ventisette; epilogo

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𝑴𝒊𝒅𝒏𝒊𝒈𝒉𝒕 𝑻𝒂𝒍𝒌𝒔

―――

«Nobody said it was easy
it's such a shame for us to part
nobody said it was easy
no one ever said it would be this hard
oh take me back to the start»


Le due settimane passarono velocemente, fin troppo veloci. Le nostre giornate passate sulla spiaggia, nei vari musei che ospitava Manhattan, i disegni fatti insieme e le infinite serate trascorse abbracciati sul tetto, avranno sempre un posto importante nel mio cuore. 

Mi ero innamorata di Zayn senza accorgermene, piano, piano, proprio come ci si addormenta. Mi era entrato dentro, stravolgendo tutto il mio mondo, migliorandolo, riempendolo d'amore incontaminato e di voglia di vivere. Sarei voluta tornare indietro nel tempo, così da trovarlo prima ed amarlo più a lungo. 

Sin dal nostro primo bacio sapevo che sarei stata sua, mentalmente e fisicamente, sin dal primo contatto visivo che ci scambiammo, mi resi conto che il mondo sarebbe potuto scomparire da un momento all'altro e a me non sarebbe importato nulla, perché mi trovavo con lui. 

Zayn colorava le mie giornate con un semplice sorriso mozzafiato, che solo lui era in grado di dedicarmi. Zayn era la mia persona ed io era la sua.


La mano di Zayn raggiunse la mia e vi si posò delicatamente sopra, attirando la mia attenzione. Alzai il capo verso di lui, che si era seduto sul tetto, vicino a me, con un timido e quasi insicuro sorriso dipinto sulle labbra. Abbozzai un sorriso a mia volta, distogliendo lo sguardo subito dopo.

Mosse la mano sopra la mia accarezzando il dorso della stessa, come per tranquillizzarmi. Tirai su con il naso reprimendo le lacrime che avevano smesso di bagnarmi il volto pochi minuti prima e abbassai lo sguardo sulle nostre mani, intrecciandole sopra la mia coscia.

«Mi mancherai...» Mormorai alzando il capo. 

I suoi occhi nei miei.

Zayn si sforzò di far apparire un sorriso sulle labbra, ma i suoi occhi parlavano chiaro.

«Anche tu...» Ammise guardando in basso e deglutendo. Sentii le lacrime minacciare di sgorgare lungo il mio viso e cercai in ogni modo possibile di trattenerle, ma una sfortunata goccia amara attraversò il mio viso, fino a raggiungere la mia bocca.

«Mi hanno eliminato dell'elenco dei sospettati per l'omicidio della tata di mia sorella» Cambiò discorso, cercando di non farmi pensare a quello che sarebbe accaduto nell'ora successiva. Gli strinsi la mano annuendo leggermente.

«Ti chiamerò, potrai venire a trovarmi... ― mi scosse un po' inserendo nel tono di voce un pizzico di sarcasmo, cercando di farmi ridere ― Non fare così, sarò sempre il tuo habibi.» Rise e quel suono sarebbe rimasto per sempre incatenato al mio cuore e ricordata dalla mia testa come la melodia più bella che avessi mai sentito.

Mi morsi l'interno della guancia riflettendo sulla nostra situazione. Nelle ultime due settimane avevamo vissuto tutto minuto per minuto, senza mai pensare a quel momento che era ormai arrivato. La sua era un'opportunità più unica che rara e se non l'avesse vissuta a pieno a causa mia, mi sarei sentita in colpa per tutta la vita... Inoltre, quattro anni erano veramente tanti e potevano succedere tantissime cose nel corso del tempo, come potevo impedirgli di rifarsi una vita in Italia? Come potevo impedirgli di vivere?

𝐌𝐈𝐃𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓 𝐓𝐀𝐋𝐊𝐒 » 𝐳.𝐦.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora