Capitolo 2

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Deve esserci un errore, non c'è altra spiegazione. Un enorme, catastrofico e madornale errore. Ma non importa, tutti ne facciamo, persino Silente, il più grande mago di tutti i tempi, al quale a quanto pare la vecchiaia sta giocando brutti scherzi.

Il paesaggio verdeggiante mi scorre davanti agli occhi senza che però lo veda davvero. Sono bensì svariati pensieri quelli che mi attraversano la mente e prendono forma davanti alle palpebre come immagini nitide, perfettamente capaci di scaturire in me un turbine di emozioni contrastanti. È il mio ultimo primo giorno sull'Hogwarts Express, e nonostante Potter si sia appropriato di un ruolo non idoneo alla sue capacità, sono felice. Ma ciò comunque non mi impedisce di ignorare il chiacchiericcio allegro di Alice e Frank, e attribuire aggettivi poco carini al cognome del nostro saggissimo Preside.

Solo un pazzo potrebbe affidare ad un irresponsabile come Potter un incarico così intriso di potere e autorità - anche faticoso e fondamentale per il corretto svolgimento delle attività nel castello, certo, ma vogliamo mettere questo a confronto con il potere? Cavolo, sono la studentessa di Grifondoro Suprema - perciò, di conseguenza, Silente è fuori di testa e ha bisogno di qualcuno, io, che gli chiarisca le idee, mettendogli davanti l'abnormità del suo sbaglio.

«Cosa ne pensi Lily?»

Ma dopotutto non ci vorrà molto prima che Potter faccia esplodere qualcosa o trasformi la testa di qualcuno in uno scolapasta. Devo solo attendere nell'ombra il momento giusto, e poi, con soddisfazione, magari anche lasciandomi sfuggire una risata sadica, gli strapperò la spilla dal petto.

«Lily?»

«Aspetta Alice, è nel mezzo di un monologo interiore»

Non farò le ronde con lui, nossignore, piuttosto mi lascio martoriare dal Platano Picchiatore. Anzi, perché dovrei farmi picchiare quando posso incollare Potter ai piedi dell'albero, e assistere da lontano alla sua fine? Non ci sarà neanche bisogno di parlare con Silente, così.

Merlino, sono un genio.

A riscuotermi dai mei pensieri, è la porta dello scompartimento che viene quasi scardinata con forza disumana, ed Emmeline Vance con il caschetto castano arruffato, che si piazza a pochi centimetri dalla mia faccia. Riesco a scorgere ogni singola sfumatura di marrone chiaro nelle sue iridi, tanta è vicinanza tra i nostri visi, ma mi limito a sbattere le palpebre con calma, impiegando qualche secondo per analizzare cosa diamine sta succedendo.

Dopo un'attenta analisi, in cui mi rendo conto che dovrebbe esserci più spazio tra le facce di due persone che non stanno per baciarsi, la quale si ricollega subito al fatto che probabilmente Emmeline è qui proprio per fare quello, decido che non ho la più pallida idea del perché lei mi stia respirando addosso, e mi schiarisco la voce.

«Va tutto be-»

«Lily, tu sei una Caposcuola, giusto?» domanda, prendendo aria, non ritenendo necessario allontanarsi.

«Direi di si»

«Quindi vorresti sapere se uno scompartimento pieno di Serpeverde stesse per saltare in aria, no?»

Siamo in viaggio da soli trentacinque minuti e Potter ne ha già combinata una delle sue. Privarlo del Potere Supremo sarà più facile del previsto, a quanto pare.

«Portami da loro»

***

«Hai fatto la cosa giusta, Prongs» Remus è così orgoglioso, posso capirlo dal tono pomposo che sfoggia e dal luccichio nei suoi occhi. Continua a sorridere raggiante, ignorando con un certo stile lo sguardo assottigliato di Sirius, che non è mai d'accordo con nessuno, specialmente quando si tratta di fare la cosa giusta o cose in generale che non comprendono Serpeverde mutilati.

Moonwalkers | The Marauders Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora