|| Capitolo 36 ||

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Il suono della sveglia non fece che risvegliarmi dai miei pensieri, tutti rivolti ad un riccio dagli occhi verdi e fossette ovviamente.

Ero rimasta tutta la notte sul letto distesa a pancia in su fissando il soffitto bianco.

Sembrava così freddo e vuoto quel soffitto, un po' come il mio cuore e il mio apparato in questo momento.

Ieri Harry, dopo il nostro pianto disperato, se ne era andato via di casa con la bambina lasciandomi sola, questa volta per sempre.

Presi un cuscino abbracciando, era freddo come il resto delle lenzuola, ormai ero abituata a svegliarmi accanto a lui ogni mattina, ma la cosa adesso risultava abbastanza strana dal momento che non ci fosse nessun Harry.

Anche se sarà difficile ricominciare, dovrò farcela, per me soprattutto.

Ero stata per un sacco di tempo lontana da Harry, litigandoci quelle poche volte in cui lui mi sfotteva, quindi non doveva essere poi così difficile continuare il mio percorso senza di lui, giusto?

Con la poca forza che ritrovai e quel pensiero a cui aggrapparmi, mi alzai dal materasso per poi andare in bagno a farmi una doccia fredda per risvegliarmi da questa stranissima realtà in cui non esiste nessun riccio.

Mi spogliai, accesi il getto e poi entrai nella doccia cominciando ad insaponare e risciacquare più volte il mio corpo soffermandomi e accarezzando ogni singolo centimetro di pelle che Harry aveva toccato la sera prima.

Adesso che ci stavo pensando, ero appena stata la prima volta di qualcuno, era una cosa piuttosta insolita che un ragazzo di quasi vent'anni fosse vergine, soprattutto se si fosse trattato di Harry Styles.

Per essere stata la sua prima volta, era stato veramente bravo. Grazie a lui ero riuscita a sostituire il tocco dei viscidi che mi avevano toccato in precedenza, gli dovevo molto, ma purtroppo non ci sarà più un'occasione dal momento che avevamo deciso di farla finita.

Chiusi il getto dell'acqua, così avvolsi il mio corpo nell'asciugamano bianco e rimasi a fissarmi allo specchio.

Harry aveva lasciato dei segni ben evidenti sul collo, segno che io ero sua e soltanto sua, ma purtroppo quelle erano state cazzate dal momento che dopo affermò che i suoi pseudoamici fossero più importanti della persona che lo amava, ossia la sottoscritta.

Mi ero sentita veramente ferita nel profondo, cazzo, pensavo di valerne almeno la pena, ma neanche quello.

Per quanto volessi odiarlo, non ci riuscivo. Non riuscivo perché i miei pensieri mi riportavano al pensiero di un piccolo Harry che veniva deriso da tutti, mi riportavano al fragile ma allo stesso tempo forte ragazzo che avevo iniziato a conoscere tempo fa, i miei ricordi mi riportarono semplicemente ad Harry. Il mio Harry, un ragazzo con tanti pregi ma anche difetti; ad un ragazzo normale, non perfetto come si voleva far credere. Ma io preferivo di gran lunga il semplice Harry che il famoso Harry Styles. E poi come si diceva? Le imperfezioni sono le cose che ti rendevano perfetto? Beh, quella cosa era fottutamente vera, perché se Harry Styles fosse stato perfetto allora sarebbe stato solo noioso, perché la perfezione dopo un po' stufava. Era bello frequentare una persona, conoscerla nelle sue diverse sfumature e accompagnarla nei momenti più felici ma anche in quelli tristi e pieni di debolezza.

Io amavo Harry.

Scacciai tutti quei pensieri che neanche lontanamente dovevano più essere nella mia mente e andai a vestirmi.

Dopo aver messo l'intimo, indossai un paio di leggins neri, dirigendomi poi verso l'armadio in cerca di qualche felpone.

Dopo qualche minuto i miei occhi si posarono su una felpa verde che era caduta dalla gruccia, la raccolsi e quando la osservai, capii si trattasse di una delle felpe di Harry. Com'era potuta finire lì?

Wrong to be right {Harry Styles}Where stories live. Discover now