Epilogo/26.

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Sei mesi dopo...

Un sorrisino debole si disegnò sulle labbra di Harry e il riccio riuscì a coprirsi con la calda coperta del letto prima che le labbra di Louis si posassero sulle sue per un altra sessione di baci. Le sue dita, lunghe e flessuose, si intinsero nelle morbide ciocche lisce mentre la sua lingua non faticò a trovare quella del ragazzo, per poter dar vita ad un bacio passionale e lento - esattamente come Harry amava.

«Aspetta, Lou-» ridacchiò il ricciolino quando le dita del liscio sfiorarono volutamente il suo collo pieno di succhiotti e morsi che lui stesso aveva fatto durante la lunga e focosa notte che avevano passato. «Così mi fai il solletico..»

«E secondo te qual era la mia intenzione, tesoro?»

«Sei terribile, Lou...» ridacchiò Harry, lasciando un altro piccolo bacio sulle sue labbra prima di incontrare i magnifici occhi del liscio; gli stessi occhi azzurri che erano capaci di fargli sentire le farfalle nello stomaco e di far crollare tutta la sua figura in un battito di ciglia. Quello - come l'aveva chiamato Harry qualche giorno prima, cercando di spiegare al suo ragazzo quali sensazioni fossero capaci di fargli provare - era l'effetto "Tomlinson"; l'effetto più bello e intenso che il ricciolino avesse mai potuto sperimentare. «Sai che ti amo, vero?»

«Io ti amo di più..» sussurrò Louis con un sorriso dolce e innamorato sul volto prima di posare le labbra sul collo del suo ragazzo dai capelli ricci. E, stavolta, le sue labbra non si limitarono a sfiorare la sua pelle marchiata, anzi.. «Non hai davvero la minima idea di quanto io ti possa amare» sussurrò mentre i suoi denti andavano a mordicchiare la pelle sensibile, tirandola leggermente e succhiandola come aveva fatto la notte prima. «Non penso che potresti capirlo.»

«Ma finiscila! Sei tu che non hai idea di quanto io ti possa amare.» ribatté Harry, mordicchiandosi il labbro inferiore mentre Louis succhiava con forza la sua pelle e avrebbe tanto voluto chiedergli di smetterla ma il piacere era così tanto che il ricciolino non riuscì a mormorare nemmeno una frase ne non.. «U-Uhm, L-Lou..»

«Ti piace, baby?»

«S-sì..» mugolò il ricciolino, iniziando ad eccitarsi seriamente per colpa dei succhiotti che Louis aveva ripreso a fargli. "D-Dio, sono così debole!" si disse prima di prendere il volto del liscio tra le mani e tirarlo su per far riunire nuovamente le loro labbra in un bacio più frettoloso e passionale di quello precedente. "Dannato effetto Tomlinson." «M-meglio che vada a p-preparare la colazione..» Mugolò sulle sue labbra, tra un respiro affannato e l'altro, prima di poggiare la fronte contro la sua. «N-on vorrei che mi divorassi dalla fame.» scherzò ma, in fondo, un briciolo di ragione anche Harry ce l'aveva: erano le 10 e 30 di mattina e la fame indotta dallo stomaco vuoto si stava facendo sentire abbastanza da entrambi.

Louis acconsentì a fatica e lo lasciò andare dopo qualche bacio, fissando tuttavia la sua silhouette nuda e flessuosa che sembrava appartenere ad una statua greca. "È così perfetto.." pensò mentre, incantato, osservava il suo culo sodo e nudo prima che sparisse sotto un paio di boxer neri; lo stesso culo nel quale aveva avuto il piacere di penetrare più e più volte quella notte. "Ci vorrebbe una foto." «La macchinetta del caffè si trova nella credenza vicino la muro.»

«Sì, sì, lo so.» sbuffò divertito Harry, prima di uscire dalla camera da letto per dirigersi verso la cucina per preparare la miglior colazione che Louis avesse mai potuto mangiare. «Dopo quattro mesi ho imparato il posto degli oggetti!»

"Sì, certo. Come no." A Louis sembrava che solo ieri avessero firmato il contratto per comprare quella piccola casetta nel centro e che solo qualche ora prima si fossero trasferiti lì. E beh'... la situazione era leggermente diversa: erano passati sei mesi dalla riconciliazione e quattro mesi - QUATTRO MESI - da quando in due avevano deciso di andare a convivere. La scelta della casa era stata semplice, poiché Louis aveva lasciato far tutto ad Harry che si era subito innamorato di quella casetta e del piccolo giardino che essa aveva. E anche Louis, come Harry, l'aveva adorata fin dal primo momento che l'aveva vista e non ci avevano pensato due volte a firmare il contratto... o meglio, Louis ci aveva pensato più e più di una volta ma aveva preferito tenere i suoi dubbi e i suoi problemi tutti per sé; gli stessi dubbi e problemi che ogni sera facevano capolino nella sua mente non appena Harry usciva per andare a lavoro; gli stessi dubbi che sperava che mai più sarebbero diventate certezze. Perché..
Louis non voleva perdere Harry; lo amava troppo per poterlo lasciare.
Avrebbe preferito perdere un arto, come un braccio o una gamba, che perdere il ragazzo dai capelli ricci.
Tuttavia, ogni sera non faceva a meno di chiedersi se mai Harry avesse potuto tradirlo di nuovo - se mai avesse potuto affliggere nuovamente una pugnalata così forte al suo cuore. Si era obbligato ad aver fiducia, poiché la fiducia era il primo punto per da vita ad una relazione seria e duratura, ma l'idea che lo stripper potesse tradirlo nuovamente stava infestando i suoi sogni ogni notte. E la cosa peggiore era che Louis non aveva la minima idea di come avrebbe potuto reagire se gli fosse capitato nuovamente: l'avrebbe lasciato? L'avrebbe perdonato? Si sarebbe preso una pausa da lui e dalla sua dannata infedeltà?
No, Louis non voleva nemmeno pensarci.

«Lou! Il caffè è pronto!»

«Arrivo, Amore!» urlò a sua volta il liscio prima di alzarsi dal letto e istintivamente scosse la testa, cercando di ignorare ogni pensiero che stava tornando a tormentare la sua mente. Sì, quelli erano problemi seri ma non voleva pensarci adesso; non aveva il motivo di pensarci adesso. Ci avrebbe pensato solo e se fosse successo di nuovo e
Cazzo
Louis sperava con tutto sé stesso che mai ci sarebbe stata una seconda volta.
Oltretutto, Harry aveva lasciato entrambi i lavori, decidendo di dedicarsi completamente allo studio. Avrebbe pagato Louis, al suo posto - e i soldi non gli mancavano certamente - e anche se il riccio gli aveva promesso che glieli avrebbe ridati tutti, fino all'ultimo centesimo, al liscio non importava molto: l'unica cosa che gli importava era averlo vicino.
Stava iniziando un nuovo capitolo della sua vita con la sua piccola grande dolce metà - con il ragazzo che amava con ogni fibra del corpo - e dato che aveva avuto il coraggio di dichiarare al mondo intero che lo ama voleva godersi ogni momento al meglio, lontano da dubbi e seghe mentali. Dopo tutto quel che aveva passato grazie alla vita, Louis aveva il diritto di stare bene. «Ma.. mi sbaglio o c'è odore di caffè bruciato?»

Ehm... Okay. This is the end.
And... i don't know.. Vi sono grata per tutto quel che avete fatto per me e questa storia e per come siete stati affiatati e curiosi nel leggere capitolo dopo capitolo fino ad arrivare qui - o anche chi si è fermato prima e non ha mai commentato o votato (non gliene voglio fare una colpa).
Voglio solo ringraziarvi dal profondo del mio cuore di tutto quanto per essere stati partecipi di questa storia.
Davvero, Grazie mille ♡.
Also.. Voglio dirvi che questa storia NON avrà un Sequel. Quindi questo è il capolinea definitivo, guys.
Thank u so much again

I've Been A Bad Girl, Daddy - Larry StylinsonWhere stories live. Discover now