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Tish's point of view

dal capitolo precedente
Arianna si intromette nel nostro discorso, ma purtroppo non sapevamo ancora che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui Arianna avrebbe interrotto le nostre liti, provando a salvare - per quanto ancora recuperabile e salvabile - un pezzo del rapporto tra me e Alberto, ormai andato quasi completamente distrutto.

Non avevamo fatto in tempo a capirlo ed io lo realizzo solo ora, vedendo la magra ex studentessa di ingegneria chimica sventolare la mano - rivolgendo saluti generali - e scomparire dietro le quinte.

Fottuta sfida, Arianna meritava di stare qua ed io meritavo che lei restasse al mio fianco ancora per un po'.

Colgo la prima pubblicità disponibile come un'occasione per rifugiarmi in bagno a piangere tutte le lacrime che, anche in studio, avevo faticato a trattenere.

Mi siedo sulla panchina dello spogliatoio femminile, poggio la testa al muro e guardo il soffitto: la luce di quella lampadina al neon un po' mi acceca, ma non potrà mai abbagliarmi quanto le lacrime.

Sento dei passi e una presenza nelle vicinanze, giro gli occhi e vedo Alberto: che cosa vuole adesso? Prova pietà nel vedermi così? Che se ne andassero lui e la sua pietà: io me la cavo benissimo da sola!

Prova ad abbracciarmi, ma lo respingo tenendo le mie braccia incrociate.

«Hai bisogno di qualcosa?» chiede mascherando l'amarezza alla mia reazione, o almeno provandoci.

«Che tu vada via» affermo con voce rotta e sembra ascoltarmi, va via: volevo davvero che se ne andasse?

Smetto di pensare a lui per un momento, ora mi turba molto di più il pensiero della mia coinquilina eliminata.

Arianna per me era come una sorella: mi capiva da uno sguardo, non c'era molto bisogno di spiegarmi con lei perché riusciva a cogliere da sola i dettagli che io non riuscivo a spiegare, aveva sempre la cosa giusta da dire, che esprimeva sempre nel momento perfetto, ha sempre saputo leggere i miei pensieri e starmi vicino in ogni momento, anche quando ero insopportabile, anche quando mi riempivo la testa di paranoie.

E adesso chi ci sarà al suo posto? E adesso chi mi aiuterà? Chi si sforzerà di tenermi su senza farmi cadere?

Sta andando via nel momento più difficile per me: ho litigato con Alberto che, insieme a lei, era l'unico punto di riferimento qua dentro e tutte le nostre urla mi hanno portato a farmi del male alla voce, non posso più neanche cantare ora!

Sto male.

Emotivamente e fisicamente, sto male: l'uscita di Arianna non mi aiuta affatto.

Dove la trovo io la forza? Da sola non ce la faccio: ce l'ho sempre fatta, ma questa volta no, non ce la farò!

Chiedo alla produzione di poter tornare in hotel prima degli altri ragazzi e salutare Arianna prima che vada via, stranamente acconsentono e accolgono la mia proposta.

Non faccio molto caso a dare spiegazioni ai ragazzi che mi vedono uscire o a fermarmi con la gente fuori che chiede foto o curiosità sul programma, semplicemente vado dritta per la mia strada correndo verso l'hotel e beccando Arianna appena in tempo.

«Ari!» esclamo con il fiatone, vedendola quasi uscire definitivamente dalla porta di quella hall, che custodisce tantissimi momenti che ricorderò per sempre.

«Titi! Ma cosa ci fai qua? Sei scappata? Ti eliminano se non rispetti le regole!» si preoccupa allarmata ma per un momento me ne frego della sua preoccupazione e mi butto addosso a lei per abbracciarla.

«Ho chiesto il permesso alla produzione, stai tranquilla» le sussurro in quell'abbraccio, sembra annuire e poi stringermi più forte.

«Io ora come faccio senza di te?» le chiedo, sciogliendo l'intreccio tra le mie braccia e le sue e guardandola negli occhi.

