Solitudine oscura

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Dopo tre ore di macchina finalmente arrivata alla famosa città incomincio a sentire un'aria diversa, un'aria strana ma piacevole, finalmente qui scriverò il mio futuro... Chi sa mia sorella come sta,cosa gli starà facendo quel pazzo... Spero solo che stia bene e che riesca a sopravvivere... ho paura, paura che la speranza che ho finisca del tutto.........Basta adesso.... Devo cercare di andare avanti, l'FBI mi farà sapere appena avrà scoperto nuovi indizi... prendo l'indirizzo. Ed eccomi arrivata, questo quartiere sembra abbastanza tranquillo, non vedo l'ora di riposarmi... Sono completamente distrutta!! Entro nel palazzo e mi dirigo verso il proprietario:

" Scusi se la disturbo, ma ho prenotato la stanza numero 15... Mi potrebbe dare le chiavi??

E il proprietario con aria stufa e arrogante: " ah si, lei dovrebbe essere la signorina Danielle William... tenga queste sono le chiavi e mi raccomando si ricordi di pulire bene la stanza non abbiamo cameriere e per di più non voglio vedere polvere e scarafaggi in giro... Chiaro???"

Ed io con voce tremolante: " Certo, non si preoccupi."

Così salgo quelle scale grigie e piene di polvere e incomincio a girovagare per trovare il mio appartamento: "Allora 13, 14 e 15!!! Eccolo! Speriamo di non trovare brutte sorprese...". Apro la porta e vedo che è abbastanza spazioso; al centro c'è un grosso tappeto, a sinistra la Tv e a destra un noioso ma confortante divano beige. Entro nella stanza a sinistra; cucina, tavolo e grandi vetrate gocciolanti. Naturalmente il bagno; con una vasca da bagno molto economica e alla fine la mia stanza da letto alla destra del salotto. Era proprio come me l'aspettavo un grande letto matrimoniale, lampade classiche con comodini in legno e un armadio sempre in legno con una chiave, naturalmente fra poco pieno zeppo dei miei poster. Vado nel salotto e appoggio la valigia sul divano: " Ok, è il momento di dare un po' di mio a questo appartamento..". Prendo i vestiti, sento ancora l'odore della mamma su alcune magliette ma cercando di non farci caso incomincio a piegarli e a sistemarli nell'armadio. Mi piace sistemare la casa, mi rende tranquilla e mi tiene occupata dai pensieri negativi. Dopo aver sistemato del tutto le lenzuola, le scarpe e i detergenti nel bagno, ormai stanca mi stendo sul letto... mi manca il profumo accogliente della cucina, le finestre canadesi che illuminavano il salotto, la tv accesa che guardava di solito il pigro ma allegro papà, ma soprattutto Jennifer che ogni volta mi rompeva le scatole con le sue lamentele mattutine. Non avrei mai pensato di poterlo dire ma senza di lei mi sento persa, non ho più la forza di andare avanti, mi sento sola... la mia famiglia è andata distrutta, spero ancora che sia viva ma ultimamente non so se ne vale più la pena sperarci, forse è meglio che io me ne faccia una ragione. Per distrarmi un po' prendo il vecchio MP3 graffiato di Jennifer e ascolto una delle mie canzoni preferite di Celine Dion e Hilary Duff guardando dalla finestra il parco qui vicino, le luci dei lampioni, le auto che scorrono velocemente e i locali pieni di gente. Sono le sette, meglio che chiami Cloe, alzo la cornetta e con la mia voce un po' triste dico: "Pronto.... Sono Danielle c'è Cloe??

" Certo adesso te la passo cara...". mi risponde la madre con la sua tenera gentilezza.

" Danielle!!! Allora com'è l'appartamento?? Ti piace??"

" Si è molto bello, e anche la città mi sembra abbastanza gradevole, solo che devo incominciare ad abituarmi a vivere così..."

" Lo so, la vita a Lamington si dice che sia monotona però ha un bel parco verde, e parecchi negozi famosi, che ne dici se qualche volta ci andiamo insieme?? Magari ti vengo a trovare con Alex e Mary..."

"Ok, per me va bene, incomincio già a sentire la vostra mancanza... ma almeno ho un ricordo con me..."

" Anche noi sentiamo già la tua mancanza, aspetta non dirmi che hai ancora quel ciondolo nero con pietre preziose??

" Certo che c'è l'ho, lo metto solo nelle occasioni speciali perché è abbastanza vistoso...".

" Infatti mi ricordo che l'avevi al matrimonio di mia sorella, vabbè comunque ora devo staccare perché ho un mucchio di compiti da fare, ci sentiamo domani, chiamami e fammi sapere un po' come stai..."

" Ok, a presto Cloe, buonanotte..."

" Buonanotte.".

Dopo aver staccato sono già le sette e mezzo, decido di farmi una doccia e andare a fare la spesa dato che non c'è niente da mangiare nel frigo. Dopo aver messo il bagnoschiuma sulla spugna, decido di prendere un poncho nero di lana fatto dalla nonna, una canottiera a maniche lunghe, biancheria intima e stivali alti in pelle. Una volta lavata e vestita prendo il portafogli e la borsa... chiudo la porta a chiave e mi infilo nel traffico popolare di Lamington. Mi sentivo disorientata in quella marea di gente, chi spinge di qua, chi spinge di là, chi va di fretta, insomma la città è sempre un grande casino. Non conoscendo le strada per il supermercato do un occhiata alla mappa della città davanti al parco. Sono rimasta di stucco erano elencati un sacco ristoranti lussuosi, locali super alla moda per sole dive, svariati centri commerciali e musei di storia naturale. Era tutto così bello ma si sa che le nuvole grigie e l'umidità arriva la pioggia, la odio completamente, ogni volta con l'ombrello, scarpe bagnate e se non stai attento scivolate per le discese. Stufa di già prendo l'ombrello e aggiusto la mia sciarpa in modo che non prendi troppo freddo, dopo un paio di metri vedo un negozio di alimentari ed entro. Sinceramente sono sempre indecisa su cosa comprare ma stasera avevo voglia di sushi, così dato che non sono niente male in cucina prendo il salmone, il riso e l'aceto e per sicurezza un pacchetto di pasta. Una volta pagato alla cassa ritorno nella mia tana a preparare la cena. Quella sera faceva un freddo a dir poco polare, ma per fortuna i termosifoni e la stufetta a legna erano accese. Comincio a preparare il mio sushi anche se di solito mi divertivo a prepararlo per tutta la famiglia... darei qualsiasi cosa per riaverli e ritornare alla vecchia vita di prima quando solo ci penso sento sempre di più una fitta insopportabile al cuore, tanto da farmi rimanere senza respiro. Ho voglia di riabbracciare mia sorella, di dirle quanto le voglio bene e che senza di lei mi sento persa... quante volte ho pensato di voler una macchina del tempo per ritornare di nuovo a quei giorni felici e spensierati...ma resto sempre con questa patetica speranza...

Dopo aver mangiato, accendo la TV e su un canale vedo un film. E così ho fatto passare la mezzanotte immergendomi ancora una volta nei miei vecchi ricordi scrivendo il mio diario segreto. Pian piano senza accorgermi chiudo gli occhi e mi addormento... mi ritrovo in uno dei miei soliti incubi. Mi sveglio urlando e sento il padrone dell'appartamento sbattendo sulla porta: " DIO COSA TI HO FATTO!!!!!!!!! SIA BENEDETTO ABRAMO LINCOLN IN PERSONA NELLA CASA BIANCA!!!!! Cos'è questo grido signorina William??? Un altro urlo e la spedirò in campagna ad allevare tori!!!!!" cercando di capire cosa stessi facendo.

" Mi scusi, ho avuto un incubo, mi dispiace prometto di non svegliarla più nel cuore della notte signor Parini!! ( così mi disse di chiamarlo)

" Per ora passo, ma questa è l'ultima volta chiaro??".

" Certo, mi scusi di nuovo". Alla fine torno a letto sperando di non farlo svegliare di nuovo di soprassalto.

Il Diario di DanielleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora