3

3.6K 153 143
                                    

Nei mesi seguenti i due ragazzi non si videro molto, solo a scuola e magari qualche volta si incrociavano per strada, camminavano un po'insieme, ma nulla di speciale.
Al massimo si incontravano alle feste organizzate da amici, ma nemmeno lì si parlavano granché.
Ormai l'Estate si avvicinava e la scuola stava per finire, per Marinette si preannunciavano vacenze molto noiose: sarebbe rimasta a Parigi dove probabilmente ci sarebbero stati 35 gradi all'ombra, avrebbe anticipato tutti i compiti e... basta, sarebbe morta di caldo e di noia.
La cosa che non sapeva era che Adrien aveva altri piani per lei.

Era arrivato il fatidico giorno: L'ultimo giorno di scuola. La maggior parte degli scolari erano felicissimj, i professori per festeggiare avevano portato aranciata, coca-cola, spumante e gelati e Marinette per contribuire aveva portato qualche dolcetto, le cui ricette le erano state insegnate dai genitori e sperava di usarle nella sua futura panetteria, se mai l'avesse avuta.
I festeggiamenti furono un grande successo, all' ultima ora il preside fece radunare tutti gli alunni e insegnanti nell'atrio e chiamò Nino per fare il DJ, fu un'ora magnifica, ma appena finì Marinette si rattristò, probabilmente tutti i suoi amici sarebbero partiti per una vacanza e lei sarebbe rimasta lì sola soletta.
Stava per uscire quando sentì una voce familiare chiamarla da dietro le sue spalle, era Adrien.
<<Adrien! Che bello vederti! È da un po' che non parliamo>> disse abbracciandolo, Adrien subito ricambiò l'abbraccio e le disse molto imbarazzato
<<Be'... vedi... mio padre vuole... ecco... che io vada alla nostra residenza in Italia per un mese... per...sì, be '...un set fotografico e una futura sfilata...>>
Marinette non lo fece finire e lo interruppe dicendo che non doveva preoccuparsi, che lei se lo aspettava e gli augurò buon viaggio. Stava uscendo di nuovo, ma Adrien prese coraggio e la trattenne per un polso costringendola a girarsi.
<<In realtà ti volevo chiedere se volessi venirci con me. Ho chiesto anche ad Alya e Nino, Nino viene e Alya chiede prima ai suoi. Ma io ci tenevo ci fossi anche tu, se ci sono loro è bello, ma se ci sei tu è un altra cosa>>
La corvina diventò rossa in viso,ma poi accettò.

Ed eccolì là, tutti e quattro aeroporto. Quella mattina Adrien andò a prendere Marinette da casa sua per accompagnarla. Durante il viaggio in auto recuperarono il tempo perso negli ultimi mesi: chiacchierarono molto, parlarono di cosa avevano fatto, di come si evolveva la vita dell'altro... in relatà nessuno dei due aveva fatto grandi progressi, ma era bello parlare tra loro, era bello ridere insieme e cantare le cansoni che sentivano alla radio. Tutti e due avevano delle bellissime voci, Marinette l'aveva acuta ma non troppo, dolce; mentre Adrien l' aveva più roca ma sempre morbida.
Appena arrivarono, squillò il telegono del biondo: un messaggio di Nino che diceva che stava male e Alya lo aiutava a guarire, quindi sarebbero rimasti a Parigi, ma si raccomanfava andare lo stesso lui con Marinette perché non voleva rovinargli la vacanza. Il modello augurò una pronta guarigione all'amico e diede la notizia alla corvina.

In aereo si sedettero nei posti accanto alle ali, esattamente al centro del veicolo. Marinette era attaccata al finestrino, non voleva perdersi nulla perché era la prima volta che andava in Italia ed era super emozionata.
Il viaggio era lungo così potè parlare ancora con Adrien, questa volta parlarono di qualcosa di cui non avevano mai parlato prima: i colori preferiti ad esempio, gli animali preferiti, persino il gusto di gelato preferito.
La ragazza a metà viaggio iniziò a stancarsi,cercava di lottare contro la stanchezza ma via via si abbandonò al sonno.
Ad Adrien quella scena faceva veramente tenerezza e continuava a guardare la sua principessa che dormiva beata sul sedile. Ad un tratto Marinette si spostò, anche se di poco, e posò la testa sulla spalla del biondo che all'inizio rimase paralizzato, ma poi a sua volta poggiò delicatamente il capo sulla testa della corvina e dormì anche lui.
Fù un hostes a svegliarli quando atterrarono, gli trovava adorabili ma non poteva certo lasciargli dormire sull'aereo.
Insieme si incamminarono fuori dall' edificio e per la prima volta la corvina inspirò l'aria italiana.
Il modello, che oltre al cinese sapeva anche un po' di italiano visto che da bambino andava lì per le vacanze, chiamò un taxi e diede le indicazioni per arrivare alla sua residenza.

Sei la mia metàWhere stories live. Discover now