Capitolo 13: Peggy

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24 aprile 2015, Sidney

«Quanto ci metteremo ad arrivare?» chiese Paul.

Il Dottore rispose «siamo già arrivati.»

Il volto di Paul era un misto di sorpresa e ansia, stava per rivedere sua moglie, la donna che aveva sempre amato. Mentre uscivano da quella cabina telefonica blu si chiese se era veramente pronto a rincontrarla, cosa le poteva dire? Le doveva dire veniva dal futuro? No, sarebbe stato troppo difficile spiegarle tutto. Mentre era immerso in questi pensieri una domanda, una sola domanda interruppe i discorsi che si stavano formando nella sua testa: "Sei pronto a perderla di nuovo?". Non fece in tempo a rispondersi poiché fu distratto da River che gli chiedeva da che parte dovessero andare. Paul indicò con la mano verso destra e iniziarono tutti a incamminarsi. Camminarono per circa 5 minuti e nessuno proferì parola, ognuno era immerso nei propri pensieri.

Sam Winchester ancora si chiedeva se fosse giusto che il Dottore avesse mentito in quel modo, non ne aveva il diritto. Si rese conto che Paul avrebbe potuto non accettare, ma doveva rimanere comunque una sua scelta.

Dean Winchester invece pensava a tutto quello che era successo in pochi giorni, avevano incontrato un alieno, si erano alleati con quest'ultimo, avevano visto lo spazio e persino viaggiato nel tempo. Ma non si era dimenticato di Amara, avrebbe voluto che lei non esistesse, non era così sicuro di volerla affrontare, ma non per paura di rimanere ucciso, ma per paura di non riuscire a fermarla e l'ultima cosa che voleva era mettere a rischio Sam.

Paul pensava ancora a sua moglie, ogni passo che faceva era un passo più vicino a lei. Se gli avessero detto che sarebbe potuto viaggiare nel tempo per dire addio alla moglie... Probabilmente ci avrebbe creduto, dopo essere stato teletrasportato in un'altra epoca e in an altro paese avrebbe creduto a tutto.

River invece era preoccupata, sapeva che se non trovavano un'altra soluzione lui ucciderà Paul, e lei non vuole che il Dottore viva con un peso di tale portata, anche perché sa che non è l'unico fardello che si porta dietro.

Ed è proprio a quel fardello che il Signore del Tempo stava pensando in quel momento. Gallifrey. La guerra contro i Dalek. Quello che aveva dovuto fare per fermare quelle atrocità. Riuscirà mai a perdonarsi? Era la cosa giusta da fare?

Arrivarono di fronte all'ospedale dove era ricoverata la moglie. Il Dottore chiese a Paul «Sei sicuro che oggi non vai a trovare tua moglie?»

«Sicurissimo, oggi non c'è nessuno.»

«D'accordo allora, noi ti aspetteremo qui, prenditi il tempo che ti serve.»

Paul fece un cenno ed entrò in ospedale. Non gli era mancato per niente quell'odore di disinfettante, lo odiava. La stanza era al quarto piano, prese l'ascensore e salì. Le porte si aprirono, la moglie, Peggy era a ormai pochi metri da lui. La raggiunse, ora si trovava di fronte alla porta, la aprì dolcemente e la vide, era lì, viva. Quando Peggy si rese conto chi era appena entrato il suo viso si illuminò.

«Non credevo saresti venuto.» disse lei quasi sussurrando

«Neanche io. Ma mi sono reso conto di non poterti lasciar andare senza dirti addio.»

Paul ancora vicino alla porta, la richiuse e si avvicinò al letto. Lui le prese la mano e gliela baciò, lei sorrise.

«Mi dispiace Paul.»

«Per cosa?»

«Non ti ho potuto dare dei figli.»

«Non è colpa tua.» mentre pronunciava queste parole cercava di trattenere le lacrime.

«Però è stata una bella vita, dopotutto.»

«Lo è stata, decisamente. Credimi sono grato di ogni momento che abbiamo trascorso insieme, oh Peggy se solo ci fosse un modo...»

«Non c'è, ma non disperarti, questi anni mi sono bastati, mi hai reso la donna più felice del mondo.»

Lei accarezzò il volto di Paul, a quel punto non ce la fece più, e le lacrime solcarono il suo viso.

«Grazie per tutto Paul. Ti amo.» disse lei con un filo di voce.

«Ti amo anch'io.» le rispose.

Dopo quelle parole lei chiuse gli occhi e morì. Lui le diede un bacio sulla fronte e se ne andò prima che potessero arrivare gli infermieri.

Uscì dall'ospedale e raggiunse Sam, Dean, River e il Dottore, i quali vedendo il suo stato emotivo, non fecero domande e si diressero al TARDIS. Una volta entrati nella cabina blu, Paul parlò.

«È morta. Oggi era il giorno in cui la mia Peggy mi lasciava. Sapete perché ero certo che nessuno fosse lì? Perché io non ero lì, non le ho mai detto addio, almeno finora. Quindi grazie, grazie infinite di avermi dato questa opportunità.»

Il Dottore in un tono molto triste, fece un cenno e disse «Non c'è di che.»

Tornarono ad Ansonia, a casa del signor Benson. Decisero di dargli un po' di tempo e gli dissero che lo sarebbero venuti a prendere al momento opportuno.

Tornarono al motel, River e il Dottore restarono nel TARDIS, i due fratelli andarono in camera e si presero una birra mentre parlavano di Paul.

«Mi dispiace per lui, ne ha passate così tante e non è neanche finita.» disse Dean.

«Già, non è finita.» replicò Sam.

Nel frattempo River stava discutendo con l'alieno dai due cuori.

«NON PUOI UCCIDERLO. Vivresti con i sensi di colpa per il resto della vita, e la tua vita è così maledettamente lunga.»

«DEVO. Sai bene che succede se non fermiamo quegli angeli.»

«Lo farò io.» disse River decisa. Ma non servì a nulla.

«E lasciarti vivere con questo peso sulle spalle? Non se ne parla. Lo farò io, so già come convivere con i sensi di colpa.»

River scosse la testa e se ne andò. Anche lei sapeva bene cosa significava vivere con fardelli del genere, ma non poteva rivelare nulla al Dottore, dal momento che lo riguardavano.

L'ultimo dei Signori delTempo rimase solo. Mancava poco a quel fatidico momento

 Mancava poco a quel fatidico momento

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P.S.: questo capitolo è un po' breve, e neanche mi piace più di tanto, non sono brava a scrivere momenti drammatici, chiedo perdono. Nonostante ciò questo capitolo mi serviva ai fini di trama. Chiedo ancora scusa per la scrittura.

La trappola dell'angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora