1. Hardin

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Sono nel letto, abbracciato intorno alle gambe di Tessa che, come al solito, ha dormito al contrario solo per tenere stretta nella sua mano, la calda e piccola manina del nostro secondo figlio. Auden. Ogni tanto penso a quando ero ragazzino che non volevo avere figli perché temevo di essere un padre crudele e inappropriato. Ora non saprei cosa farei senza queste due pesti che, girando per casa, riempiono il nostro piccolo appartamento a Brooklyn di felicità e spensieratezza. La prima gravidanza che Tessa ha dovuto affrontare prima di sfornare la mia prima figlioletta, Emery, è stata un incubo per me, essendo la prima volta non sapevo come comportarmi. Continuavo a creare casini perché cercavo di rendermi utile aiutandola ad affrontare la cosa. Si vede lontano un kilometro che non sono portato per fare il padre ma Tessa continua ad affermare che sono migliore dei mei due padri messi insieme. Non so se crederle, ma forse dovrei.
Cazzo sto diventando come Tess. Penso troppo.
Controllo l'ora sul vecchio display della sveglia di Tessa e vedo scritti i numeri 8.37. È ora di colazione. Mi metto a rosicchiarle le dita dei piedi e subito vedo la sua testa che si alza di scatto.
Quanto cazzo è bella? Anche appena alzata sembra un angelo. Ha i capelli tutti arruffati e sul viso ci sono tracce di trucco che si sarà dimenticata di lavare via. Indossa una mia maglietta, come sempre. Sono contento che dopo tutto questo tempo lo faccia ancora. E quel faccino mi verrebbe voglia di prenderla e scoparmela qui sul letto.
Calmati Hardin, c'è Auden qui dentro con te.
《Che ore sono?》 dice Tessa con malavoglia. Cazzo. Tieni a bada gli ormoni Hardin. Dopo tutto questo tempo la sua voce mi fa sempre lo stesso effetto.
《Sono quasi le nove. È ora di colazione, tesoro》.
Si alza facendo attenzione a non svegliare nostro figlio e va verso l'armadio per prendere i vestiti.
《Okay, vado a preparare la colazione. Tu vai a svegliare Emery. Auden lascialo dormire》sussurra uscendo dalla camera da letto.
Mi alzo e vado a rincorrerla fuori dalla stanza. La cingo la vita con le mie braccia e lei si gira per guardarmi con aria interrogativa.
《Non hai dimenticato niente?》 Le chiedo con un sorrisetto che la farà esplodere.
《Ah. Giusto》 mi da un bacio stranamente senza passione. Ha qualcosa è sicuro.
《Buongiorno》 dice scendendo le scale per andare in cucina.
Devo assolutamente scoprire cosa ha. Non posso sopportare che stia male e devo sapere cosa le frulla in testa.
Mentre mi incammino verso la stanza di Emery, di fianco alla nostra, inizio a pensare tutte le peggio cose che potrebbe avere.
Già, quella ragazza mi ha contagiato. Sto pensando troppo.

AFTER 6 - UN NUOVO INIZIOWhere stories live. Discover now