Capitolo 8

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Lucy's POV

L'uomo che aveva appena parlato era uscito proprio dall'edificio di mattoni davanti al quale ci trovavamo io ed Ellie. Probabilmente intorno alla cinquantina, alto, capelli e barba scuri, un po' brizzolati per via dell'età. Il viso segnato da diverse cicatrici era sciupato, provato dalla stanchezza, ma lo sguardo severo con cui mi stava scrutando incuteva non poco timore. Le braccia robuste gli ricadevano lungo i fianchi, ma le mani indurite erano strette a pugno, allerta e pronte a colpire. "Allora?" chiese, con la mascella serrata "Sto aspettando". Ellie gli si avvicinò e io ne approfittai per nascondermi dietro la sua schiena "Joel... lei è Lucy. Ci siamo incontrate ieri durante uno scontro con delle luci, ma dato che è rimasta ferita ho pensato di portarla qui...". Gli occhi di Joel ardevano d'ira, ma non disse niente "T-te l'avrei detto oggi... ieri con tutto quello che è successo mi sono dimenticata" "Ti sei dimenticata?" la interruppe, facendo un passo in avanti "Hai idea di quanto sia rischioso portare un'estranea qui?". Ellie abbassò lo sguardo "Ma non è pericolosa" "E questo come lo sai? Hai detto che l'hai incontrata durante uno scontro con le luci: se fosse una di loro?" pronunciando quelle parole, il viso dell'uomo si contrasse in una smorfia di paura. "Mi ha salvato la vita uccidendone uno! Perché l'avrebbe fatto se fosse una luce?" Protestò Ellie, nonostante nella sua voce si cogliesse una sfumatura di insicurezza. Joel scosse il capo, incrociando le braccia "Non puoi saperlo, potrebbe essere uno stratagemma. Sarebbero capaci di tutto quei vermi... " "Joel, è una ragazzina... come me" "Ah sì? E sentiamo, tu ti definiresti innocua? Sinceramente". A quel punto Ellie si zittì, consapevole di quale fosse la risposta alla domanda. Joel annuì grave "Come volevasi dimostrare. Deve andarsene immediatamente. Anzi, se è davvero una luce, ha visto anche troppo" e così dicendo avanzò minaccioso verso di me. "Aspetta!" si mise in mezzo Ellie, voltandosi verso di me "Avanti, digli... dicci che non sei una luce". La sua era più una domanda che un'incitazione e nei suoi occhi si scorgeva il dubbio che si era insinuato fra i suoi pensieri. Era chiaro che non era affatto convinta di quello che lei stessa stava affermando. Per quanto mi stesse difendendo e per quanto lo volesse, anche lei non si fidava completamente di me. E faceva bene. Deglutendo a disagio, cercai di ingoiare il groppo che mi stringeva la gola. Avevo i sudori freddi e i palmi delle mani mi prudevano: cosa dovevo fare? Forse avrei dovuto negare, salvarmi il culo. Ellie e Joel mi fissavano, impazienti di sentire la risposta "Dunque? Sei una luce o no?" chiese stizzito l'uomo "Considerato che se lo fossi, non lo ammetteresti mai". E sicuramente sarebbe stato meglio così. Sicuramente sarebbe stato meglio mentire. Ma quello che uscì dalla mia bocca, purtroppo, fu la verità "Sì"

"Cosa?!" esclamarono entrambi, sbalorditi. "Cioè no...insomma...più" o meno" "Lo sei o no?" il tono di Ellie lasciava trasparire tutta la sua delusione. Joel avanzò ancora, superandola. "Lo ero" rettificai, iniziando a giochicchiare nervosamente con un cordino della mia giacca "Lasciatemi spiegare" "Sarà meglio" esordì l'uomo. Inspirai profondamente, prima di cominciare il racconto "Avevo otto anni. Io e la mia famiglia vivevamo in una piccola cittadina fortificata, simile a questa, dove cacciatori e infetti non erano riusciti ad arrivare. Eravamo una comunità pacifica, non avevamo mai fatto niente di male. Non so perché, ma una notte, le Luci ci attaccarono. Bruciarono e distrussero ogni cosa, saccheggiando e derubando tutto ciò su cui misero le mani. Gli uomini e le donne che provarono ad opporsi furono uccisi senza pietà... fra questi cerano anche i miei genitori" feci una pausa, mentre un velo di lacrime iniziava ad offuscarmi la vista "I bambini troppo piccoli furono abbandonati al loro destino, fra le macerie in fiamme. Quelli dalla mia età in poi invece, vennero portati via. Strappati dalle nostre vite, diventammo le reclute degli assassini delle nostre famiglie. Ci hanno addestrati a diventare dei combattenti, abituati all'odio e alla violenza e... ad uccidere". Tirai su col naso, ricacciando indietro le lacrime "Ma io mi sono rifiutata. Sono scappata durante un test. Non ho avuto il coraggio di fare quello che ci chiesero. Non potevo. E' da un anno che viaggio da sola, evitando il più possibile città e luoghi in cui potenzialmente possano trovarsi le luci. Probabilmente mi ucciderebbero se mi ritrovassero" sollevai lo sguardo, incrociando quello di Ellie "E' stato così che poi ci siamo incontrate. Quindi si, ho fatto parte delle Luci per alcuni anni... ma vorrei poter cancellare quel periodo dalla mia vita". Per un minuto, nessuno parlò. Ellie mi appoggiò la mano sulla spalla, rivolgendomi un debole sorriso. Il primo a rompere il silenzio fu Joel "Commovente. Ma questo conferma solo i miei sospetti. Non importa se ora dici di non esserlo più: chi è stato una luce, lo rimane per sempre" "Ma ti ascolti quando parli?" sbottò Ellie "Sei sempre stato tu il primo a sostenere che il passato va lasciato alle spalle, smettila con queste stronzate!" Dal modo in cui Joel sussultò a quelle parole, avrei giurato che la ragazzina si stesse riferendo anche a qualcos'altro. Infatti, fu proprio quella frecciatina a far traboccare il vaso "L'argomento è chiuso. Non esiste che qualcuno che ha vissuto tra le luci e ha ascoltato le loro contorte menzogne, rimanga qui. Se ne deve andare, ora" concluse l'uomo, trattenendo i pugni con evidente sforzo. "Tommy ha sempre detto che questo luogo offre una seconda possibilità; e io ci credo" mormorò Ellie, più ripetendolo a sé stessa che per rispondergli. Joel si passò nervosamente una mano sulla barba "Non per una luce. Non voglio avere più niente a che fare con loro" "Poco importa cosa vuoi, Joel. Gli unici che hanno il diritto di decidere se può restare, sono Tommy e Maria" concluse la ragazzina, alzando il mento in atto di sfida. Davanti a quell'affermazione, l'uomo non replicò, limitandosi a fissarmi con gli occhi a fessura. "Vorrà dire che chiederemo a loro" acconsentì a denti stretti, dandoci la schiena. Poi, senza aggiungere una parola, rientrò nell'edificio di mattoni. Non appena la porta in ferro battuto si richiuse dietro di lui, tirai un lungo sospiro di sollievo. Casualmente, proprio in quel momento, un musetto spuntò da dietro il muro e una Leyla scodinzolante mi corse in contro. E ti pareva.

Angolo autrice

E così Lucy era una luce... ve lo aspettavate? Cosa diranno Tommy e Maria al riguardo? Lucy e Leyla potranno rimanere o dovranno andarsene? Ma soprattutto: perché Joel è tanto spaventato dalle luci? E con questa serie interminabile di domande vi abbandono, sperando di avervi incuriositi un po'.

Ciaooo

The Last of us - Dead Hearts Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora