Capitolo sette: Starcout

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«Sicura che abbia detto porta?»
«Sembrava porta.»
«E quindi la porta è ancora aperta, il Mind Flayer muore e la porta si chiude ed è tutto finito.» disse Mike.
«Già, ma in caso contrario Lucas ha i fuochi d'artificio!» lo derise Max.
«Si, prendi pure in giro il mio piano.»

👃🌈💫🌻

Arrivati al centro commerciale intravedemmo due uomini con dei fucili avanzare verso un bancone, probabilmente dove si trovava Dustin.

Eravamo al piano di sopra. Fissai una macchina rossa per un istante e guardai El, così annuì e fece scattare l'allarme della macchina con i suoi poteri. Il tizio imprecò in una lingua che sapeva di Russo.
La aiutai con il colpo di grazia, spingendo l'auto verso i tizi e mettendoli KO, forse più gravemente.

Da dietro al bancone uscirono Un ragazzo dell'età di Nancy e Johnatan, un ragazzino della nostra età, un'altra ragazza come Nancy e una ragazzina che sembrava più piccola di noi.

I ragazzi vennero verso di noi, e il ragazzino che si chiamava Dustin venne incontro a Eleven.
«Hai fatto volare quella macchina come una Hot Wheels!» rise, abbracciandola. Tossichiai, così si girò verso di me.
«Dustin, lei è Natalia, e ti ha trovato. Se non fosse stato per lei saremmo morti un paio di volte.» mi presentò Mike.
«Più di un paio.» borbottai, tornando vicino a Will.

«Ciao, sono Dustin, e... grazie per avermi salvato.»
«Si beh, ti ho solo trovato e ho aiutato El a scaraventare un'auto su quei tizi, rendendomi un pluriomicida solo per te, ma non ringraziarmi.»
Dustin rise, abbracciandomi e facendo irrigidire Will.

«Amico, che ti prende?» chiese Dustin a Will. Lui scosse le spalle.

«Scusa ma come avete fatto?» chiese la ragazza bionda.
«El e Natalia hanno i superpoteri!» esclamò Dustin.
«Come prego?»
«Si beh, i superpoteri, l'ha lanciata con la mente. E... scusa, chi è Natalia?» precisò il ragazzo dai bei capelli vestito da marinaio.
«Presente all'appello» dissi alzando la mano buona.

«Hey hey hey, che hai fatto al braccio?» chiese la ragazza.
«Ah, un morso.» liquidai con un gesto veloce della mano.
«Quella è Eleven?» chiese la ragazzina, sorella di Lucas, Erica.
«Si beh, esisto anche io.» mi lamentai.
«Chi è Eleven?» chiese la bionda.
«Scusa, chi sei tu?» chiesi.
«Robin, lavoro con Steve.» rispose.

«Ha decodificato il messaggio!»
«Si, e abbiamo scoperto che c'erano di mezzo i russi.» disse Steve.
«Aspetta, Russi? Che Russi?» chiese Johnatan.
«I Russi!» rispose.
«Quelli erano Russi?» chiesi.
«Alcuni di loro.» rispose Erica.
«Ma di cosa state parlando?» chiese Lucas.
«Non hai sentito il codice rosso?» chiese Dustin.
«Si, ma ti sentivo a tratti.» disse Mike.
«Maledette batterie!»
«Quante volte devo ricordarti delle batterie?» chiese Steve.
«Si ma ha funzionato!» ribattè Dustin.
«Funzionato? Siamo quasi morti!» esclamò Erica.
«Ma non siamo morti, non trovi?» rispose Dustin.

Tutte queste voci mi facevano girare la testa. Eleven di qua, Eleven di là, la porta, il Mind Flayer, Lo scorticato...
Fatto sta che caddi per terra.

«Natalia!» urló Will correndo verso di me.
«Il braccio... fa male, il braccio!» mi lamentai, divincolandomi dal suo abbraccio.

«Il braccio, il braccio. Scopritelo piano, togliete le bende...» mormoravano Johnatan e Nancy.

Tutti cominciarono a lamentarsi schifati.
«Che c'è? Che cos'ha? Dei, sono messa così male?» chiesi preoccupata, continuando a stringere Will.

Cominciai ad ansimare, il braccio bruciava in un modo bestiale. Sentivo come se avessi qualcosa lì dentro.
Mollai un solo e agonizzante urlo finale, sotto i continui richiami di Will.

👃🌈💫🌻

«Ehi ehi ehi, resta sveglia!» continuavano a chiamarmi Dustin, Will, Lucas e Mike, ma ero come assente. Non riuscivo a reagire. Solo quando sentii qualcosa di molto, molto caldo sul mio braccio urlai e mi misi a sedere.

«COSA CAZZO STAI CERCANDO DI FARE, AMPUTARMI IL BRACCIO?!» sbottai spingendo via Johnatan.
«Dobbiamo tirarlo fuori!» insistette lui, indicando qualcosa che si muoveva nel mio braccio ormai con la ferita riaperta.

«Faccio io.» dissi sicura.
«No Natalia, tu...» mi fermò Will.
«Ho. detto. che. faccio. io.» ripetei.

Mi concentrati sulla terra ringhiando, chiamando a me tutte le forze che mi restavano. La terra tremò, e urlai talmente forte che qualcosa mi schizzò fuori dal braccio, finendo sul pavimento.

Smisi di urlare, sfinita, e Will mi abbracciò.
«Bravissima, sei stata bravissima.» ripeteva, accarezzandomi la testa.

Qualcuno schiacciò la roba strana che poco prima era nel mio braccio. Due uomini e una donna.

→we are the proof of love. •w. b.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora