capitolo 19

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Non so cosa farei se avessi tra le mani il grande genio che ha inventato le sveglie,sono un'arma di tortura bella e buona. Mi alzo dal letto e con lentezza estrema vado a cambiarmi. Guardo fuori dalla finestra e il cielo rispecchia appieno il mio umore,nuvoloni grigi che minacciano pioggia. Opto per un pantalone a sigaretta nero,una camicetta glicine e la giacca un po' più pesante. Per quanto riguarda le scarpe non ho grande scelta,quindi metto quelle nere tutte chiuse,un po' troppo alte per le mie abitudini,ma dovrò farmene una ragione.
In cucina la nonna ha preparato una delle sue ciambelle e con la scusa che le calorie possano risollevarmi il morale ne mangio un bel po'. Quando finalmente il mio stomaco chiede pietà perché pieno ,esco di casa. Dopo appena qualche passo dei goccioloni pesanti mi cadono sulla testa. Torno indietro di corsa e prendo l'ombrello diligentemente dimenticato. Aspettando l'autobus il cielo decide di vendicarsi di qualcosa di cui non sono assolutamente colpevole e dopo un paio di fulmini spaventosi viene giù il diluvio. La mia solita fortuna,non poteva aspettare che fossi entrata in ufficio?
Quando finalmente il bus si degna di arrivare,salgo cercando riparo dalla pioggia fredda. L'unico posto libero è vicino ad un anziano che appoggiato al finestrino dorme beatamente.
Sento i piedi freddi e guardando le scarpe scopro con estrema felicità che sono completamente fradice. Passandomi una mano sul viso imprecando in modo silenzioso,mi dico che se questo è il buongiorno non oso immaginare cosa dovrò aspettarmi per il seguito.
Arrivata alla mia fermata scendo e cercando di correre il più velocemente possibile entro nel bar. Avevo proprio bisogno di questo calore.
Cercando di riscaldare le mani strofinandole tra di loro,prometto a me stessa che appena avrò messo dei soldi da parte il primo acquisto sarà un'auto,per evitare di sembrare un pulcino bagnato in giornate come queste. Mi siedo al bancone e ordino un cappuccino bollente alla giovane barista.
<Buongiorno signorina.>Mi giro e vedo il viso sorridente di Freddy.<Brutta giornata eh?>
<Brutta è dir poco,è venuto giù il mondo in un attimo e persino l'ombrello ha chiesto pietà.>
Il prezioso oggetto con fiori rosa regalo con amore da mia nonna ha deciso si suicidarsi proprio nel momento peggiore.
<Facciamo così questo te lo offro io è appena uscito dal forno>Mi mette su un piattino un cornetto al cioccolato fumante e il suo profumo invade le mie narici<Oggi il tuo fidanzato non c'è?>
Lo guardo con un sopracciglio inarcato mentre addento la delizia che ho tra le mani.
<Quell'uomo che era con te ieri mattina,il presidente Bennet.>
<Stai parlando del mio capo? Beh è solo il mio capo.>Dico alzando le spalle.
<Anche se è solo il tuo capo non ha mai portato nessuno a fare colazione  e viene qui tutte le mattine.>
Adesso la mia attenzione si è spostata sulle ultime tre parole tutte le mattine, quindi includerà anche questa mattina? Potrei ritrovarmelo  anche qui ?
<Sono la prima segretaria che ha,forse è per questo che si comporta diversamente>Rispondo cercando di nascondere il panico dovuto alla nuova notizia .
Si può sapere quanto ci mette a fare un semplice cappuccino? Guardo la barista e finalmente poggia la tazza fumante davanti a me. La ringrazio e assaggiandolo mi scotto la lingua. Che cavolo è bollente ed io che volevo fare in fretta e uscire di qua. Cerco di raffreddarlo soffiandolo fino a quando l'odore del caffè viene annullato da un profumo maschile fin troppo familiare. Con la coda dell'occhio noto Adam  seduto di fianco a me. Faccio finta di non averlo visto e continuo a bere a piccoli sorsi la mia bevanda.
<Cos'è hai perso la parola? Mi sembrava che fino a qualche attimo fa chiacchieravi tranquillamente col tuo nuovo amico.>Dice più acido della candeggina.
Non ci posso credere...  Vuole litigare anche oggi?! Ma questo non ha nient'altro da fare anche di prima mattina?
<Il mio nuovo amico si chiama Freddy,sa è simpatico e cordiale al contrario di altre persone. A quanto pare la mia capacità di conversare è direttamente proporzionale alla gentilezza di chi ho di fronte>
Mi prende la tazza dalle mani e ne beve un sorso<Sai nessuno mi ha mai detto che non sono un bravo interlocutore o che non sono gentile,vorrà dire che dovrò impegnarmi di più.> e avvicinandosi al mio orecchio dice<Il sacrificio ne varrà la pena ne sono sicuro> Il mio cuore batte all'impazzata per la sua vicinanza e penso che le mie guance stiano andando a fuoco,ma dico io il mio corpo dovrebbe essere mio complice e invece rivela ogni mia emozione senza pudore.   
Nel frattempo la barista che non smette di sorridergli gli porge il suo solito caffè,non è di certo un uomo che passa inosservato e la cosa preoccupante è che sono terribilmente gelosa.
Si rivolge a me dicendo<Ci vediamo in ufficio.> E va via lasciandomi come un idiota a guardare la sua figura finché scompare dietro la porta.

Entrata nel palazzo mi fermo a parlare con Margaret,so che sono una povera illusa e che non potrò evitare l'inevitabile. Pur cercando di perdere tempo prima di andare in ufficio,so che comunque dovrò vederlo. Non avendo ancora il coraggio sono qui a sentire i lamenti della ragazza sul suo fidanzato poco attento. Ieri era il loro anniversario,era un anno che stavano insieme e lui se n'era dimenticato. Può capitare no?! E invece lei ne sta facendo una tragedia,se ci teneva tanto perché non glielo ha ricordato lei stessa?
Alla fine del suo sfogo la saluto,entro in ascensore e aspetto di arrivare al mio piano. Quando le porte si aprono per fortuna non si vede nessuno,così mi siedo alla mia scrivania e inizio a fare il mio lavoro.
Squilla il telefono ed è una chiamata dall'ufficio di Adam.
<Si signore?>
<Mi hanno chiamato dal secondo piano dicendo che hanno un problema,ma io non posso muovermi vai a dare un'occhiata> riaggancia senza aspettare una risposta.
Rientro in ascensore e schiaccio il numero due. Arrivata  al quinto piano però le porte si aprono ed entra un bellissimo ragazzo alto almeno venti centimetri più di me,capelli castani e occhi verdi. Fino ad ora gli uomini che ho incrociato in questo posto sono da mozzare il fiato. Avranno fatto una selezione per scegliere i più belli?!
<Lei è l'assistente di Adam ?>
<Si sono Aiko Morris piacere.>Allungo la mano,lui me la stringe e si presenta<Piacere mio sono Harry Strange,un' amico del capo e anche uno dei suoi più vecchi collaboratori.Stai andando al secondo piano a causa di alcuni problemi?>
Come fa a saperlo?<Si.>
<Hanno chiamato anche me,sembra che questa volta abbiano fatto un bel casino.>
Arrivati al piano le porte si aprono su un totale caos,c'è chi va avanti e dietro,chi ha le mani tra i capelli e chi impreca sotto voce.
<Ok ragazzi fate silenzio>Dice alzando la voce Harry<Per vostra fortuna il capo aveva da fare e ha mandato la sua assistente,ma non pensate che sarà più clemente. Dov'è Davis?>
Una donna riccia ci informa che è nel suo ufficio.
Attraversiamo il corridoio ed entriamo nella stanza aperta.
<Allora cosa è successo?>
L'uomo sulla cinquantina che fino a un attimo prima aveva la testa tra le mani disperato alza il volto<È un vero casino. Il progetto di Portland è completamente andato. Non c'è più alcun file.>
Sento parlare di questo progetto dal primo giorno in cui sono arrivata qui. Da quel che ho capito è uno dei lavori più grandi che abbiano mai fatto.
<Com'è possibile?>
<C'è stato una specie di blackuot e quando i computer si sono riaccesi non c'erano più.>
Harry si avvicina al computer. Dopo cinque minuti in cui preme tasti e muove il mouse nervosamente getta la spugna.
<Mi scusi signor..>mi è venuta una soluzione in mente
<Davis Black>
<Signor Black il file del progetto era aperto nel momento in cui c'è stato il blackout?>lui mi guarda incuriosito
<Si ci stavamo lavorando.>
<Bene se mi permette vorrei provare a fare una cosa.>
<Prego >e mi lascia sedere alla sua scrivania.
Un po'di anni fa ebbi un problema con la tesina per l'esame,era completa,ma senza capire come da un momento all'altro è scomparsa. Andai nel panico al solo pensiero di dover ricominciare tutto daccapo e doveva essere pronta per il giorno seguente. Disperata chiamai un mio compagno di classe che era un vero genio del computer. Mi insegnò a recuperare i file che sembrano cancellati,ma che restano presenti nella memoria del computer. Spero solo di ricordare ogni passaggio che lui eseguì.
Alla fine del procedimento premo il tasto invio e la cartella "Portland" compare sul desktop. La apro e dentro ci sono tutti i documenti,mi accascio sulla sedia e noto quattro occhi che mi guardano ansiosi.
<È tutto ok i file non erano stati cancellati.>
Davis in un balzo è al mio fianco e dopo aver visionato i documenti mi abbraccia ringraziandomi.
Dei colpi di tosse attirano la nostra attenzione e girando lo sguardo alla porta vedo Jack ed Adam.
<Pensavo ci fossero dei problemi,invece vi trovo qui a fare effusioni romantiche.>Dice quest'ultimo rivolgendomi uno sguardo truce.
<Bennet la sua assistente è formidabile,in neanche cinque minuti ha risolto la situazione.>Mi elogia Davis.<Ci dia un'ora di tempo e l'intero progetto sarà sulla sua scrivania.>
Io nel frattempo mi sono avvicinata alla porta.
<Andiamo>Mi ordina Adam,vorrei risponderlo come si deve,ma ci sono troppi testimoni e ci metterebbe un attimo a licenziarmi. Così saluto velocemente e lo seguo nell'ascensore,con noi entra anche Harry che dopo poco rompe il silenzio<Quindi oltre ad essere bellissima sei anche intelligente,se sai cucinare ti sposo all' istante.>Rido istintivamente,questo ragazzo è davvero simpatico. Dopo aver guardato Adam allarga le braccia e uscendo dall'ascensore dice<Ok ok cancella ciò che ho detto. Buona giornata.>
Il silenzio è diventato imbarazzante .
<Brava Aiko hai risolto un enorme casino.>Si complimenta Jack
<Sono solo stata fortunata.>
<Non far prendere queste confidenze ai tuoi colleghi.>Se ne esce Adam.
<Di quali confidenze parla?>
<Mi riferisco a Davis.>
<Era solo felice di aver risolto la situazione,lei non ha visto quanto fosse disperato prima del nostro arrivo,quindi non può capire.>Detto questo,dopo che le porte si sono aperte torno alla scrivania e al mio lavoro.

Imprescindibile Come L'amoreWhere stories live. Discover now