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𖡼.𖤣𖥧𖡼.𖤣𖥧

Samantha scese le scale lentamente, il sonno le pesava addosso sopratutto dopo ieri sera, e Allison sentì i suoi passì arrivare dal corridoio, mettendo già su il tè sul fornello.<<Serata intensa, eh?>> Allison parlò appena sentì la ragazza entrare in cucina, e le lanciò una veloce occhiata da sopra la spalla insieme ad un sorriso.<<Tè per stare meglio?>>

<<Si, grazie>> Samantha si sedette al tavolo, la sua testa pulsava e i suoi capelli erano spettinati, la maglietta che Allison le aveva prestato pendeva sul duo corpo insieme a dei pantaloncini rosa.<<Voi invece state tutti bene?>> Allison si lasciò scappare una risata amara, la purezza della ragazzina seduta al tavolo le faceva sorridere il cuore.<<Ne abbiamo passate di peggiori, ieri sera erano solo graffi superficiali>>

«Peggiori? »

«Si...nostro padre, cioè, Reginald, lui ci ha adottati per addestrarci e mandarci in missioni, non ci ha mai trattati da figli, quindi sai...quando sei esposto a queste cose sin da piccolo impari a categorizzare cose leggere e cose peggiori>>

<<Cose peggiori come- come l'apocalisse di cui parla Cinque, vero?>> l'acqua cominciò a bollire, e Allison lasciò che il suono delle bollicine fosse l'unico udibile per qualche secondo prima di annuire.<<Si, come l'apocalisse, ma ci stiamo lavorando tranquilla, riuscirai a vivere>> Samantha sentì chiaramente ciò che quelle parole significavano, Allison non le stava dicendo che sarebbe riusciti a fermare la fine del mondo e che lei sarebbe sopravvissuta, insieme a tutti gli altri, ma che sarebbe riuscita a vivere.<<Klaus te l'ha detto?>>

<<Era straziato, Samantha, e anche io lo sono, ci dispiace così tanto per qualsiasi cosa ti abbia fatto nostro pa- Reginald>> Allison si corresse subito, evitando lo sguardo della ragazzina come se potesse bruciarla e girandosi per prendere le bustine di tè.<<Potete chiamarlo padre, non mi importa, non sapevo nemmeno il suo nome, io lo conoscevo come dottore>>

<<Dottore?>> Allison la guardò confusa, tenendo in mano i quattro gusti ben visibili davanti agli occhi verdi di Sam.<<Mh-hm, dottore, perché faceva esperimenti su di me, cercava di creare dei amplificatori, e dei modi per controllare i miei poteri, adesso che so della vostra esistenza penso che li testasse su di me per non rischiare i suoi figlioli prodigi>>

<<Ma perché te? Perché non adottare direttamente una nona persona senza aspettare>> Allison mise finalmente la tazza fumante davanti a Samantha, che la guardò mordendosi l'interno guancia. <<Non lo so...penso che con me correva meno rischi? Il mio potere non è un granché, quindi se fossi andata fuori controllo non sarei stata un pericolo, o una perdita>>

<<Non dire cos->> Allison si fermò appena notò la faccia dolorante di Samantha, una mano della rossa era sulla tazza mentre l'altra era premuta contro il suo collo. La rossa sfregò velocemente la pelle, arrossandola sotto agli occhi preoccupati di Allison che era all'oscuro della fitta al cuore che accompagnava Samantha al momento. «Sam? Tutto bene? » Samantha si raddrizzò, togliendo la mano e annuendo subito, e anche se Allison non le credeva minimamente non ebbe il tempo di dirle niente. «Allison dobbiam-oh, la stai drogando? » Luther guardò la tazza davanti a Samantha con un sorrisetto divertito, addirittura fiero della sua battuta, ma la ragazza aspettò che si spiegasse prima di alzare gli occhi al cielo.
«È la tazza di Klaus, la usava per prendere le sue "medicine per l'asma" » Luther aveva un tono fin troppo ovvio, e Samantha sbuffò sentendo la leggerezza con cui parlavano della dipendenza di Klaus, cercando di tenere i brutti ricordi lontani.

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