Capitolo 31

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HARRY'S POV

Ovunque.

Stranamente con lei mi sarebbe andata bene qualsiasi altra parte che non fosse quella casa, e la Cinn sembrava il posto migliore, la maggior parte delle volte lo era.

Mi girai a guardarla, forse non resasi conto che da tempo la bocca era rimasta aperta dallo stupore e dalla meraviglia difronte al cielo stellato.

Era uno spettacolo discreto, venivo a rilassarmi qui ogni volta che potevo.

Mai, e dico mai ero stato beccato dalla ronda, ero sempre riuscito a svignarmela prima, ma questa volta non ero stato attento,  troppo distratto da lei per accorgermi in tempo del loro arrivo.. almeno eravamo riusciti a cavarcela con poco e quei coglioni avevano anche da fare. Se avessimo fatto finta di essere una coppia venuta qui per fare cose di nascosto, ci avrebbero lasciato in pace subito, e fu esattamente così.

Come diavolo potevo sapere che si sarebbe imputata così proprio oggi?!

Le davo ragione, su un punto, a quanto pare era una specie di calamita per i guai visto che ogni volta che eravamo soli noi due succedeva qualche dannatissima cosa. Ma poteva continuare a fare finta di nulla come aveva fatto in queste ultime settimane. Io dovevo sicuramente essere l'ultima persona a parlare, odiavo non sapere le cose, e se scoprivo o mi accorgevo che ero all'oscuro di un dettaglio facevo di tutto pur di ottenere risposte, in tutti i modi, i miei più precisamente. Ora perchè doveva sapere tutto? Erano faccende di questo paese di merda, a lei non riguardavano, lei non non doveva sapere, non ne aveva bisogno! Non centrava un cazzo con tutto quello che le circondava, nemmeno con me. Forse non ero in grado di gestire questa cosa come credevo.

Le chiesi pateticamente dove stesse andando quando ero stato io a ripetere di andarsene, ma dove credeva di andare ora da sola?

Ma non volevo raggiungerla. Se l'avessi fatto, anche se arrabbiata, sicuramente sarebbe rimasta ad ascoltarmi o a parlare, ma io non avevo niente da dirle.. e poi con lei era sempre così troppo facile, mi trovavo con troppa naturalezza a dirle sempre più del necessario, sempre a dire più di quello che in realtà volevo. E odiavo questa cosa. 

Mi sedetti sul bordo della grande pietra, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e cercando di calmarmi, cazzo.

SCARLETT'S POV.

Idiota, grandissimo idiota, uno dei più grandi idioti che avessi mai incontrato. 

Mi asciugai furiosamente le lacrime, passando le dita sulle guance che tiravano per colpa di quelle ormai asciutte. Dopo il momento di debolezza sentii arrivare quello di rabbia.

C'era davvero bisogno di arrabbiarsi e rispondermi in quel modo? No, per niente. Le mie erano domande più che legittime. Perchè così tanto astio nei miei confronti? Davvero?

Sospirai forte scuotendo la testa, non potevo crederci. Pregavo la rabbia rimanesse, perchè se ripensavo alle sue parole le lacrime tornavano e io non volevo, non le volevo affatto.

Solo quando me la resistemai mi accorsi che avevo ancora la sua giacca addosso, avrei dovuto buttargliela dietro.

La strinsi ai bordi con entrambe la mani, tirandola verso il basso, innervosita. Gliel'avrei ridotta a brandelli..

Mi morsi il labbro, sicuramente rosso per i miei continui affondi più o meno forti, per impedirmi di piangere, e mi appoggiai su un muro, strisciandoci poi giù per sedermi.

Dove ero finita ora?

Mi guardai intorno con gli occhi ancora appannati e tirai su il naso mentre portavo la testa alla parete. Non riconoscevo questa zona, forse non ci ero mai venuta.

Cinnamon Falls || h.s.Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt