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Harry's pov

Ascolto come il suo respiro diventa lento, mantenendo lo stesso ritmo. Ho il terrore che faccia qualche incubo, quindi aspetto per un po'. Sembra quasi che si tranquillizzi vicino a me, come se io fossi il suo 'acchiappa sogni'.

Continuo le mie carezze sui suoi capelli mentre la guardo ammaliato.

È tranquilla, e le sue labbra sono leggremente imbronciate. I suoi occhi si muovono sotto le palpebre chiuse, segno che sta sognando qualcosa.

Le lascio un leggero bacio sulla fronte, poi mi alzo il più piano possibile per evitare di svegliarla.

Alex ha bisogno di tutto il bene che possa dargli. La sua vita è stata un'inferno totale, è stata solo maltrattamenti e offese. So che la perderò, so che prima o poi gli anni passeranno e lei se ne andrà, come è successo con tutti. Non voglio affezionarmi a lei, ma è più forte di me. È una tentazione enorme abbracciarla solo per sentire il suo calore, il suo profumo così dolce. Sentire come piange tra le mie braccia per poi calmarsi alla mia vicinanza. Mi sento importante quando sono con lei, sento che posso fare qualcosa per qualcuno. Non mi sentivo così da quando sono dovuto andare via dalla mia famiglia, da quando non consolo più Gemma.

Esco dalla camera e vado diretto in bagno. Non voglio incontrare nessuno della casa, che sia mio padre o Louis. Louis, già. Chissà come sta. Prima non vedevo più niente. Solo rosso, come i miei occhi. Sentivo la sua voce che mi sfotteva, mi prendeva in giro e mi ricordava di come il sangue di Alex sarebbe stato appetitoso. Mi ripeteva che prima o poi l'avrei uccisa. Che fottuto stronzo. Non l'avrei mai fatto. Non l'avrei neanche mai pensato. Da quando quella troia di Trisha lo aveva maledetto non era più stato il mio migliore amico. Si era allontanato da tutti per la paura di fare del male a qualcuno. Se ne sta isolato nel suo appartamento del cazzo per tutto il giorno, non sono neanche sicuro che vadi a caccia. Quello di cui sono sicuro è che quando si arrabbia, non è più in se. Si comporta come quello stronzo di Nathan, ferisce tutti. Fisicamente e moralmente. La cosa che mi fa più incazzare è che Nathan non era stato maledetto, era così di suo. Non capivo il perchè. E non mi sarei mai sforzato per capirlo.

L'acqua della doccia è calda sulla mia pelle. Sono i pochi istanti in cui sento del calore sul mio corpo. Se solo mia sorella sapesse che razza di mostro del cazzo che sono diventato. Senza emozioni, senza calore, senza sonno. Non vorrei mai che lo sapesse. Voglio che continui a pensare che sono fottutamente morto. Perchè è cio che mi sento. Morto. Solo i morti non hanno calore. Faccio schifo. Ho fatto soffrire mia sorella, e ho fatto soffrire me stesso. Non ho più amato nessuno da quando è successo quello. Non amerò più nessuno, come ho amato Gemma e mia madre. Ora lei ha trentacinque anni, e io continuerò per sempre ad averne diciassette.

Quando esco dalla doccia, il freddo familiare del mio corpo mi fa venire la pelle d'oca. Se solo mi potesse venire quella sensazione sulla pelle.

Strofino un'asciugamano sui miei riccioli, e un'altro me lo lego in vita. Cammino per il corridoio, fino ad arrivare alla stanza affianco a quella in cui dorme Alex, la mia. Le tende azzurre sono spostate e la finestra è aperta. Agrotto le sopracciglia quando sento dei rumori alle mie spalle.

"non ho ancora finito con te" dice una voce. La riconosco subito, Louis. Quando mi giro, i suoi occhi sono ancora arrossati, la sua maglietta è stracciata, e i capelli sono un disastro.

"Louis non fare cazzate" rispondo buttando l'asciugamano che avevo usato per i capelli, sul letto.

Ride alla mia affermazione. Che cazzo ha da ridere?

"vattene" replico prima che possa parlare di nuovo, o ridere.

Due mani mi stringono il collo all'improvviso, facendomi mancare l'aria. Cado in ginocchio mentre stringe di più. Strizzo gli occhi e avvicino le mie mani ai suoi polsi, tirandoli.

"lo sai che sono più forte di te" sussurro appena prendo un po' d'aria. Cerco di mettere in mostra il suo punto debole, il petto, per poi tirare un pugno su esso. Cade per terra, svenuto. Perchè non ci ho pensato anche prima invece di picchiarlo? che stupido.

Lo prendo su una spalla e lo trascino fino alla sua camera stendendolo sul letto.

"scusa amico" sussurro prima di chiudere la porta alle mie spalle.

Ritorno a quello che stavo facendo prima, e mi vesto prima di raggiungere la cucina.

"dov'è Louis?" chiede Niall impaurito,mentre si appoggia del ghiaccio sulla guancia. Si, lui è un umano. Così intelligente da abitare in una casa piena di vampiri.

"svenuto in camera sua" rispondo freddo. In verità, mi sento un po' in colpa nei suoi confronti.

"Alex?" al suo nome scatto. Che cazzo gli importava di lei? calmati Harry, ti ha solo chiesto come sta, dice la mia coscenza.

"sta bene" rispondo facendo un respiro profondo. Improvvisamente la sua domanda mi ritorna in mente. Se ne era accorta. Si era accorta degli occhi rossi. Fottuta merda.

"che succede?" domanda Niall giardandomi preoccupato. Lui è come un fratello per me, capisce sempre quando ho qualcosa che non va.

"Alex si è accorta degli occhi" dico, e quasi penso che non abbia capito quello che ho detto a causa del mio tono di voce troppo basso.

"puoi dirle che era solo impaurita, ed ha visto cose che non sono vere"

"la devo far passare per pazza?" il mio tono si alza.

"non ho detto questo,Harry. Cazzo vuoi calmarti?" la sua voce è calma in confronto alla mia.

"scusa" dico per poi passarmi una mano tra i capelli ancora umidi.

"non puoi dirle la verità" aggiunge poi, spostando il sacchetto con il ghiaccio, ed appoggiandolo sul tavolino di fronte a lui.

"hai ragione" rispondo alzandomi.

"io vado a caccia,per qualsiasi cosa chiamami" annuisce sorridendo leggermente.

Infilo le scarpe, ed insieme a Zayn e Liam, vado a sfogarmi e a nutrirmi, finalmente.

The Dark In The Light | |H.S.| |Where stories live. Discover now