La Terra dei Sogni

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I genitori di Eleonora si alzarono presto per andare a messa e sbrigare alcune commissioni.
Era una bellissima giornata e passarla a letto di certo non era tra le opzioni disponibili. Finite le commissioni, la coppia si diresse verso casa prestando attenzione agli acquisti fatti in mattinata. Uno di questi era un regalo per la figlia. Quando entrarono in casa, misero subito la spesa e tutto il resto sul tavolo in cucina. << Sono ansiosa di vedere la sua faccia quando gliela darai. Sei un tesoro, davvero>> disse la donna baciando suo marito. Poi si diresse in camera della figlia per svegliarla. Il padre voleva far pace con Eleonora e per questo aveva deciso di regalarle una statuetta di una fata. Certo, ne aveva un’infinità di quei modellini ma fu comunque un gesto importante visto che dimostrava di voler accettare lo spirito della ragazza o almeno provarci, come mai aveva fatto prima. Guardò soddisfatto il suo acquisto poi lo prese e si diresse verso le camere.
<<Ele, guarda tuo padre cosa ti ha…>> la frase rimase sospesa. Sua moglie era immobile nella camera di Eleonora con lo sguardo rivolto al letto vuoto. Lui si girò verso la finestra spalancata per poi posare lo sguardo sul libro delle fate.
La statua cadde dalle sue mani rompendosi in mille pezzi.

Tania stava passeggiando sul ponte vecchio del paese quando ad un tratto il suo cellulare squillò. Sorrise appena vide il mittente del messaggio, ma quel sorriso durò poco. Il messaggio ricevuto era corto ma inequivocabile. << E’ ora di capire cosa c’è di vero >>.
Continuò a chiamarla ma niente, non ricevette risposta. Perché aveva deciso di andare da sola senza di lei?

Eleonora rimase immobile con gli occhi fissi sull’entrata della foresta. Alle sue spalle, il paese sembrava un modellino in scala talmente era lontano. Dalle immagini del libro, letto insieme alla sua amica la sera prima, riconobbe l’entrata del bosco, la stessa che stava osservando in quel momento. Pervasa da un’incontrollabile curiosità decise di entrare per capire cosa ci fosse di vero in tutto ciò che aveva letto in quel libro. Era sicura che sarebbe stato differente da quello che avrebbe voluto. Le fate danzanti, il Gramo, La Terra dei Sogni, tutte favole e nulla di reale. Eppure il sogno che aveva fatto quella notte le aveva messo in testa ancora più confusione portandola a non distinguere più realtà da fantasia. Ecco perché aveva deciso di entrare da sola nel bosco. Era in preda alla pazzia? Il telefono squillò nuovamente e questa volta rispose.
<< Perché? Perché non mi hai chiesto di venire con te? Io ci devo essere! >> urlò la sua amica. << No. Nessuno deve vedermi così. Devo capire. Devo capire cosa c’è di vero >>. Non lasciò nemmeno il tempo alla sua amica di rispondere che spense il telefono lasciandolo cadere sul tappeto di foglie. Ormai aveva deciso. Mentre camminava silenziosamente addentrandosi nella foresta, notò che la luce del Sole arrivava con fatica. L’aria pareva essere cambiata: più si addentrava, più si faceva pesante. Una sottile nebbia si alzò da terra nascondendo le sue scarpe ricoperte di foglie. Il cielo era nascosto dagli alberi imponenti, ma i raggi solari riuscivano in qualche modo a farsi largo tra i rami fitti. Era tutto così surreale. Il tappeto di foglie continuò a farle da sentiero ed Ele proseguì di buon passo addentrandosi sempre di più nella fitta foresta. La nebbia si fece sempre più spessa e si alzò raggiungendo l’altezza degli alberi ma questo non creò problemi alla ragazza anzi le fece aumentare il passo. Fu l’errore fatale: all’improvviso si sentì mancare la terra sotto i piedi. Col braccio destro si aggrappò all’ultimo secondo. <<Ma cosa diavolo..oddio!>> esclamò guardando sotto di sé. Non vide nulla ma capì lo stesso di essersi salvata da una folle caduta. Cercò di rialzarsi aiutandosi con tutte le forze che aveva.<<Benvenuta>> disse una voce delicata alle sue spalle. Eleonora si girò verso il vuoto e fu allora che rimase muta dallo stupore, dimenticandosi di trovarsi in cima ad un dirupo aggrappata a qualcosa che nemmeno riusciva a vedere. Luci danzanti fluttuavano davanti ai suoi occhi proprio come nel suo sogno con la differenza che ve ne erano molte di più. << Siete fate? Siete vere? >> chiese continuando a fissarle con occhi spalancati. Loro risposero aumentando il ritmo della danza: << Vieni con noi? Ti vogliamo, vogliamo giocare con te >> dissero in coro avvicinandosi alla ragazza. Eleonora, stregata da quelle luci, si sporse tentando di afferrarne una con la mano e ce l’avrebbe fatta se non avesse perso l’equilibrio all’ultimo momento. Urlò con quanto fiato aveva in gola, mentre l’aria si faceva gelida e la sensazione di vuoto aumentava sempre più. Cadde avvolta dalla nebbia.

LA TERRA DEI SOGNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora