Sicily

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La settimana successiva...
È mattina presto, ma sono carichissima perchè oggi partiamo per la gita in Sicilia.
Da un lato mi dispiace perchè ho cercato di parlare con Fede per una settimana senza successo, chissà che gli è preso, senza contare che in gita con noi verrà la Stronza e io so che cercherà di lasciarmi laggiù, ma non ci riuscirà perchè io la butterò in mare per prima, per non parlare del fatto che dovrò stare ventiquattro ore su ventiquattro con Valeria e Nora (almeno Giada è a Milano), e non appena torneremo Piton ci ucciderà con le sue interrogazioni.
Dall'altro lato sono contenta perchè non metterò piede a scuola per una settimana, e questo basta per cancellare tutti gli altri lati negativi.
Vado verso il baule del pullman per farmi caricare la valigia dell'autista.
Appena si volta verso di me rimango stupita...DAMIANO?!
"MA TU CHE CAVOLO STAI FACENDO QUA?! DA QUANDO SEI UN AUTISTA? PERCHÈ? E IL BAR? MA SAI GUIDARE? CI SCHIANTEREMO E MORIREMO TUTTI, AIUTO QUESTO È PAZZO" urlo non capendoci niente
"Sta calma, sono qua per Valeria non mi risponde da giorni e voglio starle vicino, il bar è in ferie" dice facendo l'occhiolino "e sì, so guidare benissimo, guarda ho anchela licenza" conclude mostrandomela.
Gli mollo la valigia e corro subito sul pullman. Vedo Valeria seduta, corro verso di lei e mi metto a sedere nel sedile di fronte vicino a Nora.
"Hai visto l'autista?" Le dico affannata
"Sì" risponde agitata
"Ragazzi attenzione, loro sono due studenti di quarta che verranno con noi per concludere il loro progetto di alternanza sulle guide turistiche, Giovanni Nevera e Filippo Fanti" ci comunica la prof.
Al secondo nome ci si gela il sangue, mi volto verso Valeria che sta per avere una crisi isterica.
"F-Filo" balbetta "SONO NEI CASINI" urla poi
"Okay stai calma, devi solo avitarli entrambi" le suggerisco
"E come?" Mi domanda
"Buongiorno ragazze" dice Filippo sedendosi vicino Valeria.
Ci scambiamo uno sguardo, poi mi volto, mentre il pullman parte, sarà una gita molto lunga.
...
Siamo in viaggio da quasi quattro ore e penso che tra un po' ucciderò Nora. È da duecento chilometri che sta cantando a squarciagola "Little Einstein".
Adesso la strozzo.
"Puoi smettere di cantare questa canzone" le dico cercando di reprimere i miei istinti omicidi
"Va bene" risponde senza opporsi, strano.
Passano due minuti di silenzio, dopodichè inizia a intonare la sigla sigla di Miraculous. "Miraculous se lotta con me il male si deve arrendere" canticchia.
La guardo male, ma continua.
"Almeno potresti scegliere un bel cartone?" Le chiedo e la vedo guardarmi malissimo
"Questo è un bel cartone, Lady Bug è fantastica" risponde.
La lascio perdere e mi volto verso Valeria che sta nervosamente evitanto lo sguardo di Filippo leggendo il libro di Cucchiaia.
...
Dopo altre quattro ore strazianti passate vicino a Nora e alla sigle di tutti i cartoni che guardava nel duemilacinque e non solo, siamo arrivati a Napoli, dove ci imbarcheremo per Palermo.
Passati tutti i soliti noiosi controlli ci assegnano la nostra cabina.
Valeria e Nora stanno già bisticciando, le ucciderò prima di tornare a Rimini? Sì, lo farò.
Entriamo nella cabina, si muore di caldo, ed è stretta, ma almeno potrò finalmente riposare.
...
Continuo a girarmi e rigirami nel letto, Valeria sta quasi per addormentarsi, mentre Nora non smette di parlare e cantare, ancora.
A un certo punto vedo Nora scendere dal suo letto e andare da Valeria.
"Vale mi presti il tuo libro? Non ho sonno" le chiede
"No, lo sto leggendo" risponde Valeria stesa sul letto a occhi chiusi
"Ma se stai dormendo?!" Si lamenta Nora e continua a insistere per farsi dare il libro
"Non te lo dò il libro basta" dice Valeria
"Eddai Vale, ti pregooo" le risponde in ginocchio.
Ho la sensazione che con quelle due in camera non mi riposerò per niente.

Fino a farmi maleWhere stories live. Discover now