Andare avanti

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Pov's Shawn
Mi ha distrutto, non ho più voglia di mostrare il mio lato sensibile alle persone,non ho più voglia di soffrire. Mi è scaduta completamente, non immaginavo potesse arrivare a tanto.

Ho dato molto per quella persona e vengo ripagato in questo modo; Dio mi ucciderei se solo ne avessi il coraggio. Mi asciugo le poche lacrime che mi sono scese lungo il viso, non posso stare così, non per colpa sua.

Fisso ancora per un po' il soffitto della mia camera é limpido, un bianco molto simile alle pareti d'ospedale, spente e tristi. Decido di farmi forza e alzarmi da quel letto. Prendo dei vestiti puliti e vado a lavarmi, facendomi una doccia credo che tutto il mio cattivo umore scivoli via.

Mi guardo allo specchio e noto che il mio occhio sta diventando sempre più viola, temo che non guarirà presto. Apro il rubinetto e lascio scorrere l'acqua corrente, mi spoglio ed entro in doccia e mi lavo lentamente rilassandomi; non c'é cosa più bella di una bella doccia  calda e rilassante in questo momento.
*****

A scuola le persone mi guardano con compassione, bisbigliano tra di loro. I corridoi sono pieni di gente che sanno tutto e che hanno voglia di commentare l'accaduto. Scommetto che l'artefice di tutto è proprio Logan. Ha spifferato l'accaduto a tutti vantandosi della sua performance.

Faccio finta di nulla e mi dirigo al mio armadietto lasciandomi alle spalle il vociare degli studenti. Al mio fianco scorgo con lo sguardo una ragazza che non ho mai visto prima d'ora. Ha lo sguardo fisso nel suo armadietto, con fare veloce prende dei quaderni e va via.

Come un dejavú perde un quaderno e quando sto per portarglielo lei é già sparita tra la folla. Quasi mi scappa un sorriso. Decido di aprire la prima pagina del quaderno per leggere il suo nome; Emma Sloan.

In aula tutti mi fissano ancora una volta e decido di non proferire parola; vado a sedermi al mio banco e di fianco mi ritrovo la ragazza misteriosa. Gli poso il quaderno accanto al suo libro e lei mi accenna uno sguardo timido; arrossisce al contatto con il mio sguardo.

-grazie- accenna appena prendendolo fra le mani, -temevo di averlo perso- continua rivolgendomi un debole sorriso.

-io sono Emma-tende la mano per presentarsi ma evito di stringergliela sedendomi al mio posto. Che antipatico penserà, ma ormai me ne frego di cosa possa dire la gente, di cosa possa pensare di me.

Ritrae subito la mano voltandosi davanti per seguire la lezione, e mi va bene così. Di tanto in tanto mi giro a guardarla, lei resta attenta alle spiegazioni degnandomi della sua indifferenza totale. 

Emma deve sentirsi osservata visto che si volta verso di me mimando mi un 'cosa diavolo vuoi?' A denti stretti. Se mi tratta così forse é perché me lo merito, e in tutta risposta mi giro a guardare il professore che sta spiegando la lezione.

Noto che Madison non é a lezione quest'oggi e sinceramente la cosa aiuta molto. Il professore richiama la mia attenzione chiedendomi a cosa sto pensando visto che ho la testa fra le nuvole; decido di non rispondergli, non é il caso che tutti sappiano i miei pensieri.

Fortunatamente questa noiosa lezione termina subito, così sono libero di andare via e rimanere solo per un'ora intera. Purtroppo però vengo disturbato dalla voce della ragazza nuova. "Vuoi mostrarmi la scuola?" Diamine ci mancava solo che mi perseguitasse.

-no, sono occupato- mento; gira i tacchi e va via.

Sommerso nei miei pensieri vado a sbattere contro l'ultima persona che avrei voluto vedere, Madison, la ignoro e continuo a camminare verso un'aula vuota, sento i suoi passi dietro di me. Entro in una classe vuota e mi chiudo la porta alle spalle, ma lei riesce ad entrare.
-dobbiamo parlare Shawn.- quasi scoppio a ridere per la sua affermazione. -io e te non abbiamo più niente da dirci Madison, ora se non ti dispiace vorrei restare solo.