«È il momento peggiore questo, per andare via» aggiungo riferendomi al mio stato emotivo, mentre la voce spezzata che ho cercato di evitare, si fa presente.

«Titi» sussurra asciugando le mie lacrime «sei forte!» afferma sorridendomi «molto di più di quel che pensi» conclude sottovoce.

«E poi basterà chiamarmi e io ci sarò, lo sai» aggiunge.

«Non sarà mai la stessa cosa, Arianna» faccio notare.

«Ma sarà pur sempre qualcosa» dice.

Sollevo le spalle e sospiro incerta.

«Io devo andare, ma tu non piangere, non pensare a cose brutte, non pensare di non farcela, non pensare di non essere forte, non pensare di non essere in grado di sistemare le situazioni createsi o che servo necessariamente io per farlo. Ce la fai Titi, fidati di me. Ah e spacca, vinci tutto per me: sempre dritta per la tua strada e a testa alta, non soffermarti su niente fuorché la musica, non farti distrarre da fattori esterni ma se ti creano problemi tu rimettili a posto. Capisci cosa intendo?» chiede e annuisco decisa, ho colto perfettamente il suo discorso.

«Spacca fuori, tutto quello che non hai spaccato qua» le sussurro prima di un ultimo abbraccio.

«Ti voglio bene, Ari» ammetto un po' insicura, non penso di avere mai detto queste parole in vita mia, è strano sentirle uscire dalla mia bocca.

Sento le sue braccia stringermi le spalle e lei sorridere.

«Ti ho scritto qualcosa sul nostro diario, dopo leggilo» dice sottovoce prima di sorridermi e andare via.

Il nostro diario, devo assolutamente leggere il nostro diario!

Io e Arianna abbiamo sempre tenuto un piccolo “diario di bordo” che, puntualmente, aggiornavamo ogni sera con le emozioni della giornata appena trascorsa e i nostri pensieri: era uno sfogo condiviso.

L'idea nacque un po' per caso e in maniera del tutto buffa: era il primo sabato del pomeridiano - quindi il primo giorno libero - ed io, nonostante fossero già le dieci del mattino, dormivo; lei non sapeva come dirmi che sarebbe uscita e, allo stesso tempo, le sembrava poco carino andare via senza preavviso, senza che io, al mio risveglio, l'avrei trovata gironzolante per la camera che, a passi di danza, sistemava i suoi vestiti; così pensò bene di lasciare un bigliettino su un'agenda, una di quelle dell'Hotel, su cui poi avremmo annotato ogni singola sensazione che si sarebbe impossessata di noi dal giorno successivo ad oggi.

Penso che continuerò a scriverlo, questo diario di bordo: è l'abitudine che avevamo che mi farà credere di non essere rimasta da sola, con i miei pensieri, con i miei problemi, con le mie relazioni mai iniziate ma già finite.















Spazio autrice

Ciaoooo 💙

Sì lo so, lo so benissimo: vi avevo detto che avrei aggiornato un weekend fa!

Ma queste sono state settimane impegnative e stressanti per me, non ho trovato il tempo neanche di leggere l'ultimo appunto su questa storia che avevo lasciato tra le note del mio cellulare, non ho avuto neanche il tempo di capire a che punto avessi ancora lasciato la storia.

Ora l'ho capito e ho deciso come impostarla per farla finire (non poteva dilungarsi così tanto!): la farò terminare dopo le vacanze di Natale della scuola, più o meno in quel periodo.

Vi assicuro degli altri capitoli - la storia non è ancora pronta a concludersi - ma non si protende all'infinito, sappiatelo.

Detto ciò volevo ringraziare le persone che hanno comunque letto questi capitoli nonostante la mia lunga inattività e volevo ringraziarvi per i commenti che spendete spesso nei confronti miei e della mia storia.

NB: Scusate l'orario e il capitolo abbastanza bruttino (è di passaggio)

A prestoooo 💜

|| acqua e ghiaccio • TISHERTO || Where stories live. Discover now