

"a tua madre non farebbe piacere... lei non vuole che mi frequenti"

Sospirò. "mia madre e cosi. E sempre stata cosi. Pensa di essere perfetta e che tutti gli altri non siano come lei"

"l'avevo notato"

"ma io non sono cosi" disse in tono dolce e guardandomi negli occhi.

Rimasi immobilizzata dal suo sguardo e dai suoi occhi e non risposi.

"credimi, sono il contrario di mia madre"

Sorrisi. "ti credo, lo stai dimostrando"

Mi sorrise.

"ma dovresti andare a casa lo stesso. E tardi, e l'una di notte..."

"no. Non ti lascio sola, se si avvicina qualcuno come quello di prima?"

"beh... non lo so"

"e poi... ho un piano!!" esclamò

"quale?" chiesi curiosa

"te lo svelero' domani mattina..."

Sorrisi e lui ricambio'. Parlammo ancora per un po, fino a quando ci addormentammo.

MI HAI CAMBIATO LA VITA <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora