Capitolo 4: Passato e presente

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Pov Lyanna

Apro improvvisamente gli occhi sentendo una forte fitta alla testa e per un secondo vedo una stanza buia rotearmi intorno.

Sbatto le palpebre un paio di volte e solo dopo qualche minuto riesco a mettere a fuoco ciò che c'è davanti a me.

Due elfi oscuri sono posizionati ai lati di un enorme portone d'argento mentre altri due mi osservano dal fondo della sala.

Sembra una caverna, posso percepire l'umidità nell'aria e quando alzo il capo noto che le pareti sono rocciose.

La mia armatura sembra fuoco a contattato con la mia pelle e i muscoli sono indolenziti.

Sento i polsi bloccati dalle manette e provo con tutte le mie forze a liberarmi anche se invano.

Sospiro rimanendo in ginocchio, quella è la posizione in cui mi hanno relegata e solo quando noto Loki a qualche metro di distanza capisco che la situazione è critica.

Lui è bloccato proprio come me, ha il capo rivolto verso il terreno e un lato della sua guancia è sporco di sangue.

Evidentemente hanno già iniziato l'interrogatorio prima del mio risveglio.

«Loki...» sussurro il suo nome e così riesco ad ottenere la sua attenzione.

«Rimani in silenzio, non siamo soli» dice semplicemente senza muovere un muscolo.

Alzo un sopracciglio e mi stupisco dal suo atteggiamento, pensavo volesse scappare tanto quanto me.

«Per quanto tempo sono svenuta? Ti hanno fatto del male vero?» domando stringendo un pugno.

Lui incolla il suo sguardo al mio e fa un piccolo sorrisetto incurvando un angolo della bocca, segno che non sta prendendo le cose sul serio.

«Ho la situazione sotto controllo, dopotutto sono il Dio degli inganni e delle malefatte, lo sai» ammette tornando a fissare i due soldati davanti a noi.

In quell'istante l'enorme portone si apre e una figura possente si mostra in tutta la sua forza.

È il capo degli elfi oscuri, la sua armatura emana energia negativa e il metallo che la forma sembra impregnata da anime dannate.

Un leggero fumo fuoriesce dalle fessure dell'armatura e le sue orecchie a punta si muovono nella nostra direzione.

Il viso è completamente differente, i capelli lunghi e biondi risaltano a causa dell'oscurità e gli occhi verde smeraldo brillano lucenti.

«Vedo che abbiamo compagnia, finalmente si è svegliata anche la tua guardia asgardiana» dice lui dopo che le porte alle sue spalle si sono chiuse.

Stringo la mascella cercando di mantenere il controllo ma so che non ci riuscirò per molto tempo.

«Nymir, grande elfo oscuro. Stavamo per lasciare la vostra dimora, perché ci avete attaccati e reclusi qui? Sotto terra» risponde Loki puntando il suo sguardo verso l'enorme figura.

L'elfo scoppia in una grande risata poi si avvicina a noi iniziando a girarci intorno.

Le sue ali sono piegate e rilassate contro la sua schiena ma so che possono scattare in qualsiasi istante.

«Loki, figlio di Odino, o forse dovrei dire, figlio di Laufey? Molti non sanno come soprannominarti ancora» ammette Nymir battendo un dito sopra al mento.

Il Dio sembra impassibile di fronte a quella provocazione e ciò gli fa onore, lui a confronto di me a volte è più diplomatico.

«Grande elfo oscuro. Non siamo qui per combattere, c'è un trattato di pace tra i nostri mondi, lasciaci andare e non ci dovranno essere spargimenti di sangue» Loki nuovamente prova ad intercedere per rimediare a questa assurda situazione ma senza successo.

Loki • The golden spear •Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin