Capitolo 1

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//Ci tengo a precisare che i personaggi di cui la cara Zia Rowling non ci ha fornito una descrizione accurata (Per esempio Marlene McKinnon) li ho "inventati", decidendo caratteristiche fisiche e comportamentali. Inoltre, potrebbero essere presenti personaggi inventati di sana pianta, di cui non si è mai sentito parlare nella saga di HP. Peace, love and enjoy the story🥰//

Capitolo 1

Godric's Hollow, Luglio 1971.
-Lene! Lene, aspettami!-
-Sei lento, Jamie. Non posso fermarmi ogni due secondi!-
-Questi cosi babbani sono diabolici! Secondo me il mio è maledetto.-
La bambina dai capelli scuri si fermò di colpo, aspettando il suo amichetto -Non è maledetto, James. Sei tu che non sai andare in skateboard.- sbuffò.
Il bambino a cui aveva parlato, James, mise il broncio -Le scope sono meglio-.
Per tutta risposta, la bambina sfrecciò lungo la strada, curvò, tornó indietro e compí un ollie perfetto davanti al moretto, ghignando. James la guardò scocciato -Pff, ci riesco di sicuro anche io. Sta' a guardare.- disse, per poi salire sullo skateboard. Si diede una spinta, prendendo velocità, ed era già pronto a tornare soddisfatto verso l'amica, quando un sassolino sulla strada spezzò il suo (precario) equilibrio facendolo cadere rovinosamente a terra. La bambina provó a trattenere la risata, senza peró riuscirci. James si alzò e la raggiunse -Non è divertente.- disse, imbronciato.
-Oh sí, invece. È molto divertente.-
-L'ho fatto apposta, per non farti rimanere male. Sarebbe stato brutto se ti fossi sentita più scarsa di me.-
-E i tuoi riflessi e il tuo equilibrio da grande Cercatore? Loro come si sono sentiti?-
-Io ti odio, Marlene.- 

McKinnon's Manor, 1 Settembre 1976.
-Marlene! Marlene! Svegliati, dai-
La ragazza mugugnó qualcosa, mentre sua madre entrava in camera, spalancava le finestre e le toglieva le coperte.
Marlene portò istintivamente un braccio sugli occhi per coprirsi dal sole.
-Mamma!- si lamentò.
La madre, una signora sulla cinquantina, sbuffò -Ogni anno la stessa storia. Non potresti evitare di tornare a casa nel bel mezzo della notte almeno il giorno prima della partenza? Hai tutta l'estate per divertirti...-
-Ok, mamma, ho capito. Me lo dici ogni volta. Ora mi alzo.-.
La signora sbuffò ancora, poi uscì dalla stanza. Lentamente, Marlene scese dal letto. Le faceva male la testa. Andò verso lo specchio, giusto per capire in che condizioni disastrose fosse: le occhiaie violacee sotto i suoi occhi erano parecchio evidenti, ma si poteva rimediare. Forse uscire con James l'ultimo giorno di agosto non era stata proprio una bella idea, visto che il suo migliore amico e lei erano rincasati a notte inoltrata con l'odore inconfondibile del Whiskey Incendiario che impregnava i vestiti, ma almeno si era divertita. La ragazza sbadiglió, guardandosi meglio allo specchio. Disprezzava il suo viso leggermente squadrato, il suo naso leggermente a patata, le orecchie leggermente a sventola...tutti quei leggermente le facevano schifo. Le sarebbe piaciuto vedersi con gli occhi degli altri, di quelli che la ritenevano bella. E non erano pochi. Tuttavia, quest'ultima cosa a Marlene McKinnon non importava, e continuava a vedersi brutta, sbagliata e fuori luogo. Ma le altre persone questo non lo dovevano sapere.

•••

Immersa nei suoi pensieri, Marlene non si rese conto di quanto tempo fosse passato, fino a quando il suo sguardo non si posó casualmente sull'orologio.
-Cazzo.- sussurró, prima di fiondarsi in bagno. Dieci minuti e una quantità indefinita di correttore dopo, la ragazza era pronta. Scese di corsa le scale, maledicendo la sua scarsa bravura con gli incantesimi di bellezza e trascinandosi dietro il baule. Sua madre la aspettava davanti alla porta, pronta per uscire.
-L'uniforme me la metto in treno- si giustificó la moretta, notando lo sguardo critico della donna sui suoi vestiti. La signora McKinnon sbuffò per la quarantesima volta di quella mattinata, poi prese sua figlia per mano e si smaterializzó.

Memento mori||BlackinnonWhere stories live. Discover now