~•Capitolo XI•~

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ATTENZIONE!
Contenuti espliciti in questo capitolo.

La porta si chiuse alle spalle di Ice che timidamente fece pochi passi in avanti per osservare meglio la stanza del Principe. Era molto spaziosa e lussuosa, dove i colori oro e rosso predominavano. Il letto a baldacchino con drappeggi bordeaux regnava al centro di essa. Ice rimase a fissare quel letto un po' troppo a lungo. Si avvolse di nuovo con le braccia al pensiero che il Principe l'avrebbe toccata e fatto chissà cosa.

L'attesa le sembrava interminabile, allora decise di avvicinarsi al piccolo mobiletto con specchio per darsi un'occhiata e, prima che potesse ammirarsi, notò un oggetto. Era un cimelio strano a forma di cuore intagliato in maniera molto particolare. Lo prese delicatamente tra le mani e notò che aveva un'apertura sul davanti. Decise di provare ad aprirlo e, con sua sorpresa, una musica dolce iniziò a diffondersi nell'aria. Era un carillon e aveva una musica deliziosa. Ice chiuse per un attimo gli occhi per far sì che quella musica le desse quella calma interiore di cui aveva bisogno. Per un istante addirittura le sembrò di aver già sentito quella melodia, come di un ricordo molto lontano. Cercò di ricordare qualcosa, ma invano. Si lasciò cullare da quella melodia per un altro po', finché sentì la porta alle sue spalle spalancarsi di colpo. Il sangue nelle sue vene le si gelò. D'istinto chiuse il carillon e lo rimise sul mobiletto. Nel momento in cui si girò, ciò che vide non le piacque nemmeno un po'.

Davanti a lei vi era il Principe Erik Stone, sciatto e visibilmente ubriaco. A dimostrarlo era una bottiglia di rum che teneva stretta in una mano. Gli occhi di Ice si poggiarono sull'oggetto in questione e capì che le cose probabilmente sarebbero andate ancora peggio. Sapeva che gli uomini ubriachi non erano né affidabili, né coscienti di quello che facevano e, nel suo caso, a peggiorare la questione era il suo essere Erik Stone, uomo dal cuore di pietra e Principe delle tenebre.

<<Che pensavate di fare, eh?>> Le disse avanzando di qualche passo barcollando. Puntò con un dito al carillon. <<Chi vi ha detto di ficcare il naso nelle mie cose?>> Alzò il volume della voce.

<<Vostra Altezza, io ero->>

<<State zitta! Chiudete quella bocca!>> Urlò facendola tremare. La principessa incollò i suoi occhi spaventati in quelli del Principe. <<Sapete cosa siete, principessina?>> Le si avvicinò così tanto da farle paura.

Ice abbassò gli occhi. Era troppo vicino e non lo sopportava. Soprattutto quando lui avvicinò la sua bocca al suo orecchio.

<<Siete una nullità.>> Le sussurrò. <<Una nullità che va annientata. Una sgualdrina che va usata.>> Ice si trattenne per non reagire. Sapeva che non poteva farlo, altrimenti avrebbe peggiorato enormemente la situazione. Ma quelle parole la offesero, anche se venivano da un uomo evidentemente ubriaco. <<E sapete cosa faccio alle sgualdrine come voi?>> Continuò lui.

E in quel momento si voltò, prese la bottiglia di rum e la lanciò forte contro il muro facendola framtumare in mille pezzi. Ice sussultò dallo shock.

<<Quello che ho appena fatto con quella bottiglia: vi frantumo in tanti piccoli pezzi fino a non farvi rimanere più nulla.>> Disse fissandola con lo sguardo della malvagità. Ice riuscì a tenere gli occhi incollati nei suoi. Voleva apparire forte, coraggiosa, in grado di tenergli testa, anche se dentro si sentiva morire. Pensò che il Principe godesse nel vederla debole e spaventata, e allora voleva dimostrarsi il contrario.

<<Fatelo, Vostra Altezza. Sono qui per questo, no?>> Rispose improvvisamente e istintivamente. Quasi si pentì di aver detto quelle parole.

<<Osate provocarmi ora?>> Le chiese con tono austero.

<<Non penserei mai di fare qualcosa del genere, Vostra Altezza, ma ho semplicemente constatato la verità, e cioè che sono qui per assolvere i miei obblighi matrimoniali. Procedete.>> Gli disse e alle sue stesse orecchie non si riconosceva. Cosa le stava prendendo? Cosa voleva dimostrare usando quella spavalderia?

Ice and Stone - Ghiaccio e Pietra ✔Donde viven las historias. Descúbrelo ahora