Cap.2 Quarta parte

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La mattina Gioia cercò di carpire a Lucilla altre informazioni riguardo a Maurizio. Non riuscì comunque a sapere molto di più, poiché Lucilla era restia a parlare di lui; quello che l'amica le disse, lo disse in maniera sintetica mentre l'aiutava a preparare i bagagli per il trasloco.

«Io non so cosa ti riserverà il destino, so solo che questo lavoro è arrivato proprio nel momento giusto. Gioia, tesoro, non sai che fortuna è per te sparire per un po', non farti più trovare al Tagadà, evitare di rivederlo e non avere la possibilità di incontrarlo di nuovo. Cerca di farti assumere alla C.a.s.t.lo.co. e di frequentare altri ragazzi, bravi ragazzi, che siano capaci di innamorarsi e rispettare le donne.»

Gioia pensò che Lucilla stesse esagerando, ma decise di non dirglielo e in apparenza l'assecondò, pregando invece nel suo intimo di poterlo in qualche modo ritrovare.

Quella domenica le due ragazze traslocarono le cose di Gioia a casa Ventarimi. Gioia rivide il signor Luigi e lo presentò a Lucilla, poi ebbe l'opportunità di conoscere sua moglie Anita, una donna robusta e imponente; infine, incontrò il padre di Luigi, Domenico Ventarimi, un signore molto anziano con lo sguardo perso nel vuoto.

Domenico abitava nell'appartamento di fronte a quello di Luigi e, sebbene non fosse grandissimo, era dotato di una camera e un bagno che potevano essere usati soltanto da Gioia. La prima cosa che la colpì, della casa che sarebbe stata la sua nuova dimora, era il buio e lo sporco; era un appartamento poco illuminato con mobili scuri, pavimenti marroni e pareti tinteggiate di beige, scurite dal fumo della stufa a legna sempre accesa nel soggiorno. C'era tanto, tanto da pulire, era evidente che non era stato più fatto da diverso tempo e, a questo proposito, la signora Anita mise in chiaro che fra le mansioni di Gioia, una delle priorità, era di certo quella di fare le pulizie.

Martedì ebbe inizio il lavoro di collaboratrice domestica a casa Ventarimi.

La malattia che aveva colpito l'anziano signore lo rendeva inattivo e taciturno e, quando Gioia gli parlava, lui le faceva solo dei grandi e dolci sorrisi. Stava gran parte della giornata seduto in soggiorno vicino alla stufa e guardava la televisione, tuttavia Gioia aveva notato che se lei girava canale lui non protestava, continuava a guardare come se niente fosse. Luigi e Anita le avevano detto che, tempo permettendo, doveva portarlo fuori a passeggio. In quei giorni, però, il freddo era troppo pungente così Gioia ne approfittò per non uscire e iniziare le grandi pulizie.

Anita andava a lavorare in pizzeria nel tardo pomeriggio, mentre Luigi tornava per l'ora di cena, portava ciò che la moglie gli aveva preparato, cenava insieme a loro e non disdegnava di assaggiare le pietanze che Gioia aveva cucinato per il padre. Tra la partenza dell'una e il rientro dell'altro aveva circa un'oretta di tregua in cui si poteva rilassare, poiché dopo il ritorno del signor Luigi era una chiacchierata continua; lui parlava incessantemente, commentava le notizie del telegiornale, voleva sapere la sua opinione, le chiedeva di tutto, anche con un po' di invadenza e infine rimaneva a guardare la tv fino a tardi.

Una sera, quando Luigi entrò, lei stava seguendo uno speciale su Occhio x il Talento che sarebbe iniziato il lunedì successivo. L'uomo non perse l'occasione per criticare la trasmissione, contestando il comportamento dei concorrenti che accettavano di rinchiudersi dentro una villa con lo scopo di mettersi in evidenza e non solo: chiacchierare, competere, litigare e magari finire in situazioni imbarazzanti.

Gioia rimase colpita da quel giudizio; Lucilla non le aveva mai evidenziato un tale punto di vista e lei non aveva immaginato che ci potessero essere persone che la pensavano come il signor Ventarimi.

Nei giorni seguenti, in televisione cominciarono a moltiplicarsi i programmi che parlavano dell'imminente inizio di Occhio x il Talento e Gioia poté rendersi conto che c'erano opinioni molto diverse sul format, quasi divergenti; c'era, infatti, chi lo giudicava negativamente e chi lo riteneva il fenomeno sociale figlio dei nostri tempi: una vetrina mediatica di talenti unita a un esperimento psicologico sulle dinamiche di un gruppo rappresentativo della società.

Un cuore al di là delle nuvoleDonde viven las historias. Descúbrelo ahora