Comincia ad essere nervosa, lo noto da come agita la sua gamba e si strofina nervosamente le sue mani sudate. -ho fatto una gran cazzata Shawn. Rido nervosamente, non so più cosa farmene di lei. Mi avvicino alla porta e la apro, in tutta risposta le indico l'uscita col dito e lei non esita ad andare via. Sono stanco di averla fra i piedi, voglio una nuova vita, voglio voltare pagina e andare avanti.
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Pov's Madison

-Shawn mi ha cacciata dall'aula e non ha voglia di parlare con me- dico a Marlena addentando il mio panino. La mia amica mi guarda schifata, sa che ho sbagliato, me lo merito e le me lo fa notare molto bene.

-fa passare del tempo, magari gli passerà.

So che é una bugia, ma é l'unica cosa che posso fare al momento,  non vuole avere alcun dialogo con me, non vuole vedermi e non vuole sentirmi.

É tutta colpa di Logan e del suo stupido modo di fare.

Non nego il fatto che mi sia piaciuto, e questo é un grave problema. Non riesco a togliermelo dalla testa anche se volessi dimenticare tutto, anzi non avrei voluto farlo, non con lui.
Mi ritornano in mente le scene di quel momento; io avvinghiata a Logan come se non avessi bisogno più di niente a parte lui. Le nostre labbra unite e i nostri corpi che si completavano; non è stata la prima volta perfetta, il posto non rendeva, ma è stato speciale.

Quasi mi viene da piangere ripensando a quello che ho fatto, ma non me ne pento anche se non é stato giusto nei confronti di Shawn. Aveva ragione Logan; ho bisogno di lui, ho bisogno di sentire quelle sensazioni, le farfalle nello stomaco, la testa meno pesante e il cuore a mille. Con Shawn questo non accadeva, con lui magari era solo un infatuazione.

L'accaduto mi ha aiutato a capire di cosa io abbia veramente bisogno e che sbagliando, certe volte si riesce a capire ciò che desidera il cuore, e il mio non desiderava altro che Logan in quel momento.

Una ragazza seduta accanto al mio tavolo "bisbigliava" a gran voce della mia rottura con Shawn, così decido di guardarla male, ma lei continuava a sparlare e sparlare, così decido di alzarmi e andare dritta verso di lei. Sbatto i palmi delle mani sul suo tavolo facendola sobbalzare. -cos'hai da blaterare?

La tizia mi guarda negli occhi e non ci mette molto a sfidarmi con lo sguardo; non teme la mia risposta. -sei una lurida troietta- dice sorridendo. Non posso contestare perché ha ragione, così torno al mio posto senza dire una parola.

-Adesso basta!- Marlena si alza dal suo posto è sale su una sedia.  Ha le iridi che emettono inquietudine, é arrabbiata, molto arrabbiata. Serra i pugni lungo i fianchi tanto che le nocche le diventano bianche, scommetto che sta infilzando le unghie nel palmo della mano, creandosi dei graffietti.

-tutti sbagliano una volta nella vita. Madison è un essere umano come tutti noi. Ha diritto alla sua privacy e non sarete voi a togliergliela, avete capito? Non ha bisogno di critiche, ha già capito il suo errore e ne sconterà le conseguenze giorno per giorno e dovrà fare i conti con la sua coscienza. Ripeto, non sarete voi a giudicarla per quello che ha fatto.

Non ho mai visto Marlena difendermi in questo modo, non l'ho mai vista così arrabbiata, ha molta grinta in questo momento, l'adrenalina le scorre nelle vene al posto del sangue. Ogni studente della scuola rimane in silenzio ad ascoltare le sue parole come giusto che sia, poi riprendono a mangiare come se nulla fosse successo, e da una parte mi va bene così.

Ho sbagliato e me ne rendo conto; però devo dire che Shawn mi manca da morire.
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Portami al mareWhere stories live. Discover now