ONE

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Il suo unico pensiero fisso era essere certa che la sua vita facesse schifo. Non si rendeva conto che forse, dietro ogni male, c'era qualcosa di positivo.

Si trovava spesso in bagno a piangere, con le gambe portate al petto e la testa piegata per nascondere le lacrime. La sua vita sembrava così rosea gli altri: sfoggiava sempre un grande sorriso, rideva spesso e cercava di dimostrare che non c'era motivo di essere tristi.

 Ma la verità era che non sopportava vedere se stessa sul viso di chi le stava attorno. Spesso voleva che le cose fossero state diverse, desiderava di non essere mai nata. Ogni tanto si fermava ad ammirare la sua immagine riflessa nello specchio chiedendosi "Chi sono io?", cercava disperatamente una risposta raggiungendo sempre alla stessa conclusione "Non lo so". Probabilmente non voleva neanche saperlo. Avrebbe aspettato che la risposta venisse da sé. Molta gente che conosceva aveva già trovato la sua strada o parte di essa: la sorella maggiore cantava, adorava la sua voce e allo stesso tempo provava ad essere come lei. La migliore amica disegnava come una vera artista già da quando era piccola, la ammirava molto e aveva provato ad imitarla scoprendo che quella non era la sua vocazione. Aveva tentato persino di fare la scrittrice, tuttavia una sua compagna era certamente cento volte più brava di lei. Le invidiava tutte quante, voleva trovare qualcosa in cui lei era capace più dei suoi amici, per sentirsi in qualche modo realizzata. Per ora si considerava l'esperta nell'essere nessuno. 

Reece si sentiva piuttosto invisibile nonostante avesse degli amici ed una famiglia che le volessero bene. Aveva una miriade di dubbi, di insicurezze, che la rendevano timida, introversa e che la spingevano a dare un'immagine di sé totalmente diversa dalla realtà. Solo con i suoi migliori amici poteva sentirsi a suo agio senza dover indossare una maschera scomoda. D'altro canto, solo loro la capivano e sopportavano quella che lei chiamava la sua 'perenne depressione'. Non è una buona prospettiva di vita per avere solo diciassette anni, ma tutto quello che le stava intorno tendeva a sgretolarsi o persino morire. Era arrivata a credere che fosse lei a portare cattiva sorte a chi le sta intorno, ma ogni sua convinzione veniva sciolta dalle parole di Haylie.

"È tutto nella tua testa," le ripeteva "ti crei nel subconscio una vita e delle storie alternative perché non riesci ad esprimere il tuo amore non contraccambiato e la tua tristezza repressa".

Non aveva tutti i torti, infondo stare cinque anni dietro lo stesso ragazzo senza essere considerata più di un'amica, l'aveva portata a demoralizzarsi più di quanto non facesse già. Ed ogni volta le parole della sua migliore amica le rimbombavano in testa: "Dovresti cambiare ragazzo.. cercatene un altro".

Ci aveva provato, il fatto era che se li sceglieva sempre sbagliati. C'era un altro ragazzo per cui provava qualcosa. Purtroppo per due principali motivi non aveva speranza.

Uno: era fidanzato.

Due: era il suo migliore amico.

L'ultimo per cui avrebbe dovuto perdere la testa.

'È sbagliato, non va bene Reece, smettila di pensare a lui'

Non poteva fare a meno di scrutare la sua home di Facebook, in attesa di qualche nuovo stato che riguardasse la sua ragazza, per la quale nutriva sentimenti ostili. Non lo odiava e non ce l'aveva con lei per qualcosa di preciso, era solo che non lo accettava affianco a lui. Come in ogni cliché amoroso, no?

"Reece Safyia Walker,sembri una stalker -la rima non era voluta, comunque- chiudi quella home".

"Non posso..guarda!" disse avvicinandole il telefono con un piagnucolio sommesso "Vorrei essere io al suo posto".

"Oh, ricominciamo. Senti, fai una bella cosa, digli che dovete parlare usciti insieme e lo baci".

Come se fosse facile. Come se ne fosse capace. A volte si chiedeva se Hay la prendesse in giro o non si rendesse conto che non era affatto come lei, che il coraggio le mancava.

"Stai scherzando?! Non posso farlo."

"O non vuoi perché hai paura?" disse alzando le sopracciglia come per sottolineare l'ovvietà della sua domanda. Reece tamburellava due dita sulla gamba assorta nel la sua aria perplessa.

"Hai ragione. Forse non voglio .. sono una fifona, lo so, ma perché devo rovinare tutto.."

"O magari renderti felice" ribatté l'amica. Non voleva che Reece si gettasse non lo sconforto perciò cercava sempre un'opzione positiva da proporle. Lei tendeva a guardare solo il lato negativo e mai quello buono. Aveva bisogno che qualcuno sapesse mostrarglielo, qualcuno come Haylie.

"Tu fai troppe supposizioni che mi confondono".

"Non sono io che lotto contro me stessa" Haylie lasciò la frase sospesa nell'aria. Aveva sempre ragione lei. Era il nemico di se stessa che non voleva arrendersi e l'auto distruggeva. Come faceva a sentire quello che provava? Sarà stato per via del loro affetto, potevano sentirsi come sorelle sebbene non avessero nessun legame di sangue ed era alquanto strano sapendo che fino alla quinta elementare Haylie la odiava per un motivo che nemmeno lei ricorda. Reece lo diceva spesso: il tempo e gli avvenimenti cambiano le persone, a volte le rendono un po' più fragili ed altri un po' più forti. Può anche darsi che alcuni invece non sentano gli effetti né dell'uno, né degli altri. Anche a lei sarebbe piaciuto molto essere una di quelle a cui non gli importa nulla, che fa un po' come le pare e non guarda in faccia a nessuno. Ma quel tipo di ragazza non aveva sentimenti,val contrario di lei, che ne era colma. C'erano dei momenti in cui sarebbe esplosa mostrando tutto quello che aveva dentro, solamente mancava la goccia che facesse traboccare il vaso.

La cercava, quella goccia, tra la pioggia che batteva sui vetri del salotto di casa Walker incessantemente e la ipnotizzava con il tintinnio snervante eppure così rilassante. Fissó il vuoto senza pensare fino a che non si mise le cuffie e si lasció cullare da quella piacevole sensazione di pienezza che provavo ogni volta che ascoltava la musica.

-NOTA AUTRICE-
Farò questa nota solamente in questo primo capitolo e nell'ultimo.
Volevo dirvi che saranno nove capitoli e chiedervi scusa per la banalità della storia. Ma tutti abbiamo bisogno di un po' di banalità ogni tanto, no? Ho iniziato a scriverla in terza media quindi tre anni fa, ma non me la sentivo di abbandonarla perciò, eccola qui!
Spero vi piaccia e che votiate e commentiate. Aggiornerò ogni due o tre settimane.
Il nome della protagonista si legge come RISI :)
Un bacio grandissimo,
Aria.

Terrible things || A.I. (COMPLETA)Where stories live. Discover now