.^Capitolo 15^.

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[...]

"Hey? Sveglia, sveglia!"

"Sei con me, raggio di sole?"

"Bella addormentata! È ora di svegliarsiiiii~"

"Che piccolo dormiglione... Hai fatto le ore piccole, eh?"

"Mmh... Serve per caso un bacio per risvegliati?"

"Avanti ragazzo... Vuoi un bacetto per essere risvegliato?~"

"Mmh... Nah, non mi sembri il tipo per queste cose!"

"Avanti, Pinetree... Forza, apri gli occhi!"

[...]

Le sottili superfici di carne che coprivano gli occhi furono sbattute per una, due, tre volte, prima di scomparire completamente, rivelando la sclera color avorio e la pupilla color caffè del giovane uomo.
Riconobbe facilmente le pareti del suo appartamento, i mobili, i quadri, le foto, la vista notturna su New York che mostrava mille luce appartenenti di certo a macchine o a case.
Aspetta... Vista notturna?
La mente di Dipper in quel momento era un semplice magazzino riempito di ricordi messi alla rinfusa, senza un ordine logico.
L'insegna di un bar, un largo tavolo in un giardino, le note provenienti da un pianoforte.
Questi furono solo pochi dei ricordi che Dipper aveva del giorno prima.

"Heyla, Pinetree... Vedo che ti sei svegliato! E non è servita la tecnica del bacio!"

Sussultò non appena quelle parole scivolarono nella sua cavità uditiva senza alcuna difficoltà.
Esse ebbero un effetto miracoloso sulla mente dell'umano dato che, come per magia, i ricordi iniziarono a riaffiorare.
Intanto, i suoi occhi si erano posati su una figura davanti a lui, seduta sulla sedia parallela a quella su cui era seduto, una figura elegante, portatrice di sventure.
Una figura che apparteneva all'unico demone che continuava a tormentarlo anche dopo essere stato sconfitto da lui.

"Bill?! Che ci fai qui?!" Gridò Dipper con disperazione.

Cercò di piegare le gambe per alzarsi dalla sedia su cui si trovava, ma qualcosa lo tratteneva.
Scosse di scatto la testa verso il basso, notando che il suo busto, le sue caviglie e i suoi polsi erano legati con delle corde al mobile su cui era seduto.
Scosse un po' il corpo colto dal panico, mentre il demone si godeva la scena con un sorrisetto da qualcuno che ne sa una più del diavolo.
Ma dopotutto... Chi poteva essere il diavolo se non Bill Cipher?
Un demone con un grande controllo dei suoi immensi poteri, una creatura manipolatrice ed egocentrica, un essere capace di reclamare vite anche solo con uno schiocco di dita.

"Perché diamine sono legato?!" Continuò a chiedere mentre il suo respiro e il suo battuto cardiaco acceleravano.

Come risposta egli ricevette una risata roca e chiusa, dannatamente sensuale quanto inquietante.
Il demone sospirò divertito ad occhi chiusi alla fine di quell'espressione di divertimento, riaprendo poco dopo l'unica cavità oculare visibile e posandola su un esemplare sconvolto di giovane umano chiamato Dipper Pines.

"Ah, Pinetree... È semplice! Ricordi la canzone che ho suonato nel locale di tua sorella nell'ora di pranzo? Bene! Da quel momento in poi tu e i tuoi amici vi siete messi a mangiare, fino a che - Boom! Colpo di scena! Ti sei sentito male e sei tornato a casa! Tua sorella era così preoccupata... E alla fine sei svenuto sul divano!" Spiegò Bill con estremo entusiasmo, alzandosi dalla sedia e girando attorno al tavolo durante l'esposizione dei fatti.

Non puoi resistermi, Pinetree - Bill Cipher x Dipper PinesWhere stories live. Discover now