Capitolo undici: girls just wanna have fun

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«D'accordo, chiediglielo allora.»
«Ma io non...»
«Will, puoi venire un minuto?»

Il ragazzo entrò nella stanza.
«Hai bisogno di qualcosa, Natalia?» chiese il ragazzo sedendosi vicino a me sul letto. Scossi la testa, sorridendo intenerita.
«Vuole sapere tutto» ammisi abbassando la testa. Will deglutì.
«Johnatan lo sa, Nancy lo sa, Steve lo sa, Robin lo sa, mia madre lo sa, perchè non dovremmo dirglielo?» 

Annuii sorridendo a Liam.
«Liam, credo che tu sappia dei miei poteri.»
«Natalia, è tuo padre. Non sei proprio unica al mondo.» rispose. Deglutii alla risposta di mio fratello. Mio padre. Lui era... così bello, affascinante e misterioso, eppure nascondeva il suo vero essere meglio di chiunque altro. Sapeva manipolarti al meglio per ottenere ciò che desiderava. Proprio così, ma io riuscivo ad apprezzarlo. Finchè ci ha abbandonati. Un giorno, appena tornata da scuola, la casa era vuota. Niente. Solo un biglietto sul tavolo della cucina che diceva che ci abbandonava e che non l'avremmo più rivisto. Niente di più. Avevo solo sette anni, e Liam ne aveva tredici. Credo che sia stata la cosa più brutta che qualcuno potesse mai fare alla propria famiglia.

«No, non lo sono. Beh, non proprio. Eleven, lei ha i poteri. A differenza mia, non usa le ombre, ma la mente. Solo io e lei siamo state capaci di sconfiggere il Mind Flayer, un mostro fatto di ombre che proviene dal Sottosopra, un mondo parallelo dove tutto è buio e triste. Will, lui c'è stato.» Liam seguiva tutto, ogni tanto annuendo per fare segno di star seguendo. Will rabbrividì. «La madre di Will, Joyce, grazie all'aiuto di un bravissimo poliziotto, ha chiuso la porta che faceva accedere il mostro nel nostro mondo. Chiudendola, ha causato un'esplosione in cui...» mi fermai a pensare a quello che avevo sognato. L'esplosione, Hopper che sorrideva rassicurante a Joyce, mi ha ricordato me stessa quando ho guardato Will certa che sarei morta, ma invece non l'ho fatto. Dovevo morire io, non Billy. Non Hopper. Io. Solo io.

Mi scese una lacrima che asciugai immediatamente.

«Ecco cos'è successo. Ho ucciso il mostro del Mind Flayer con i miei poteri e sono svenuta.» conclusi, sforzandomi di non singhiozzare. Nella mia mente c'era solo la terribile immagine di Billy che veniva brutalmente ucciso dal Mind Flayer, il suo sangue che gli sporcava la maglietta candida e diventava nero. 

«Sei stata grande, sorellina» commentò Liam. Strano, non mi aspettavo che ci credesse. Insomma, è così surreale, che se non l'avessi vissuto sulla pelle avrei riso in faccia a chi me l'avrebbe detto.

«Si, lo è stata. Ci ha salvati tutti una miriade di volte.»

🌈👃💫🌻

«THE PHONE RINGS IN THE MIDDLE OF THE NIGHT»
«MY FATHER YELLS, WHAT YOU GONNA DO WHIT YOUR LIFE?»
«OH DADDY DEAR, YOU KNOW YOU'RE STILL NUMBER ONE»
«BUT GIRLS, THEY WANNA HAVE FUN»
«OH GIRLS JUST WANNA TO HAVE»

«Okok, basta!» dissi morta dalle risate.
«Era così male?» chiese Will, ridendo.
«No, è stato divertente! Ma sto ridendo talmente tanto che mi fa male la pancia..»
Will rise, buttandosi a peso morto sul letto.
«Mi mancherai. Tanto.» ammise, abbracciandomi.
«E se tu non partissi? Cosa faresti?»
«Cercherei di non farmi cacciare fuori dai nuovi proprietari» scherzò guardandomi negli occhi.
«E poi?»
«Farei questo» disse e mi baciò. Mi strinsi di più a lui.

«Non partire, ti prego» lo supplicai nascondendomi tra i cuscini del suo letto, ancora stretta a lui.
«Lo farei, farei di tutto per te, Talia.» rispose accarezzandomi i capelli.
«Allora non partire.» ribattei incrociando le braccia al petto.
«Non posso, Talia. Lo sai che non dipende da me.»

Sbuffai, sedendomi sul letto.
«Fa schifo.»
«Che cosa?»
«Fa schifo essere innamorati. Ecco, adesso devo trasferirmi e non voglio perchè so che mi mancherai talmente tanto che piangerò ogni notte sul cuscino. E pensare che non credevo che mi sarei innamorato, porco demonio se l'ho fatto.»

Sorrisi e mi baciò. Mi godetti appieno quella sensazione, la sensazione di essere amati, sapendo che non l'avrei provata ancora tanto presto.

«È questo il destino dei figli di Ade. Tutto deve andare male perché loro sono il male, e tale rimarranno. Alle Parche non importa se hai salvato il mondo, per loro importa solo il tuo filo e le loro maledette forbici.»

→we are the proof of love. •w. b.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora