Capitolo 4

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Una suoneria fastidiosa mi fa aprire gli occhi, mugolo e cerco a tastoni il cellulare sul comodino. Spengo quell'aggeggio infernale e mi trascino giù dal letto cercando, ancora con gli occhi appannati dal sonno, i vestiti per la faticosa giornata che mi aspetta.
Amelia ancora dorme con i vestiti del giorno prima, probabilmente li userà anche oggi. È ancora sicuramente stanca per le effusioni spinte che si scambiavano lei e Michael sul letto della prima, quasi vomito.
Mi dirigo verso i bagni per fare una doccia.

Quando torno in camera Amelia sistema i libri nella sua borsa nera,《buongiorno》dico io, imitandola,《giorno, come hai dormito?》si mette la borsa sulle spalle,《bene》faccio lo stesso ed usciamo dalla stanza, percorrendo i corridoi del dormitorio,《cos'hai alla prima ora?》apro la porta di vetro e una ventata d'aria fredda mi colpisce in faccia, odio già Manhattan per questi stupido clima, fa così freddo anche se ci troviamo a metà settembre,《Biologia, tu?》dico stringendomi nella giacca di pelle,《letteratura》sbuffa sonoramente,《sai, sabato sera ci sarà una festa alla confraternita, sei invitata. Se vuoi, puoi portare anche Kevin》dice con un sorriso forse troppo gentile. Che si stia prendendo una cotta per il mio ragazzo? Nah, solo impressione.
La saluto entrando nell'aula di biologia, l'unico corso che abbiamo in comune io e Kevin è proprio quello d'arte, quindi sono sola. Mi siedo nelle prime file e prendo il mio quaderno di appunti, iniziando a scarabocchiarci come una ragazzina poco interessata alla lezione.
La porta si apre e rivela il ragazzo dal volto leggermente sfigurato dalla cicatrice sotto l'occhio e i capelli castani ribelli: Michael. Lui mi nota subito e si viene a sedere nel banco affianco al mio,《Norah》prende il libro e lo poggia sul banco insieme al quaderno,《Michael》gli dedico un sorriso《non pensavo ti piacesse il corso di biologia》dice curioso, girandosi verso di me. Quasi non ci entra nel banco, è molto alto e con una corporatura ben notevole,《in verità per niente. Sono curiosa di sapere cosa ci fai tu al primo anno》rido leggermente e mi giro anche io,《immagino Amelia ti abbia detto quanti anni ho》alzo le mani《frequento per la prima volta l'università》oh, adesso è tutto più chiaro, non ci avevo pensato,《il tuo ragazzo?》ha un tono.. curioso? Scuoto la testa,《abbiamo solo il corso d'arte in comune》faccio spallucce e mi giro, notando l'entrata del prof in sala. Michael mi fissa, poi si dedica anche lui alla lezione, con un sorriso da "tutte cadono ai miei piedi". Mi scappa una risata involontaria,《che ti prende?》mi chiede lui, diamine,《nulla, solo che ho già inquadrato quelli come te》incrocio le mani sul banco, Norah, avvolte dovresti morderti quella lingua che hai, perché combini solo guai,《quelli come me, eh? E sarebbero?》ha un tono diverso, molto più brusco e provocatorio?《quelli che credono che il mondo cada ai loro piedi, che si ubriaca alle feste e ama una ragazza diversa ogni week-end》concludo guardandolo negli occhi, troppo duri per sostenere i miei?《hai fatto centro》.

I miei corsi giornalieri finiscono, così io e Kevin ci incontriamo al bar vicino il campus,《sai, sabato ci sarà una festa, mi ha invitata Amelia, bhe ha invitato anche te..》lui mi blocca subito,《non ci sarò》giusto, lui deve essere impeccabile, non può divertirsi,《ma se tu vuoi andare, nessun problema. Sei la mia ragazza, mi fido, e poi so che ci sarà anche Amelia con te, e quindi in buona compagnia》sorride rassicurante, per poi darmi un bacio a stampo.
Io e Kevin siamo sempre stati così, tanto uguali, quasi come fratello e sorella. Ci siamo voluti bene da subito, e quel bene si è trasformato presto in altro.
Gli stringo la mano sul tavolo, per poi continuare a mangiare.

Rientro in camera, e la bionda sta digitando qualcosa sul suo cellulare. La saluto con un cenno di capo, e lei si alza,《dobbiamo assolutamente vedere cosa dovrai indossare per sabato》dice sicura di se, aprendo il mio armadio ed iniziando a frugare tra i vestiti,《ehm.. non pensi sia troppo presto? È solo mercoledì!》ed è vero, si prepara 3 giorni prima? Ok, non voglio risposte,《non per qualcosa, ma sembra che dobbiamo fare shopping domani》è più che sicura, io per niente,《ma ho tanti vestiti!》ora mi sta facendo saltare i nervi,《non per le feste collegiali. Dai!》mi mostra il mio vestito preferito, azzurro cielo, con dei ricami neri《ma è bellissimo!》lo prendo dalle sue mani,《è terribile..》fa una faccia disgustata ed io trattengo una risata,《domani shopping!》sbuffo,《domani shopping..》 affermo sconfitta.

•••

Il giorno dopo, appena finiscono le lezioni, io ed Amelia ci incontriamo nel parcheggio per andare in centro con la sua auto. Penso di doverne comprare una anche io, forse sarebbe la cosa più indicata. Oggi io e Michael abbiamo avuto l'ultima lezione insieme, quella di biologia, ed è stata snervante: sentivo i suoi occhi addosso che mi trapassavano la pelle e mi sentivo tremendamente a disagio, poi è corso subito fuori ed è andato via sulla sua Range Rover Evoque bianca, gli si addice.
Io e Amelia saliamo in macchina e lei subito accende la radio facendo partire una canzone che non conosco,《adoro Manhattan, è sempre stata il mio sogno》dico ammirando i paesaggi che danno il benvenuto al centro,《dove abitavi prima?》dice lei senza staccare gli occhi dalla strada e stringendo le mani sul volante,《fino a 5 anni fa vivevo a Londra, poi mi sono trasferita a Boston da mia zia, in Inghilterra abitano ancora i miei genitori e mio fratello maggiore》non li sento da un bel po', a dir la verità,《hai un fratello maggiore?》annuisco, poi parcheggia proprio davanti ad un centro commerciale.Mi slaccio la cintura ed esco dal veicolo e, seguita da lei, entriamo nell'enorme struttura.

Ormai il mio polso ha preso la forma del palmo della sua mano, abbiamo girato mille negozi, e sono le 19, ma nessun vestito mi piaceva e, quel che potevano essere accettabili, erano troppo vistosi,《Amelia basta perfavore..》la imploro mentre entriamo nell'ennesimo negozio,《ti ripeto, o scegli un vestito e puoi mettere le scarpe che vuoi, o metti i tuoi vestiti però devi usare i tacchi》solo al pensiero di quegli aggeggi infernali, scuoto la testa,《troviamo questo benedetto vestito》dico sconsolata.
Giro nelle corsie, e Amelia man mano poggia mille vestiti sulle mie braccia, per poi buttarmi in camerino,《provali tutti!》urla al di là della tenda.
Provo il primo, troppo corto. Provo il secondo, troppo scollato. Provo il terzo, troppo corto e troppo scollato. Provo il quarto, decisamente no, è come se fossi nuda. Sospiro arresa,《nessuno..》le dico affacciandomi《neanche quello nero?》quello nero? Mi rendo conto di non aver provato questo vestito che era posizionato per ultimo sugli appendi abiti, dietro i mille vestiti sgargianti. È proprio bello. Lo provo e devo dire la verità, non è per niente corto o scollato: è completamente nero, si chiude con una piccola V sul petto, senza peró far intravedere nulla, tutta la parte superiore è velata, con sul collo e sui polsi dei brillantini che rendono tutto molto elegante, e per finire la gonna a tubino non troppo corta. Esco e lo mostro ad Amelia,《sei perfetta!》dice entusiasta per poi spingermi nel camerino,《sbrigati, dobbiamo trovare dei tacchi!》sapevo di non poter sfuggire a questa tortura.
Usciamo dal negozio dopo aver pagato e Amelia mi fa catapultare subito dopo in un negozio di scarpe. Il primo modello che noto subito sono simili a dei stivaletti con dei lacci, la particolarità è appunto il tacco non troppo alto,《ti piacciono? Provale》dice Amelia e, senza obiettare, le provo. Inizio a camminare lentamente e sono decisamente comode. Sorrido, sono veramente belle,《le prendo》Amelia batte le mani come una bimba felice.

Kiss me in ManhattanWhere stories live. Discover now